*Il Fairy Thronging scagliato dalla Farfalla Infernale riportò gli effetti sperati, i 6 Specter vennerò avvolti dalle scintillanti falene dai mille colori e trasportati nell'Ade. Un viaggio senza ritorno quello degli sfortunati nemici del Papillon. L'Arpia non fu da meno; con rapidità e precisione fece dei suoi avversari cadavaeri senza vita, riversi al suolo in una pozza di scarlatto sangue. Un attimo di silenzio, un infima pausa. Un fremito percorse l'intero battaglione nemico, stupito dalla grande impresa portata a termine dei due; dodici guerrieri sconfitti da due, in un unico colpo. La tregua però fu breve, quattro cavalieri infernali si staccarono dal battaglione e si disposero due difrotne a Valdar e due d'innanzi a Orochi. Il loro Cosmo sembrava pari a quello dei due amici. Una goccia di sudore freddo scese dalla tempia del giovane dai capelli d'argento. Rapidamente i nemici portarono il loro attacco, dalle loro mani vennero scagliati quattro rapidi e potenti raggi Cosmici. Il tempo per reagire era minimo, il palmo della mano fu portato in direzione del nemico ed il Cosmo venne rilasciato. La Farfalla Infernale sperava che il compagno facesse lo stesso, in quel caso l'unica difesa era l'attacco!*
Outbrake of Psychical Waves!
*Dal palmo di Valdar esplosero delle onde Psioniche che si direzionarono verso i due nemici; gli attacchi impattarono e generarono un esplosione di luce. Probabilmente i due colpi si erano consumati in modo reciproco. Lentamente la luce iniziò a scemare e la visuale tornò ad aessere, piano, piano, sempre più nitida, cosa era successo hai nemici? E ad Orochi?*
¬ Cloth: [X]Obscure Templares del Nichilismo [LV IV]
¬ Descrizione Fisica: Alto circa 1,69 m per un peso pari a 55kg. Pelle bianca, nel vero senso della parola, capelli corti, neri, coperti per metà da una strana Maschera che egli porta sempre con se. Occhi verdi, grandi, contornati da una sottile linea azzurra che scende, quasi a far sembrar che pianga, per entrambe le guancie. Sul pettorale sinistro ha tatuato il numero 4. Il corpo del giovane è ben proporzionato, i muscoli si notano benissimo su tutto il corpo. Solitamente veste con una lunga gonna biaca a pieghe e una giacca bianca, con gli interni neri.
¬ Caratteristiche Psicologiche: Sguardo glaciale, espressione impassibile. In battaglia tratta il nemico con aria di superiorità, gli piace combattere con solamente la mano destra, tenendo la sinistra nella tasca. E' sempre calmo, non perde mai le staffe. Niente sfugge al suo occhio, attento e preciso. Per lui nella vita non vi è alcun senso o logica, e per questo viene spesso visto con un aria malinconica. Maiessuno riuscirà mai a capire veramente cosa ha turbato così profondamente il suo animo.
Ulquiorra Schiffer. Nichilism.
The Life... Diary of a Death.
CITAZIONE
Le tecniche qui scritte non sono da ritenersi auto-conclusive
*Le parole del compagno allontanarono dalla mente di Valdar ogni dubbio o perplessità, il suo amico aveva deciso di non abbandonarlo, come gli aveva chiesto, ma aveva deciso di rimanere al suo fianco per trovare il modo di uscire da quella situazione. Le oscure ombre che li circondavano si facevano sempre più vicine e minacciose, le gocce di pioggia battevano ritmiche al suolo quasi nell'intento di generare un sottofondo per quella battaglia; tutto ad un tratto alcune figure si staccarono dal gruppo e si scagliarono contro i due; anche essi erano Specter. Il rapido occhio della Farfalla Infernale contò 12 nemici che gli stavano attaccando da tutte le direzioni. Il Cosmo venne consovgliato nelel braccia. Poche parole prima di sferrare il colpo.*
Facciamo 6 a testa?
*Il Cosmo sprigionato da quei nemici era inferiore a quello dei due Spettri Traditori ma, il numero era veramente elevato.*
Ed ecco a voi un biglietto di sola andata per il vostro luogo preferito: l'Ade! Fairy Thronging!
