Thos is only the Begin, Role Tenma and Mikoto

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Mikoto Daisuke
view post Posted on 28/11/2009, 15:24





CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde

SPOILER (click to view)
Narrato
-Parlato-
Pensato

Il vento soffiava appena quel pomeriggio:
il tempo sembrava essersi fermato.
Neanche un suono osava disturbarla, nulla si era permesso di intromettersi o l'aveva distratta per sua fortuna.
Continuava a muoversi con una velocità superiore rispetto ad una normale ragazza.
Gli argentei capelli l'accarezzavano ad ogni suo gesto, le esili braccia in continuo movimento come le gambe.
Il cielo sopra di lei stava diventano lentamente sempre più scuro e grigio ma non ci badò, la Silver Saint della Corona Boreale al momento era presa dai suoi soliti allenamenti.
Erano semplici esercizi che ormai svolgeva da anni, anche quando studiava arti marziali. Per lei era diventata una cosa abitudinaria, un piccolo istante della sua giornata utile per sgranchirsi un pò le articolazioni.
Mai li aveva saltati in svariati anni, mai si era dimenticata di farli. Lei ci teneva a mantenere i proprio impegni.
Sapeva che quella mattina la città sarebbe stata colma, se non ricordava male, era giornata di mercato:
Già si immaginava le vie colme di persone, i bambini che giocavano tra di loro facendosi scherzi o tirando le codine delle bambine.
Un sorriso le sfiorò le labbra pensando a ciò:
Da quanto tempo era che non andava in città? Da quanto non scendeva comportandosi da normale ragazza.
Conosceva già la risposta a quelle domande: Da quando era diventata una Saint.
Doveva forse avere rimpianti? Doveva forse crogiolarsi nel dispiacere?
No, non lei.
Lei era fiera di essere ciò che era diventata, era fiera di essere giunta li cambiando la sua vità. Quella che aveva scelto, era una decisione fondamentale per la sua vita, sapeva che nulla sarebbe mai tornato come prima eppure... eppure lei era felice così.
Espirò portandosi le candide mani sui fianchi.
Quel giorno, portava una maglietta color porpora e dei pantaloni a vita bassa neri.
Non aveva mai amato quel genere di indumenti però, non poteva di certo allenarsi con i vestiti buoni, del tipo... le ballerine! Già aveva avuto una brutta esperienza allenandosi con le ballerine. Era scivolata su quel marmoreo pavimento andando a sbattere contro il muro di fronte. No, non era proprio il caso di rifarlo.
Le bianche gradinate si proponeva proprio sotto i suoi occhi invitandola a scendere, ad andare in paese ma ella si limitò solo a sedersi gustandosi quello spettacolo da lassù.
Chissà se solo lo sapevano.
Chissà se quei comuni mortali sapevano che lei si allenava per poterli difendere.
Forse erano ignari di tutto ciò e probabilmente, era meglio meglio così. Se lo avessero saputo, forse i sensi di colpa avrebbero iniziato a colpire le loro anime...
-Che sciocca, chissà perchè penso a queste cose.-
Constatò tra se e se sbuffando.
Forse ci voleva davvero quella pausa che si era concessa.
 
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T e n m a
view post Posted on 28/11/2009, 16:50




Tenma, Cavaliere di Pegaso: suonava bene, non v'era che dire visto che continuava a ripeterselo in testa ed a mostrare le pose più assurde e gli sguardi più improbabili ogni qual volta pronunciasse quelle tre parole.
Non poteva crederci, infine era riuscito laddove orde d'aspiranti avevano fallito: un risultato davvero eccezionale, per uno che era cresciuto nelle sue condizioni e che, finalmente, aveva uno scopo che non fosse quello di buttarsi in risse tediose o rubare per sopravvivere.
Camminava, ancora, con indosso gli abiti da addestrando e, a dir la verità, la cosa non gli dispiaceva affatto: quella sorta d'uniforme era davvero comoda e gli lasciava la possibilità di muoversi in modo agile e veloce.
Un vento capriccioso cominciò a tirargli contro, scompigliandogli il già ribelle crine castano, mentre gli occhi scrutavano con assoluto interesse e dovizia di particolari ogni nuova costruzione che non avesse veduto in quell'anno che aveva passato ad allenarsi: in fondo, fino a quel momento, aveva vissuto nella I Casa dello Zodiaco, insieme al suo maestro Nime.
D'un tratto, un cosmo attirò la sua attenzione, in direzione di una delle uscite e, incuriosito, vi si recò per vedere, almeno, quali fossero gli altri Cavalieri.

