Cercando il Maestro, Mikoto Daisuke x Alexander Corvinus

« Older   Newer »
  Share  
Mikoto Daisuke
view post Posted on 13/11/2009, 23:49





CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde

In fine ci era riuscita. Si, ci era riuscita.
Ancora stentava a crederci.
Era diventata un cavaliere ma non un cavaliere qualunque, era diventata una Silver Saint!
Era un cavaliere d'argento!
Abbozzò un sorriso pensandoci.
Erano passati qualche mese da quando aveva lasciato il Giappone per venire in Europa, in Grecia per scoprire altro di lei.
Il suo viaggio, inizialmente, era partito per cercare le sue origini, le sue radici.
Tutto era iniziato perchè aveva scoperto il nome di sua madre. Aveva per pure caso trovato una foto ingiallita della donna in mezzo alle scartoffie del padre.
Ricordava ancora lo stupore e forse, il disgusto che aveva provato guadandola.
le somigliava, le somigliava troppo a suo parere: aveva i capelli castani, scuri come le querce. La pelle chiara, candida, come la sua anzi, forse leggermente più scura.
Gli occhi erano grande e luminosi e del suo stesso colore o meglio, mezzo colore.
Esattamente, mezzo colore.
I suoi occhi non erano puri, erano delle ametiste fuse con l'oro puro:
Le ametiste, le aveva ereditate da sua madre mentre l'oro, dal padre.
nella foto che aveva trovato, sua madre sorrideva allegra, felice.
Sembrava essere primavera dai fiori che la circondavano.
Scosse la testa decidendo di abbandonare quel pensiero.
Si, era vero, voleva scoprire un pò di più su di lei ma, era pure vero, che voleva godersi la vita da Silver Saint!
Solo... solo aveva un rimpianto e questo le turbava il cuore mettendole tanta tristezza.
Non aveva mai ringraziato il suo maestro, Nime-san per il dono che le aveva fatto. L'aveva resa una Saint regalandole tanta gioia anche se aveva fatto una strada faticosa ed anche poco piacevole. Ricordava ancora i corpo a corpo fatti sul ring sotto lo sguardo del sensei.
Voleva cercarlo per ringraziarlo ma non sapeva come fare.
Era tornata nel luogo dove era stata allenata ma sembrava non essere più li. nemmeno Jsade, il servo di Nime c'era.
Quel giorno, la giovane Saint aveva deciso di girare un pò in torno ai santuari magri riusciva a trovare qualche idea. SI, forse una pietra le colpiva la testa e le illuminava la mente!
No, al massimo, gliela rompeva la testa.
Quella mattina faceva particolarmente freddo anche se ora si era abituata, il suo elemento era il ghiaccio per cui sarebbe stato il colmo se non reggeva il freddo!
Indossava un maglione con il collo a V di un porpora chiaro, i jeans chiari quasi bianchi e le converse porpora. E si, aveva imparato la lezione. Quando era la niente ballerine.
Una sciarpa a strisce le copriva il collo e la bocca ed i guanti abbinati le riscaldavano le mani.
Ehy, mica aveva detto che ci conviva col freddo, i guanti erano dovuti lei che era abituata al caldo!
Il lungo cappotto bianco la copriva interamente dandole un aspetto quasi irreale.
Lei era chiara come la neve di natura. La sua pelle era candida e i suoi capelli erano argento puro.
Aveva colori strani per una ragazza ma lei ne era comunque felice. Sapeva che queste erano caratteristiche che la rendevano unica e speciale.
L'erba fresca si afflosciava sotto le sue suole ancora bianche. Lo sguardo puntato verso il terreno sperando che da la potesse uscire la soluzione al suo problema: trovare Nime.
Si portò le mani alle tempie tentando di sforzare il cervello. Insomma, doveva avere qualche indizio! Un nome un...un qualcosa?!?
Nulla,niente...
Sbuffò quasi arrabbiata e seccata con lei stessa per non essere una mente fine e non ricordare qualche particolare importante del maestro che potevano condurlo a lui.
Stava continuando a camminare senza una meta, così, tanto per muovere le gambe e trovare un idea.
Si fermò lentamente notando che le sue gambe l'avevano portata in luogo a lei sconosciuto.
Socchiuse gli occhi con aria confusa notando al costruzione di fronte a lei.
C'era un enorme palazzo ma l'architettura non sembrava essere Greca, tutt'altro!
Sembrava essere un tempio ai suoi occhi. C'erano 8 colonne semplici, lisce, senza nessuna decorazione.
Erano disposte in due file cioè, un gruppo di quattro colonne per poi esserci uno spazio nel quale c'era una grande porta ed, accanto altre quattro colonne.
Nella zona superiore, riusciva a vedere una cupola ma aveva una forma che mai aveva visto nei templi... non aveva mai visto cupole nei templi! Sembrava essere mezzo Greco e Mezzo Orientale quel posto.
La sentiva...anche se silenziosa la sentiva. Si,eccola, eccola la curiosità tornare ad invaderla.
Stava tentando di reprimerla, di fermarla ma era inutile. Il suo corpo si stava muovendo da solo dirigendosi verso l'entrata di quello strano tempio.
Corpo, fermati!
Quasi si ordinò mentalmente ma quel comando arrivò non appena raggiunse l'uscio di quel luogo.
Gli occhi erano già pronti ad ispezionare l'interno della costruzione ma dubitava che poteva entrare, Di solito, solamente gli eletti potevano farlo e lei di certo non era una eletta!
Ma una sbirciatina che male le avrebbe fatto? L'avrebbero comunque punita?
Si chinò in avanti finendo con metà corpo dentro il tempio ma, la metà inferiore la seguì 10 secondi dopo.
Maledette gambe!
Pensò tra se e se rimanendo ferma a pochi centimetri dall'entrata. il buio più assoluto regnava in torno a lei. Neanche una luce, a parte quella che veniva dalle sue spalle, illuminava e anzi, meno.
Forse era davvero il caso di uscire da quel luogo ma le gambe erano come congelate e la curiosità le impedissero di tornare in dietro. Che cosa doveva fare adesso?
Maledetta curiosità femminile!
 
