CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde
Inarcò un candido sopracciglio notando la strana espressione che si era messo dopo aver scoperto che lei era una Silver:
Sembrava essere pensieroso, come si trattasse di qualcosa di estremamente serio, anzi, serissimo ma guardando i suoi occhi, si capiva che non stava pensando a nulla, era tutta scena.
Una lieve risata le sfiorò il viso ma tentò di non mostrarlo. O dei, era davvero buffo!
Annuì sentendo al notizia che era un Bronze Saint da quella mattina.
Hotaru si dovette coprire la bocca per non mostrare la risata. Non era davvero il caso.
Alzò il dito indice facendogli segno di attendere qualche secondo per farla riprendere.
Inspiro profondamente chiudendo gli occhi e reperendo tutte le sue emozioni.
Era abituata a farlo, ormai aveva imparato a farlo fin da quando era piccola. ormai era riuscita a nascondere i propri sentimenti.
-Insomma, sei un Neo-Saint.-Commentò la giovane puntando le ginocchia con i gomiti poggiando il mento sulle nocche.
Continuava ad osservarlo, scrutarlo, come a volergli leggere dentro ma qualcosa la interruppe, qualcosa al costrinse ad interrompere ciò.
Fra...fratello adottivo...?Battè più volte le palpebre tentando di mettere in fila quella parole, rielaborando al frase.
Lui... lui era il fratello adottivo di Nime...?
Espirò profondamente puntando lo sguardo verso la marmorea scalinata.
Poggiò la fronte sulla mano inspirando sempre più velocemente.
Lui era il fratello minore del suo Sensei?
Quindi doveva avere un bel rapporto con Nime...
Insomma, era più stretto Tenma che non lei.
Che sciocca... perchè pensava a ciò? lei era una semplice allieva, una ragazza che era passata così nella sua vita, che lui si era solo preoccupato di allenare, tutto qui.
Era lei che si era particolarmente legato a quel Cavalier,e lei aveva fatto tutto, lei si era creata quelle piccole fantasie.
Sorrise amaramente compatendosi da sola. Era solo una sciocca, una ragazzina che viveva nel suo mondo ma al realtà, era diversa, ben diversa.
-Anche Nime è stato il mio maestro... nche lui... cioè, anche lui è stato il mio Sensei. E' molto bravo come maestro...-Constatò sistemando qualche ciocca ribelle riportandola al suo posto.
-Io mi sono trovata veramente bene con lui. Un pò severo... ok, severo ma giusto. Mi ha reso una ragazza forte e giusta.
Spero che sia riuscito anche con te.-La giovane stata cercando di nascondere quel tocco di rammarico, di nascondere la sua tristezza.
Non voleva mostrarsi turbata, doveva rimanere fredda, gelida, proprio come il ghiaccio invernale.
E poi, perché doveva rimanerci male? Era un diritto di tutti farsi una famiglia.
Già... parlava proprio lei che era quasi scappata di casa per cercare una madre che non esisteva, una madre che neanche aveva mai visto, insomma, stava cercando un fantasma.
Però non capiva... perhcè non glielo aveva mai detto? Di solito, lei si confidava sempre con lui ma forse... forse non doveva più^ Non doveva più aprirsi con Nime? Forse a lui non importava di lei:
Chi lo poteva sapere....