"Bah, vediamo un pò di chi è." Disse, facendo evidente riferimento al cosmo che aveva appena percepito e si incamminò lentamente verso quella parte di Santuario. Dopo una decina di minuti, trovò una ragazza di spalle seduta su di una delle gradinate atta a contemplare qualcosa. "Una...una ragazza?!" Sussurrò, sperando di non essere udito. Si sentì quasi raggelare il sangue, ma non perchè pensasse che una ragazza non potesse, anzi, ma perchè non ne aveva mai vista una li al Grande Tempio, se non le ancelle del suo maestro.
Cominciò a togliere lo Scrigno dalle spalle, per poi posarlo a pochi passi dalla ragazza ed andare a sedersi di fianco a lei. Uno sguardo, fugace, gli consentì d'ammirarne la bellezza ed i dolci tratti. Distolse subito lo sguardo: Nime gli aveva detto che non bisognava fissare troppo una ragazza, perchè avrebbe potuto infastidirla e così fece.
Il suo sguardo si perse nell'immensità di quel cielo così cupo e dalle tinte scure, tristi.

Un sospiro e si distese poggiando la schiena sul terreno, visto che s'era seduto sul primo gradino di quella scalinata che scendeva verso il basso. Non avrebbe proferito alcun verbo, non avrebbe parlato: lui era fatto così e non avrebbe mai cominciato una discussione. Purtroppo, il suo carattere introverso, non gliel'avrebbe permesso mai.

 
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Mikoto Daisuke
view post Posted on 28/11/2009, 17:19





CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde

SPOILER (click to view)
Narrato
-Parlato-
Pensato


Sussultò quando sentì qualcosa nell'aria.
Sentiva una strana energia molto simile alla sua: un cosmo.
Si guardò fugace in torno alla ricerca dell'oggetto che menava tale energia anche se non sembrava avere cattive intenzioni, tutt'altro.
Sussultò ancora sentendo qualcosa, un lieve rumore, come qualcosa che veniva poggiato sul terreno.
Si voltò leggermente scuotendo la sua chioma argentea. Le sue orecchie avevano percepito un alto rumore, come una voce.
Inarcò un sopracciglio con aria curiosa notando che un ragazzo si stava avvicinando a lei.
Non sapeva dire quanti anni avesse, forse era suo coetaneo ma non ne era sicura.
Aveva un passo sicuro anche se in volto, gli si leggera una lieve timidezza.
Che avesse qualcosa contro di lei?
Che fosse stupito di vederla la? In effetti, era strano vedere una donna in quel luogo, specialmente se era una Saint. Si solito, era colmo di ancelle che ridacchiavano tra di loro, che si scambiavano pettegolezzi e alle volte, anche se le doleva dirlo, le sentiva sparlottare su di lei.
Non sapeva perhcè lo facevano ma poco le interessava, lei continuava a sorridergli e a continuare i suoi allenamenti.
Il silenzio era calato nuovamente, il nuovo arrivato non aveva neanche pronunciato una parola.
Si Era seduto proprio accanto a lei ed per un certo periodo di tempo, aveva sentito il suo sguardo a dosso. Sorrise divertita notando il suo imbarazzo.
Spostò i suoi occhi purpurei sull'oggetto abbandonato poco distante da loro.
A pochi metri da lei, vi era uno Scrigno contenente un'armatura: l'armatura di Pegaso.
Allora era un Bronze Saint.
Sorrise ancora una volta voltandosi verso il ragazzo il quale, si era sdraiato a pancia in su osservando il cielo plumbeo.

-Che cosa ci fa qua il Bronze Saint di Pegaso?-

Domandò gentilmente tanto per iniziare una conversazione. Aveva capito che lui non ne aveva intenzione.

-Comunque Piacere, Hotaru Kujo.-

Si presentò tendendoli la pallida mano. Chissà, forse ne poteva uscire una bella amicizia.
 
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T e n m a
view post Posted on 28/11/2009, 18:21




"Io?! Semplice curiosità." Disse, rispondendo alla prima domanda postagli dalla ragazza, per poi udire la sua presentazione. Stava per rispondergli ancora da quella posizione, ma poi si decise che forse era il caso di assumero un maggior contegno e si sedette prendendo con dolcezza la mano della giovane e baciandola con delicatezza sul dorso - merito dell'educazione che aveva ricevuto dal suo maestro - e s'accinse a rispondere.