Top
Alexander Corvinus
view post Posted on 25/11/2009, 02:20




Post I
image



Personaggio: Nime
Armatura: Gold Saint dell'Ariete
Energia: Blu
Scheda: [+]

Stato Psicologico: -
Stato Fisico: -
Stato Armatura: -








Camminavo per quel tempio ormai dimenticato da qualsiasi forma di vita. Erano passati anni da quando qualcuno aveva calpestato quelle lastre di pietra grezza che rivestivano eterne il sacro tempio dell'Ariete. Persino il sole sembrava aver dimenticato quel luogo ed in cuor mio mi sentivo così distante, troppo distante da quelli che erano i miei doveri di custode. Notti insonni a vegliare su una dea che non si degnava neanche di fare la sua comparsa. Era il mio destino e non potevo tirarmi indietro, anche se la noia continuava a perseguitarmi. Avevo ripreso il controllo della mia mente, persino la mia domestica mi aveva abbandonato dopo l'ultima mia trovata geniale. Perdere la calma ormai era una routine giornaliera e lei, poverina, si trovava sempre nel luogo sbagliato al momento sbagliato assistendo così ad ogni mio capriccio.

"Non è un comportamento degno di lei"

Mi ripeteva continuamente, ma ascoltarla era l'ultima delle mie preoccupazioni, dovevo cercare qualche sfogo, dovevo cercare di tornare me stesso in qualsiasi modo. Le autorità che mi sorvegliavano avevano perso in me ogni fiducia e persino io non mi ritenevo più un servitore della giustizia. Vagavo calpestando quel panorama desertico che un tempo chiamavo "Casa". Avevo creduto di poter controllare la mia indole ribelle, avevo mascherato il mio essere persino al Gran Sacerdote pensando di poter nascondere i miei dubbi a chiunque. Perdevo tempo, continuavo a perderlo inutilmente logorandomi in un vortice di tristezza che stritolava la mia anima rinchiusa in uno scrigno di carne e sangue che prima o poi sarebbe esploso mandandomi in brandelli.

"Atena"

Quante volte avevo invocato il suo nome senza ricevere una risposta, persino i suoi segni ultimamente iniziavano a scarseggiare e la statua che vegliava sul mio tempio era ridotta ad un misero vessillo di un potere ormai estinto.

"Rinnovamento"

Forse era ciò che ci voleva per trovare finalmente un pò di pace interiore, il problema era come realizzare questo sogno senza disperdere la mia forza d'animo. Essere ciò che ero diventava ogni giorno più faticoso, persino le decisioni che prendevo e che osannavo come volere supremo di ciò che rappresentavo avevano preso una piega inaspettata e di natura oscura. Continuavo a svolgere i miei compiti ma la passione stava svanendo, forse perchè non riuscivo a trovare in quello che facevo un barlume di luce che sarebbe servita ad illuminare il mio cammino.

