CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde
In fine ci era riuscita. Si, ci era riuscita.
Ancora stentava a crederci.
Era diventata un cavaliere ma non un cavaliere qualunque, era diventata una Silver Saint!
Era un cavaliere d'argento!
Abbozzò un sorriso pensandoci.
Erano passati qualche mese da quando aveva lasciato il Giappone per venire in Europa, in Grecia per scoprire altro di lei.
Il suo viaggio, inizialmente, era partito per cercare le sue origini, le sue radici.
Tutto era iniziato perchè aveva scoperto il nome di sua madre. Aveva per pure caso trovato una foto ingiallita della donna in mezzo alle scartoffie del padre.
Ricordava ancora lo stupore e forse, il disgusto che aveva provato guadandola.
le somigliava, le somigliava troppo a suo parere: aveva i capelli castani, scuri come le querce. La pelle chiara, candida, come la sua anzi, forse leggermente più scura.
Gli occhi erano grande e luminosi e del suo stesso colore o meglio, mezzo colore.
Esattamente, mezzo colore.
I suoi occhi non erano puri, erano delle ametiste fuse con l'oro puro:
Le ametiste, le aveva ereditate da sua madre mentre l'oro, dal padre.
nella foto che aveva trovato, sua madre sorrideva allegra, felice.
Sembrava essere primavera dai fiori che la circondavano.
Scosse la testa decidendo di abbandonare quel pensiero.
Si, era vero, voleva scoprire un pò di più su di lei ma, era pure vero, che voleva godersi la vita da Silver Saint!
Solo... solo aveva un rimpianto e questo le turbava il cuore mettendole tanta tristezza.
Non aveva mai ringraziato il suo maestro, Nime-san per il dono che le aveva fatto. L'aveva resa una Saint regalandole tanta gioia anche se aveva fatto una strada faticosa ed anche poco piacevole. Ricordava ancora i corpo a corpo fatti sul ring sotto lo sguardo del sensei.
Voleva cercarlo per ringraziarlo ma non sapeva come fare.
Era tornata nel luogo dove era stata allenata ma sembrava non essere più li. nemmeno Jsade, il servo di Nime c'era.
Quel giorno, la giovane Saint aveva deciso di girare un pò in torno ai santuari magri riusciva a trovare qualche idea. SI, forse una pietra le colpiva la testa e le illuminava la mente!
No, al massimo, gliela rompeva la testa.
Quella mattina faceva particolarmente freddo anche se ora si era abituata, il suo elemento era il ghiaccio per cui sarebbe stato il colmo se non reggeva il freddo!
Indossava un maglione con il collo a
V di un porpora chiaro, i jeans chiari quasi bianchi e le converse porpora. E si, aveva imparato la lezione. Quando era la niente ballerine.
Una sciarpa a strisce le copriva il collo e la bocca ed i guanti abbinati le riscaldavano le mani.
Ehy, mica aveva detto che ci conviva col freddo, i guanti erano dovuti lei che era abituata al caldo!
Il lungo cappotto bianco la copriva interamente dandole un aspetto quasi irreale.
Lei era chiara come la neve di natura. La sua pelle era candida e i suoi capelli erano argento puro.
Aveva colori strani per una ragazza ma lei ne era comunque felice. Sapeva che queste erano caratteristiche che la rendevano unica e speciale.
L'erba fresca si afflosciava sotto le sue suole ancora bianche. Lo sguardo puntato verso il terreno sperando che da la potesse uscire la soluzione al suo problema: trovare Nime.
Si portò le mani alle tempie tentando di sforzare il cervello. Insomma, doveva avere qualche indizio! Un nome un...un qualcosa?!?
Nulla,niente...
Sbuffò quasi arrabbiata e seccata con lei stessa per non essere una mente fine e non ricordare qualche particolare importante del maestro che potevano condurlo a lui.
Stava continuando a camminare senza una meta, così, tanto per muovere le gambe e trovare un idea.
Si fermò lentamente notando che le sue gambe l'avevano portata in luogo a lei sconosciuto.
Socchiuse gli occhi con aria confusa notando al costruzione di fronte a lei.
C'era un enorme palazzo ma l'architettura non sembrava essere Greca, tutt'altro!
Sembrava essere un tempio ai suoi occhi. C'erano 8 colonne semplici, lisce, senza nessuna decorazione.
Erano disposte in due file cioè, un gruppo di quattro colonne per poi esserci uno spazio nel quale c'era una grande porta ed, accanto altre quattro colonne.
Nella zona superiore, riusciva a vedere una cupola ma aveva una forma che mai aveva visto nei templi... non aveva mai visto cupole nei templi! Sembrava essere mezzo Greco e Mezzo Orientale quel posto.
La sentiva...anche se silenziosa la sentiva. Si,eccola, eccola la curiosità tornare ad invaderla.
Stava tentando di reprimerla, di fermarla ma era inutile. Il suo corpo si stava muovendo da solo dirigendosi verso l'entrata di quello strano tempio.
Corpo, fermati!Quasi si ordinò mentalmente ma quel comando arrivò non appena raggiunse l'uscio di quel luogo.
Gli occhi erano già pronti ad ispezionare l'interno della costruzione ma dubitava che poteva entrare, Di solito, solamente gli eletti potevano farlo e lei di certo non era una eletta!
Ma una sbirciatina che male le avrebbe fatto? L'avrebbero comunque punita?
Si chinò in avanti finendo con metà corpo dentro il tempio ma, la metà inferiore la seguì 10 secondi dopo.
Maledette gambe!Pensò tra se e se rimanendo ferma a pochi centimetri dall'entrata. il buio più assoluto regnava in torno a lei. Neanche una luce, a parte quella che veniva dalle sue spalle, illuminava e anzi, meno.
Forse era davvero il caso di uscire da quel luogo ma le gambe erano come congelate e la curiosità le impedissero di tornare in dietro. Che cosa doveva fare adesso?
Maledetta curiosità femminile!