"Il mio nome è Tenma, il piacere è tutto mio." Disse, chiudendo gli occhi ed assumendo un'espressione da benemerito beota. Riassunto un contegno degno di tal nome, pose ambo le mani dietro la schiena, pur continuando a guardare negli occhi d'ametista la ragazza: aveva gli stessi occhi di Nime. Nulla a che vedere con il suo comunissimo castano, che di tanto in tanto assumeva a seconda della luce riflessa, delle striature scarlatte come proprio in quel momento stava accadendo.

"Qual'è la costellazione che ti guida?" Chiese in modo secco, mostrando così una fervente curiosità nel conoscere quanto più possibile sull'interlocutore che aveva dinanzi. Ed ancora una folata di vento, scompiglio i suoi capelli mostrando sulla guancia destra ancora i tratti inscindibili di bruciature da cosmo che ancora erano svaniti del tutto. Nulla di cui preoccuparsi, per Tenma era questione di vanto.
Da quel che aveva capito, quella giovane doveva essere una Sacerdotessa, ma di quale costellazione ancora gli sfuggiva visto che l'emanazione era stata sin troppo breve e v'era, dalla sua, una ancora fervente ignoranza a riguardo delle varie costellazioni.
Però, se pure si fosse trattato d'un Cavaliere d'Argento, vi sarebbe potuta essere amicizia ma arrivare a sottostare ad i suoi ordini, beh, era cosa ben diversa.



Ot//Mi spiego per quest'ultima parte di post :asd: Pegaso è un profondo conoscitore del cosmo e, dunque, riesce a carpirne sfumature e quant'altro. Ora, io so che sei un Cavaliere d'Argento, ma lui no :asd: Il mio pg, però, non ama molto le gerarchie e rifugge dunque qualsivoglia tipo di "controllo" :asd: Ecco spiegata l'ultima parte, visto che i Silver Saint sono gerarchicamente superiori ai bronzini ^^ Comunque bel pg, mi piace :zizi: Sarà un piacere continuare la ruolata ^^\Ot

 
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Mikoto Daisuke
view post Posted on 28/11/2009, 18:51





CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde

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Narrato
-Parlato-
Pensato


Sorrise divertita vedendo al reazione del ragazzo. aveva compreso che non era il caso di stare sdraiato sul pavimento bianco, a parte per educazione, anche perché poteva ammalarsi.
Inarcò un sopracciglio sentendo il suo nome: Tenma.
Che cosa strana, mai aveva udito un nome così particolare, forse quello di Nime ma era un nome acquisito o preso quando divenne un cavaliere. non lo sapeva nemmeno lei.
Tenma, aveva dei lineamenti ben diversi dai suoi: i capelli scuri, di un castano scuro con svariate sfumature sul nero, gli occhi castani ma la sorpresa più grande fu quella di notare che erano cangianti, a seconda della luce, diventano rossi.
Subito le domandò quale era la sua costellazione ed un sorriso nuovo le sfiorò il viso.
Era davvero curioso quel giovanotto.
Rimase al quanto sorpresa notando la bruciatura che gli ricopriva la guancia destra ed istintivamente, ella si portò la mano sulla guancia sinistra tastandosi la ferita procuratasi durante un duello.
Già avevano qualcosa in comune.
la giovane prima di rispondere attese qualche secondo. Sapeva che tra i Saint c'erano delle gerarchie: un tempo, i Bronze dovevano postare rispetto ai Silver e i Silver ai Gold Saint ma ora era diverso, tutto era mutato.
Addirittura, prima le donne dovevano duellare portando una fredda maschera di metallo.

- Bhe, costellazione... Diciamo che sono la Silver Saint della Corona Boreale ma, toglimi una curiosità. Come hai fatto a capire che ero un cavaliere? potevo anche essere un' Ancella.-

Gli fece notare senza scomporsi però. non le dispaiceva parlare con qualcuno che fosse Bronze, Silver o altro.
Erano tutti ragazzi, tutti semplici uomini che ogni giorno combattevano per difendere il nome della loro Dea Athena, che ogni giorno rischiavano la vita per proteggere coloro che amavano:
Che differenza c'era se si era Bronze, Silver o altro? Erano comunque tutti degli umani.
Eppure era strano, aveva conosciuti molti Saint ma lui ancora no.