Continuavo a ricostruire lo splendore della mia città, continuavo ad addestrare persone senza la convinzione che ciò sarebbe servito effettivamente a qualcosa. L'ultimo mio mostro era una bambina, una ragazzina tutto pepe che si era presentata al mio cospetto per diventare un cavaliere. Nulla di così inutile avevo pensato in quel momento, ma ero costretto a prenderla con me da un volere che neanche più rispettavo. Era dolce, tenera come il pane ed impetuosa come la brezza marina che spirava al mattino rinfrescando ogni mio pensiero. Era importante per me, forse lo era diventata troppo, forse perchè era ciò che avevo sempre desiderato, una sorella che avrei voluto vedere crescere e diventare qualcuno di importante, forse addirittura più importante di me. L'avevo presa senza pensarci su molto, l'avevo fatta diventare mia discepola e l'avevo più volte messa alla prova per insegnargli ogni cosa che sapevo. Sentivo la sua forza crescere giorno per giorno ed il suo sorriso era l'unica speranza che in quel momento mi dava la forza di continuare.

"Nime" - Mi era stato detto senza mezzi termini - "Devi farla diventare un Saint" - ed io l'avevo fatto senza fiatare. Non volevo effettivamente farla diventare uno di noi, avrei preferito lasciarla fuori da tutto questo, era l'unica cosa che avevo cara a questo mondo, l'avevo lasciata fuori dal conflitto fino a quel momento proprio perchè preferivo preservarla. Era sangue del mio sangue, una bimba che abbandonai poco prima di intraprendere la via per diventare un servo. Era questo che ero, semplicemente un servo, finalmente ne ero consapevole.

Ormai avvertivo la sua presenza lontana un miglio. Ero talmente abituato a percepire il suo cosmo che sapevo per filo e per segno dove e cosa stesse facendo. Sapevo persino che in quel momento mi stava cercando ed io continuavo ad evitarla, come se non volessi vedere ciò che avevo contribuito a far nascere. Quanto era ingenua, troppo. Mi ricordava com'ero io a quei tempi, quando pensavo che essere nel giusto fosse la cosa più importante. Avevo visto morire la mia gente, avevo visto morire i miei compagni, i miei conoscenti. Tutti erano morti solo per proteggere una Dea ingrata. Cosa eravamo diventati, delle marionette nelle mani di un burattinaio senza scrupoli che si divertiva a giocare con noi mandandoci al macello.

"Gli ideali sono menzogne"

Questo avevo capito e di questo mi nutrivo. Cos'era un'ideale se non un modo con cui gli uomini si rendevano schiavi di un pensiero. Combattere era la mia vita fino a quel momento. Avevo soprasseduto ad ogni cosa nella speranza che un giorno sarei tornato da lei e che avremmo vissuto come nelle favole un lieto fine ed invece, eccoci qui, insieme vero, ma sempre con la paura di perderci l'un l'altro soltanto per delle scelte che prima o poi ci avrebbero diviso.

Entra pure, è inutile che rimani li sull'uscio, sbirciare non serve, per te questa porta sarà sempre aperta finchè io ne sarò il custode

Con un battito di mani accesi le fiaccole che contornavano il perimetro di quell'enorme salone così che la mia allieva potesse ammirare la magnificenza di quell'antico luogo nella maestosità di come un tempo si era presentato ai miei occhi.




CITAZIONE
Parlato
"Pensato"

CITAZIONE
Azioni: -
Tecniche Utilizzate: Difensive/Offensive



 
Top
Mikoto Daisuke
view post Posted on 25/11/2009, 03:16




SPOILER (click to view)
Narrato
Parlato
Pensato
Parlato Nime

CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde

L’oscurità più assoluta continuava a regnare intorno a se.
Forse era davvero il caso di uscire ma non appena fu pronta per fare retromarcia qualcosa la bloccò.
non era qualcosa di fisico e concreto, era bastate delle semplici parole una voce a lei conosciuta per farle cambiare idea.

Entra pure, è inutile che rimani li sull'uscio, sbirciare non serve, per te questa porta sarà sempre aperta finchè io ne sarò il custode

Un sorriso candido e luminoso accarezzò il viso della giovane Silver Saint.
Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille!!