*Lo Specter di Papillon spalancò le ali e da esse fece fuoriuscire un infinità di Fairy che spedì in direzione dei nemici, per occultarsi alla loro vista, dopodichè concentrò la propria energia sulle ali del proprio Cloth, quest'ultime iniziarono a risplendere dei colori dell'arcobaleno, pochi secondi e da esse vengono rilasciati, in direzione dei nemici, un infinità di fasci di luce carichi del potere della morte, essi avrebbero sepdito l'anima dei malcapitati Specter avversari nell'Ade. Non sapeva come se la stesse cavando Orochi e tantomeno avrebbe potuto prevedere l'esito del proprio colpo; chissà come sarebbe andata a finire quella battaglia?*
*Le scure nubi del cielo riversavano il loro rumoroso pianto sul verde prato sottostante, sul quale manto erano seduti due giovani, coperti da due chiari mantelli, zuppi, bagnati. Piccoli bagliori si rivelano da sotto il candido manto, bagliori violacei di morte. Valdar stava fissando l'orizzonte che gli si apriva davanti, un orizzonte che prospettava soltanto dolore e morte. Era inseguito perchè sospettato di tradimento; ma non era così, almeno per il momento. In quel triste momento, però, non era solo; seduto su di un bianco masso, al suo fianco, vi era il giovane Orochi, Specter di Arpia. Anche lui era sospettato di tradimento come Valdar, solo perchè erano amici. Il giovane Papillon si voltò verso il compagno, la fredda pioggia gli bagnava il volto e gli lisciava i capelli, per dire.*
Perdonami se ti sei ritrovato in questa situazione. E' solo colpa mia, solo per colpa dei miei stupidi dubbi sul fatto se Hades fosse veramente il Dio da servire. Solo per il fatto di essere mio amico, adesso ti ritrovi nei casini. Scusami!
*Queste le parole pronunciate dal giovane dagli argentei capelli, Orochi era l'unica persona della quale si era fidata da quando era divenuto un servo del Dio dell'Oltretomba. Appena il tempo di attendere una risposta che qualcosa attirò l'attenzione del Papillon; una marea di Cosmi sembravano accerchiare i due Spettri, nella foschia una marea di ombre dagli occhi scarlatti fissavano, con uno sguardo misto tra rabbia e terrore, i due spettri "ribelli". Il Papillon si tirò in piedi e gettò il mantello a terra, era giunta forse la sua ora? Se così era voleva perire combattendo fino al limite e, inoltre, adesso aveva un motivo molto più valido, che fare i porci comodi di un Dio, adesso doveva proteggere un amico che non c'entrava niente in quella storia.*
Lasciali a me. Trova il modo di fuggire, cercherò di tenerlì a bada per lasciarti il tempo utile a salvarti. Non me lo perdonerei mai se tu dovessi rimetterci le penne... sia chiaro, solo perchè devo essere io colui che dovrà sconfiggerti!
*Il Papillon evocò a se il suo Cosmo e spalancò le ali del suo Cloth, anche se il sole non era lì per baciare quella battglia e far scintillare le loro armature, il variopinto Cosmo della Farfalla Infernale risplendeva in tutto il suo splendore e calore, quasi che la pioggia sembrava scemare di fronte a così tanta beltà e potenza. Un ultimo sguardo al compagno e il Cosmo del Papillon venne rilasciato ed iniziò a vorticare attorno al suo evocatore. La battaglia stava per iniziare.*
È passato poco tempo dalla fine della Titanomachia, e i Titani furono relegati nuovamente nel Tartaro da Zeus. Il Mondo era nel Chaos totale, e adesso qualunque entità poteva approfittarne per prendere il potere con estrema facilità. Hades si preparò e diede il via alla sua avanzata finale sulla Terra. Le 108 Stelle Malefiche erano tornate a nuova vita, pronte a distruggere il pianeta. A fianco del Dio della Morte comparvero due nuovi e potenti Dei: Efesto e Ares. Ares aveva intenzione di conquistare le terre di Athena e prendersi così quello che gli spettava. Il Dio Vulcano si unì a loro perché voleva ripulire la Terra dalla corruzione e dagli esseri umani. I guerrieri di Athena erano stati decimati dalla precedente Titanomachia. Il Pianeta sembrava finito, quando al fianco di Athena si schierarono Odino e Nettuno, pronti a difendere il pianeta e la Dea, e non solo; Lucifero, intenzionato a conquistare il Regno di Ade, si schierò con la Dea della Giustizia. Scoppiarono battaglia all’ultimo sangue, per un periodo ci fu una grande situazione di stallo, fino a quando comparvero due nuovi nemici: Chrono e gli Angeli Olimpici! Zeus aveva rotto le catene dei Titani e, stufi dell’atteggiamento dei Cavalieri di Athena, si schierarono con il Signore dei Morti. A fianco di questi ultimi si aggiunse anche un nuovo e Leggendario esercito; gli Egizi. Durane la precedente guerra con i Titani i Saint ebbero alcuni scontri con gli Egiziani, e adesso sono tornati per vendicarsi. Lo Schieramento di Athena sembrava essere stato messo con le spalle al muro, ma dall’Asia comparvero due nuove schiere di misteriosi Cavalieri: i Deva Indiani e i Kami di Izanagi. I due eserciti Asiatici si schierarono con Athena perché non gli andava proprio che le loro terre venissero distrutte e fatte divenire dei campi immersi nella morte. In più dal Centro Italia iniziarono a muoversi dei nuovi guerrieri, che disgustati dalle Azioni dei loro compaesani Italici, Efesto ed Ares, si allearono con Athena per fargliela pagare. Adesso lo Schieramento di Athena era divenuto più numeroso, aveva superato persino il numero di Alleati del nemico, ma questo non bastò a fermare l’avanzata di Hades. I Nemici sembravano inarrestabili, fino a quando l’esercito di Athena si trovò un nuovo e potente alleato, gli Atechi d’America. Guerrieri misteriosi quanto potenti, che sotto la guida del loro Leader attaccarono lo schieramento nemico dalle terre oltremare. Adesso che anche questo nuovo e potente esercito era entrato in gioco possiamo definire tale conflitto una nuova “Guerra Mondiale”, che deciderà le sorti del pianeta. L’unico esercito rimasto neutrale fu quello dei Black Saint della Death Queen Island. Chissà cosa staranno tramando? Saranno queste le Alleanza definitive? Cavalieri di tutto il Mondo ascoltate il richiamo del vostro Dio, scegliete la vostra strada, aggiudicatevi il vostro Cloth, combattente la nuova Guerra, e cambiate il corso della Storia!