-Sei nuovo? Cioè, hai da poco acquisito l'armatura? E poi, chi è stato il tuo sensei?-

Anche la nipponica doveva ammettere che aveva imparato ad essere curiosa ed un pò quel nuovo arrivato la intrigava.
Chissà, magari potevano diventare amici nonostante la differenza tra Bronze e Silver... differenza... era semplicemente un nome, tutto qua.
ai suoi occhi, erano entrambi uguali.
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Si, ricordo questa cosa nel cartone. Ecco,meglio non fare gerarchie XD
 
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T e n m a
view post Posted on 28/11/2009, 19:17




Sorrise, mostrando dunque una nuova espressione. Infatti era raro vederlo anche solo abbozzare un sorriso, vista la sua esperienza di vita ma con quella ragazza era un pò come stare con Nime: era riuscita immediatamente a catturare la più completa attenzione del giovane.

"E' stato il tuo cosmo a rivelarmelo: l'ho percepito prima, ecco perchè sono venuto qui." Disse, ripensando solamente a qualche attimo prima. "Ho sentito il tuo cosmo espandersi e bruciare, per poi sentirlo affievolirsi pian piano e ciò mi ha guidato." Fece ancora una volta una pausa, per poi riprendere il discorso. "Così, sei un Cavaliere d'Argento: davvero molto interessante..." Assunse un'espressione buffa, nel portare la mano sotto il mento, come a voler dare l'idea di star pensando a qualche cosa di importante che, in realtà, di importante non aveva proprio nulla.

"Sono Cavaliere da questa mattina ed il mio stesso maestro mi ha consegnato lo Scrigno che poc'anzi hai potuto ammirare." Disse, indicando lo Scrigno che non era stato ancora mai aperto. Ancora una volta si fermò, alzando il suo sguardo verso il cielo, per poi riportarlo negli occhi di Hotaru. "Sono stato addestrato da mio fratello adottivo, Nime: il Cavaliere d'Oro dell'Ariete e tu?" Concluse la sua affermazione con una domanda: voleva saperne di più anche lui e, a dirla tutta, già gli stava simpatica.

 
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Mikoto Daisuke
view post Posted on 28/11/2009, 19:56





CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde

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Narrato
-Parlato-
Pensato


Inarcò un candido sopracciglio notando la strana espressione che si era messo dopo aver scoperto che lei era una Silver:
Sembrava essere pensieroso, come si trattasse di qualcosa di estremamente serio, anzi, serissimo ma guardando i suoi occhi, si capiva che non stava pensando a nulla, era tutta scena.
Una lieve risata le sfiorò il viso ma tentò di non mostrarlo. O dei, era davvero buffo!
Annuì sentendo al notizia che era un Bronze Saint da quella mattina.
Hotaru si dovette coprire la bocca per non mostrare la risata. Non era davvero il caso.
Alzò il dito indice facendogli segno di attendere qualche secondo per farla riprendere.
Inspiro profondamente chiudendo gli occhi e reperendo tutte le sue emozioni.
Era abituata a farlo, ormai aveva imparato a farlo fin da quando era piccola. ormai era riuscita a nascondere i propri sentimenti.

-Insomma, sei un Neo-Saint.-

Commentò la giovane puntando le ginocchia con i gomiti poggiando il mento sulle nocche.
Continuava ad osservarlo, scrutarlo, come a volergli leggere dentro ma qualcosa la interruppe, qualcosa al costrinse ad interrompere ciò.
Fra...fratello adottivo...?
Battè più volte le palpebre tentando di mettere in fila quella parole, rielaborando al frase.
Lui... lui era il fratello adottivo di Nime...?
Espirò profondamente puntando lo sguardo verso la marmorea scalinata.
Poggiò la fronte sulla mano inspirando sempre più velocemente.
Lui era il fratello minore del suo Sensei?
Quindi doveva avere un bel rapporto con Nime...
Insomma, era più stretto Tenma che non lei.
Che sciocca... perchè pensava a ciò? lei era una semplice allieva, una ragazza che era passata così nella sua vita, che lui si era solo preoccupato di allenare, tutto qui.
Era lei che si era particolarmente legato a quel Cavalier,e lei aveva fatto tutto, lei si era creata quelle piccole fantasie.
Sorrise amaramente compatendosi da sola. Era solo una sciocca, una ragazzina che viveva nel suo mondo ma al realtà, era diversa, ben diversa.

