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"-Parlato-"
"-Pensato-"
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Il sole si era levato alto in quella fredda mattina, il vento continuava a soffiare sbattendo contro la finestra della sua camera ma la giovane sembrava ignorarlo completamente.
La testa era poggiata su quel morbido ed accogliente cuscino ed il corpo riscaldato dal piumone.
Un sorrisetto ebete illuminava il viso della tibetana che, beata, dormiva come una bambina ignorando ciò che accadeva all’esterno.
Ormai era arrivata da qualche giorno in Grecia e doveva ammettere che non le dispiaceva quel luogo anzi, iniziava pure a piacerle.
Incredibile ma vero, iniziava a piacerle la Grecia.
Lei che non voleva neanche lasciare il Tibet, ora iniziava a piacerle quella terra che la ospitava.
Aprì lentamente un occhio quando un raggio di sole iniziò a batterle sul viso:
Con aria contrariata, si rigirò nel letto coprendosi maggiormente e nascondendosi sotto le lenzuola ma, improvvisamente, qualcosa la svegliò.
Sentì qualcuno iniziare a bussare alla porta di casa sua con forza ed energia.
In principio, aveva cercato di ignorare quei fastidiosi suoni cercando di tornare a dormire ma non le fu possibile.
il rumore aumentò ed il ritmo era pure aumentato.
Con aria seccata si liberò della coperta rigirandosi nel letto.
“-Arrivo!-“urlò contro al porta recuperando le ciabatte finite sotto il letto per poi andare ad aprire.
Sapeva che aveva un aspetto terrificante ma non le avevano dato il tempo di sistemarsi.
Sicuramente avrà avuto i capelli per aria e le occhiaie sotto gli occhi.
“-Si…?-“Chiese con aria assonnata sbadigliando vistosamente per poi grattarsi un occhio.
Di fronte a lei c’era un giovane che sembrava guardarla con aria interessata o meglio, un punto preciso di lei.
Miya seguì lo sguardo dell’uomo notando che le stava guardando il petto.
Durante la notte, i bottoni del suo pigiama si erano aperti mostrando il seno formoso.
Guardò il nuovo arrivato con aria seccata coprendosi.
“-È inutile che guardi. Non c’è niente per te qua dentro.-“Disse secca afferrando la pergamena che le stava porgendo per poi sbattergli la porta in faccia.
Se il buon giorno si vedeva dal mattino, il suo iniziava male.
Aprì in fretta e furia quel rotolo leggendone il contenuto.
Miei fedeli Cavalieri vi convoco nelle mie stanze per sottoporvi una questione assai importante e vitale. Presentatevi al mio cospetto entro oggi mi raccomando.
Kein - Gran SacerdoteLa ragazza inarcò un sopracciglio grattandosi la guancia con aria perplessa.
Che cosa voleva da lei il Grande Sacerdote?
O meglio, da loro? Era forse successo qualcosa di grave?
Scosse la testa capendo che era il caso di sistemarsi, cambiarsi ed andare.
Aveva perso un ora solo per sistemarsi ed altro ed or, era uscita in fretta e furia dalla casa.
Il Grande tempio non era proprio a due passi ed avrebbe perso un bel po’ di tempo!
Guardò l’immensa scalinata bianche deglutendo sonoramente.
“-Ma i Greci non avevano niente da fare?!?-“Pensò iniziando quella sfacchinata.
Avrebbe perso sicuramente 1 kilo solo per salire quella scala!
La curiosità l’aveva accompagnata per tutto il viaggio.
Non sapeva perché l’aveva chiamata e sperava che non fosse qualcosa di particolarmente serio.
Un'altra bella parte della mattina, si era persa per salire quelle scale ma finalmente, tra dolori alle gambe ed ai pollini, era giunta in vetta.
Vide il Grande Tempio proprio di fronte a lei ma non perse tempo nell’ammirare tanta bellezza, l’ avrebbe fatto in seguito.
Con passo svelto e silenzioso, entrò in quel luogo guardandosi in giro notando che non era la sola.
Già erano presenti altri due Saint.
Si chiuse nelle spalle salutando i due con la mano per poi rivolgersi al Grande Sacerdote.
“-Buon giorno, Kein di Gemini.-“ Lo salutò gentilmente mostrandogli un sorriso cordiale.
Era curiosa di udire la sua voce, curiosa di sapere la motivazione di tale convocazione.
Solo il tempo avrebbe trovato risposta a tale quesito.