Saint Revenge.
Forum GDR con base Saint Seiya. Nel Gioco potrete trovare nuove Caste inventate dallo Staff, come per esempio gli Aztechi, ma naturalmente non saranno assenti le Classiche Caste come Athena e Hades.
*Sole alto nel cielo limpido e azzurro, sgombro di nubi, gli alberi sembrano sfrecciare veloci attorno a lui e la strada sembra non avere ne un inizio ne una fine. Una giornata come le altre sembrava essere iniziata. La velocità, l’unica cosa che riusciva a distrarlo dai pensieri che in quegli ultimi tempi gli stavano passando per la testa; era veramente quello il suo posto? Hades, era veramente lui il Dio che doveva servire? Non era riuscito a sconfiggere il suo Compagno d’Arme, Orochi dell’Arpia, era riuscito ad ottenere un esile pareggio ciò non gli andava sicuramente a genio e da quel momento la sua Fede iniziò a vacillare; non era più sicuro di quello che stava facendo. Il vento accarezzava il braccio che il giovane teneva fuori dal finestrino, mentre la lussuosa macchina sfrecciava veloce per il rettilineo grigio e opaco. Ancora qualche minuto sulla scura strada con il vento che cullava dolcemente la sua pelle, quando la sua mente prese una decisione assolutamente strana, con un colpo secco di sterzo fece la curva che gli si trovava di fronte e, con calma, iniziò a cercare un posto per l’auto e dopo poco lo trovò. Parcheggiò e scese dall’auto, il paesaggio in quel luogo era sempre magnifico; l’infinito blu che si espandeva a vista d’occhio, il mare, davanti a lui; lo aveva sempre attratto. L’odore di salsedine arrivava alle sue narici, la leggera brezza del luogo faceva ondulare i suoi capelli. Tutto questo lo rallegrava. Il giovane imboccò un piccolo sentiero che portava dalla strada alla spiaggia sottostante, lentamente il cemento diveniva terra e la terra a sua volta sabbia, che si avvicinava sempre di più al limpido mare. L’odore di sale era ancora più forte e la brezza lievemente più intensa, tutto questo sembrava un richiamo. Il cuore di Valdar si liberò di ogni dubbio, e iniziò a pulsare più vivo che mai. Il giovane sorrise nel guardare l’oceano, e iniziò a camminare verso i esso. Passo dopo passo, la sabbia entrava nelle sue scarpe, si avvicinava sempre di più al mare, fino a finirci dentro e totalmente sommerso. Una luce, appena il giovane si trovò completamente sommerso dalle acque, si manifestò ai suoi occhi e dal niente comparve quello che ogni Archeologo avrebbe da sempre voluto sotto le mani: rovine di antichissima data e di bellissima fattezza, un tetto d’acqua sormontava la sua testa ed una gigantesca entrata si trovava davanti a lui. Anche un idiota si sarebbe reso conto che quella che aveva di fronte era sicuramente Atlantide, la città del Dio Poseidone. Ma cosa ci faceva lui là? Chi gli aveva permesso di giungerci? Queste domande gli passarono velocemente per la testa, dopodichè si guardò intorno e disse.*
Veramente magnifico… che spettacolo meraviglioso…
*Poche parole per descrivere quello che aveva attorno, un paesaggio davvero eccezionale. Valdar si avvicinò di qualche metro all’entrata della città, per poi fermarsi e attendere lo svolgersi deglie venti.*