-Anche Nime è stato il mio maestro... nche lui... cioè, anche lui è stato il mio Sensei. E' molto bravo come maestro...-

Constatò sistemando qualche ciocca ribelle riportandola al suo posto.

-Io mi sono trovata veramente bene con lui. Un pò severo... ok, severo ma giusto. Mi ha reso una ragazza forte e giusta.
Spero che sia riuscito anche con te.-


La giovane stata cercando di nascondere quel tocco di rammarico, di nascondere la sua tristezza.
Non voleva mostrarsi turbata, doveva rimanere fredda, gelida, proprio come il ghiaccio invernale.
E poi, perché doveva rimanerci male? Era un diritto di tutti farsi una famiglia.
Già... parlava proprio lei che era quasi scappata di casa per cercare una madre che non esisteva, una madre che neanche aveva mai visto, insomma, stava cercando un fantasma.
Però non capiva... perhcè non glielo aveva mai detto? Di solito, lei si confidava sempre con lui ma forse... forse non doveva più^ Non doveva più aprirsi con Nime? Forse a lui non importava di lei:
Chi lo poteva sapere....
 
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T e n m a
view post Posted on 28/11/2009, 22:27




Una punta di rammarico potè leggere fra le righe di quelle parole Tenma, il quale non sapeva se le avesse fatto qualche cosa, oppure avesse detto qualche cosa di troppo o di sbagliato. Ascoltò con interesse le lodi intessute nei confronti di Nime, seppure notasse con fervente attenzione, che vi fosse ancora quel velo di tristezza e rammarico che il ragazzo non riusciva pertanto a comprendere.

"Già, è davvero bravo: è grazie a lui se sono riuscito ad andare via dall'orfanotrofio in cui mi trovavo; una vita di vero inferno, risse ogni giorno e, aimè, anche piccoli furti per tirare avanti. Posso dire con assoluta certezza che lui è stato il mio sole, dopo anni di buio." Sentenziò infine Tenma, portando lo sguardo al cielo che pareva, ora, sgombrarsi delle pesanti nubi e lasciar intravedere uno stupendo cielo azzurro. "Mi ha portato qui e, oltre a farmi allenare duramente con esercizi che mi hanno portato alla sfinimento sia fisico che psicologico, mi ha istruito facendomi scuola. Devo proprio dire che grazie a lui, sono un ragazzo davvero migliore rispetto a prima. Infatti, prima ero solamente una bestia che non sapeva far altro che combattere, mentre ora, almeno, ho capito quanto importante sia il ruolo dei Cavalieri e mi è venuta voglia di mettere la mia forza al servizio di Atena." Concluse continuando a guardare il cielo: ne era estasiato.

 
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Mikoto Daisuke
view post Posted on 28/11/2009, 23:16





CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde

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Narrato
-Parlato-
Pensato


Continuava a tener poggiata la fronte sui pugni chiusi quasi con aria stanca.
Un sorriso forzato spuntò sulle sue labbra ascoltando la storia del ragazzo.
Nime lo aveva portato via dall'inferno, via da una vita non sua.
Gli aveva permesso di vedere uno spiraglio di luce in mezzo a tutta quella oscurità, era riuscito a trasformare la bestia in un ragazzo.
E Bravo Nime-San...-
Pensò sbuffando appena.
Nime era sempre stato bravo in queste cose.
Anche con lei era riuscito in questo intento, era riuscito a farla cambiare, a scongelarle il cuore ormai ghiacciato.
Era riuscito a farle tornare in sorriso, a renderla di nuovo allegra e pimpante come un tempo e con questo...?
Con questo si era illusa di essergli stata simpatica, di aver lasciato anche un segnale minimo invece...
Si mordicchiò il labbro superiore iniziando a pensare su che cosa potesse dire.
Cosa poteva risponderli? Cosa poteva raccontare lei di così interessante?
Non aveva un passato così emozionate o con momenti particolarmente entusiasmanti, nulla.

- Io sono diventata una Saint per un altro motivo.
Devi sapere che io sono cresciuta con mio padre.
La mai terra natia è il Giappone, infatti mio padre mi ha dato questo nome.
Sono sempre cresciuta con lui, tutta la mia vita è basata sui ricordi che ho con lui, i momenti felici ed anche i tristi.
insomma, tutta la mia vita era stata creata in quel piccolo nucleo.
Non sapevo chi era mia madre, non sapevo perchè mi aveva lasciata ed ancora oggi mi pongo questa domanda.
Qualche mese fa, frugando in giro per casa ho trovato una vecchia foto stropicciata ed ingiallita con il tempo.
C'era la foto di una donna che mi somigliava molto, l'unica cosa che ci distingueva era il fatto che lei avesse gli occhi purpurei, erano due ametiste pure, due gioielli imprigionati in quello sguardo felice e malizioso.
Da li le domande mi hanno colpito la mente come una tempesta, la curiosità cresceva ma nessuna risposta ottenevo così ho deciso di venire qui in Grecia.
So che si chiama Alxandra Carco ma niente'altro. Non so chi era la sua famiglia, non so che lavoro fa. Non so nulla...
Inoltre durante le mie ricerche avevo scoperto delle leggende riguardanti i Saint, delle loro origini, della loro Dea.
Così ho pensato
A che vado ad Athene, ne approfitto per vedere se queste leggende esistano veramente.
In realtà, lui ha trovato me, intendo Nime e i Saint.
Dopo che mi ha trovata ha iniziato il mio allenamento.
Il sensei era duro con me, mi chiedeva molti sforzi e probabilmente molte volte l'ho deluso ma alla fine ci sono riuscita, sono riuscita a conquistare la mia armatura.
Questa è la mia storia, ancora non vi sono lieti fini, non ho ritrovato le mie radici ma in compreso sono diventata una Saint.
In fatto ci combattimento non sono molto esperta ma già mi sono fata la prima cicatrice di molte.
Allora, come si ci sente ad essere un cavaliere?
Io ero così fiera il primo giorno, ricordo ancora l'emozione di indossare l'armatura, il suo scintillio...
Ormai sono Cavaliere da un pò ma sono sempre emozionata ad indossare la mia fiera armatura.Hai già fatto il tuo primo duello?-


Chiese curiosa tentando di cambiare discorso, non voleva più parlare di Nime, non per oggi almeno.
 
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T e n m a
view post Posted on 28/11/2009, 23:55




"E' una sensazione stupenda: finalmente ho uno scopo che non sia la sopravvivenza o una rissa." Disse, ripensando al suo passato ed al suo particolare tipo di allenamento: istigare risse con adulti e ragazzi più grandi. E dire che quasi gli mancavano quei momenti ma, al pensiero, scosse il capo e cercò di tornare serio. "No, a parte le risse del passato e lo scontro con me stesso, direi che non ho sostenuto uno scontro ufficiale con un altro Cavaliere." Si fermò un attimo, per poi riprendere in modo veloce. "E, a dirtela tutta, non ho neanche ancora mai indossato la mia armatura: non ne ho ancora avuto una motivazione valida per farlo." Disse ancora, lanciando uno sguardo fugace e rapido prima di prendere ancora un piccolo respiro. "Sai, non vedo l'ora di dimostrare ad Atena che può contare sul mio aiuto, non vedo l'ora di utilizzare questo mio cosmo per abbattere orde di spectre e dimostrare anche alle stelle che mi sono amiche, che hanno ben riposto il loro potere in me."

"Ho giurato a me stesso che avrei indossato l'armatura solo in caso di pericolo certo e di non utilizzarla per scopi personali o per accrescere il mio potere: se la dea Atena lo vorrà, riuscirò a superare i miei limiti e ad ergermi come Cavaliere della Speranza." Parole profonde, parole sincere d'un ragazzino ch'era appena divenuto Cavaliere; chissà se avrebbe saputo tener fede a quella sorta di giuramento ma, intanto, le basi e le premesse v'erano tutte.

 
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Mikoto Daisuke
view post Posted on 29/11/2009, 00:16





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Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
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Riprese a sorridere ascoltando al voce del ragazzo spiegarle solo per quale motivazione avrebbe usato l'armatura.
L'avrebbe fatto solo in caso di emergenza solo quando la voce della Dea Athena glielo avesse ordinato.
Sperava di poter dimostrare alla Dea la sua fedeltà, di dimostrargli che e lei era solo fedele, che a lei donava le sue speranza e le sue devozioni, in suo nome avrebbe combattuto sperando di far soccombere i nemici sotto il suo pugno di Pegaso.
Continuò ad annuire ascoltandolo volentieri.
Quel ragazzo aveva tanta energia che purtroppo aveva sempre usato in modo sbagliato, lo aveva usato in maniera tale da portarlo alla cattiva strada a cercare sempre uno sfidante più bravo di lui.
Alzò lo sguardo al cielo vedendo il cielo ormai limpido. tutte le nubi grigie di erano allontanati lasciando spazio al caldo sole Greco.
Si scostò i capelli che ribelli, le coprivano gli occhi.
Il candido viso sembrava essere stato creato per quel luogo altrettanto candido e puro.

-Hai delle buone motivazioni solo che, come farai a migliorati?
Confesso che io qualche duello amichevole l'ho fatto ed è stato... divertente.-


Confessò chiudendosi nelle spalle e tornando a sorridere guardando il cielo sopra di loro.

- Cosa farai adesso? Immagino che tu stia con tuo fratello.
Toglimi una curiosità.. com'è nelal vita privata?-


Chiese curiosa ridacchiando immaginandosi il suo maestro con un pigiama con sopra disegnati dei mini arieti.
Si coprì la bocca per non andare oltre e non scoppiare a ridere come una pazza.
Era troppo assurdo immaginarsi Nime in questo modo!
 
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T e n m a
view post Posted on 29/11/2009, 13:53




"Solo grazie all'allenamento ed alla perserveranza l'uomo può superare i propri limiti, ma vi è dell'altro: i sentimenti più puri e sinceri consentono ad un Cavaliere di superare i propri limiti..." In realtà non l'aveva ancora mai provato, ma nella teoria era questo che aveva imparato e, sicuramente, appoggiava in pieno un'accezione del genere. Finalmente la vide sorridere di nuovo, ne era contento: in fondo un viso grazioso come il suo non era affatto adatto per espressioni tristi e malinconiche.

"Adesso vagherò per il mondo, cercando di fare in modo che i precetti di Atena vengano rispettati: non sono fatto per restare fermo in luogo in attesa di ordini, lo odio profondamente..." Rimarcò su quest'ultima parte con una vena d'ironia, lasciando al contempo trasparire un velato sorriso. "...quanto a Nime, posso dirti che è esattamente come lo hai visto: non è poi così diverso..." Aggiunse, rispondendo alla domanda che gli era stata posta. In fondo era vero, non aveva visto mutamenti dal Nime maestro al Nime di casa: era semplicemente Nime, tutto qui.

"E tu, invece, cosa farai? Resterai qui al Santuario?" Le chiese per mera curiosità, pur continuando a sorridere. Era una giornata speciale, perchè era raro vedere sul volto di quel ragazzino segnato da un infanzia difficile, seppur la più fievole traccia d'un sorriso.

 
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Mikoto Daisuke
view post Posted on 29/11/2009, 14:09





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Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde

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-Parlato-
Pensato


Sentì il vento alzarsi appena scompigliandole la chioma argentea e pungendola appena il viso.
Il freddo marmo sotto di lei le regalava brividi indesiderati.
Sbuffò sistemandosi quella chioma ribelle e riportando le ciocche al proprio posto più o meno.
Sentì Tenma informarla che avrebbe vagato per il mondo tentando di far rispettare il nome della loro Dea protettrice, la figura per cui loro combattevano, morivano e perivano in battaglia.
Confessò inoltre, che non amava molto essere comandato ed un sorriso sfiorò le labbra delle ragazza.

- Bhe, è normale che ogni uomo voglia vivere libero, senza catene che lo leghino, senza sentire voci che gli comandino cosa fare e lo costringano a fare cose indesiderate.-

Espirò rincuorata sapendo che anche nel privato,Nnime era uguale.
Niente Pigiama con i mini arieti.
Scosse la testa allontanando quel pensiero per poi riflettere sulla domanda appanna fatta dal suo interlocutore.
Che cosa avrebbe fatto?
Sarebbe rimasta al Grande tempio?
Quella era una domanda difficile...
Espirò ancora pensando a cosa rispondergli anche se non lo sapeva neppure lei.

-Non lo so anche se penso di si.
In fondo, non ho nessuno, non ho legami affettivi, non una vera famiglia a parte mio padre ma lui sta in Giappone.
Dove potrei andare? Non lo so neppure io.
Al momento è questa la mia dimora e poi, io mi trovo qui per scovare le mie origini ma devo confessare che non è facile come pensavo.
Quando cammino per le vie di Athena mi sento sempre osservata, sento tutti gli sguardi dei cittadini puntarsi su di me ma la cosa che mi mette veramente angoscia è il fatto che non stata in grado di trovare nessuno che mi somigliasse a parte Nime-San.
Solo lui aveva qualcosa vero-simile a me.
Insomma, hai mai visto qualcuno con degli occhi come miei?
E' presso a che impossibile!
Non esiste in natura un pigmento del genere!
Anche se pure i tuoi sono particolari, mai visti degli occhi così caldi...
Comunque... penso che forse resterò qua, dove potrei andare se no?-


Gli fece notare.
Era come aveva detto lei.
Non sapeva più quall'era la sua vera casa.
Dove sarebbe potuta andare altrimenti? Solo quel luogo sembrava essere disposta ad accoglierla.
 
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T e n m a
view post Posted on 29/11/2009, 21:04




"Capisco perfettamente come ti senti, perchè neanche io ho ormai un posto dove andare o dove stare e, ad essere sincero, il Santuario mi sta troppo stretto e non riuscirei a viverci: il mondo sarà la mia casa..." Sorrise, nel pronunciare quest'ultima parola, visto che aveva dovuto pensare a sopravvivere fin dalla più tenera età: ora era abituato a farlo e ben sapeva come fare. Inoltre, avrebbe fatto del bene finalmente e non avrebbe utilizzato quella forza come fosse una bestia assetata di sangue. "...e comunque tu sei la seconda che vedo con quel particolare pigmento ma, a dirtela tutta, a me piace: ti rende unica ed inconfondibile. Quello sarà il tuo elemento per differenziarti dagli altri, il tuo vanto, così come lo sono i miei occhi ma molto ne hanno paura e quindi mi giudicano male ma, ormai, ci ho fatto l'abitudine e faccio finta di nulla." Sorrise ancora una volta, nel farle notare che tutto sommato quello dovesse essere una sorta di vanto, proprio come aveva fatto lui con i suoi occhi: un gioiello di cui andare fieri e che mai nessuno avrebbe potuto sottrarre.

"E' proprio uno stupendo cielo azzurro, non trovi?" Esclamò d'improvviso, dopo una breve pausa con la quale aveva rinfrancato la sua gola.

 
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Mikoto Daisuke
view post Posted on 29/11/2009, 21:37





CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde

SPOILER (click to view)
Narrato
-Parlato-
Pensato


Sbuffò sentendo quel piccolo complimento sui suoi occhi.
Li aveva definiti come due gioielli rai.
-Più che dure, direi quattro.-
Pensò la mezza nipponica.
Insomma, lei non aveva delle ametiste pure, non erano due gioielli puri al 100% ma solo al 50%.
E si, come spesso ricordava, aveva due ametiste fuse con l'oro colato.
Erano mezzi, proprio come era lei... metà Greca, Metà Giapponese.
Non era un unico, solo due mezzi.
Detta in modo volgare, era una piccola bastardella.
Si voltò per studiare ancora una volta lo sguardo del giovane.
A lei non aveva fatto paura anzi, erano
come due fuochi che ardevano sprigionando la loro forza.
Esatto, erano due fuochi che ardevano costantemente ricordandogli quanto lui forte fosse.

- A me non fanno paura.-

Confessò chiudendosi nelle esili spalle pensando a cosa potessero parlare.
Ancora una lieve tristezza l'avvolgeva al solo pensiero che lui era il fratellastro di Nime ed ancora si domandava come mai non glielo avesse mai detto.
Scosse la testa allontanando quei pensiero alzando lo sguardo verso il cielo.
Tenma aveva constato che il cielo Greco era davvero stupendo.
Hotaru annui scrutando quell'immensa distesa di azzurro ma, si inclinò troppo e si ritrovò a sbattere la schiena contro il pavimento:
Si rialzò di scatto quando un brivido le percorse la schiena.

-Come diavolo fai a farlo?!

Esclamò pensando che il ragazzo qualche istante fa lo aveva fatto.
Sbuffò divertita scuotendo la testa scostando la chioma, come al solito.

- Io confesso che il Grande Tempio non mi dispiace, certo, anche a me piacerebbe avere un pò di libertà ma... come potrei fare?
nessun posto mi vuole a parte questo.-


Gli ricordò indicando il luogo in cui si trovavano.
Era vero, dove sarebbe potuta andare se non la?
Forse, non avrebbe più rivisto Tenma se lui se ne fosse andato.

-Però, anche se girerai il mondo, noi ci rivedremo, giusto?-
 
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19 replies since 28/11/2009, 15:24   92 views
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