-Nime-san!-

Trillò la ragazza saltando sul posto per la felicità.
Dopo quel gesto, varie fiaccole si illuminarono a catena e, istintivamente, pensò al giorno in cui si erano incontrati.
Anche in quell’occasione, il buio regnava intorno a lei, solo grazie all’intervento del maestro la luce aveva reso possibile di poter rendere lo spazio dove si trovavano chiaro e ben delineato.
Sbuffò divertita scuotendo appena la testa ma si fermò rendendosi conto della maestosità di quel luogo.
Si trovava all’interno di un tempio, ormai questo era chiaro.
Varie colonne reggevano l’intera struttura. Non sapeva dire in quale stile erano, i capitelli erano troppo in alto per poterli identificare.
Il pavimento in marmo era liscio, quasi si ci poteva specchiare.
Si soffermò un attimo iniziando a pensare.
Se lui era il custode di quel luogo e Nime era il cavaliere d’oro dell’Ariete… si trovava nel tempio del Montone Bianco!
Come diavolo aveva fatto a non capirlo?!?
iniziò a colpirsi la fronte con il palmo della mano rimproverandosi silenziosamente.
Era stata un inetta e non riuscire a riconoscere il primo dei dodici templi dedicati ai Gold Saint!
Chissà che figura aveva fatto… probabilmente della stupida che non sa nemmeno riconoscere il tempio di un suo superiore!
Scosse nuovamente la testa in segno di negazione tastandosi le tempie. Non era quello il momento per rimproverarsi e darsi dell’inetta, era la per un motivo!
Alzò nuovamente lo sguardo purpureo cercando il maestro in quello sconfinato salone ed un nuovo sorriso spuntò sulle sue labbra quando riuscì a trovarlo.
Era come se lo ricordava… bhe certo, mica era passato chissà quanto tempo!
Aveva ancora i lunghi capelli dorati tenuti in una coda bassa. Gli occhi color porpora puntati verso di lei.
Il suo istinto sarebbe stato quello di corrergli in contro ma sarebbe andato contro i suoi ideali, contro ciò che era: una ragazza che con gli anni aveva imparato ad essere fredda.
Però, sembrava che il ghiaccio in quel periodo si stesse cogliendo. Era come se la copertura che si era creata dopo aver scoperto delle sue radici, aveva iniziato a sciogliersi e lei non poteva permettere ciò. Doveva tornare ad essere forte e coraggiosa.
Con passo veloce e sicuro iniziò ad avvicinarsi al maestro.
Le smembrava ancora ieri quando aveva iniziato il suo allenamento, quando era stata rapita dall’uomo mascherato per poi scoprire che era un servitore di Nime.
Erano ancora freschi i ricordi in lei di quando si allenava sotto lo sguardo vigile ed attento del maestro ma ricordava anche la sua freddezza ed il suo viso deluso quando sbagliava.
Questa era una cosa le era rimasta molto in mente tant’è che quando combatteva ripensava al sentimento che provava quando lo deludeva per tirare fuori la grinta e dare il massimo.
Finalmente, dopo un paio di falcate si trovò di fronte a lui.

-Oh, al diavolo il rapporto sensei allieva!-

Esclamò dandosi il permesso di abbracciarlo. Era l’unica persona familiare che aveva in Grecia oltre a padre. Lui era stato ed era tutt’ora, forse una delle persone fondamentali per il suo viaggio.
Ogni volta che lo vedeva o pensava, il cuore si riempiva di gioia regalandole speranza ed altri sentimenti simili.

-Nime-san! Non sapete per quanto l’ho cercata! Certo, avrei dovuto pensare subito di venire qua ma
stranamente non mi è venuto in mente…-


Confessò abbozzando un sorriso imbarazzo.
Automaticamente, era tornata nel luogo dove si era allenata ma aveva trovato solo desolazione.

-Comunque! Spero che la mia presenza non la disturbi s eno… prendo un appuntamento e torno in
un'altra data…-


In fondo, si era precipitata la senza invito, senza avvisare. Forse il suo sensei aveva altro da fare: andare in paese, prendere a calci qualche nemico di Athena. Insomma, normale Routine di Gold Saint.

-Io ero venuta qua per ringraziarla e se aveva tempo… non so, fare quattro chiacchiere o
roba del genere…-


Hotaru che voleva fare quattro chiacchiere…? Ok, dove tornare in se.

Edited by Mikoto Daisuke - 25/11/2009, 13:19
 
Top
Alexander Corvinus
view post Posted on 25/11/2009, 03:38




Post II
image



Personaggio: Nime
Armatura: Gold Saint dell'Ariete
Energia: Blu
Scheda: [+]

Stato Psicologico: -
Stato Fisico: -
Stato Armatura: -








Era arrivata nel mio tempio pimpante come al solito. Spesso mi chiedevo come faceva ad avere così tanta energia nonostante tutti gli allenamenti a cui era sottoposta ogni giorno per migliorarsi sempre di più. Al posto suo sarei di certo stramazzato al suolo o comunque l'unica cosa che avrei desiderato al mondo sarebbe stata la calda accoglienza del mio letto. Sembrava che una tempesta si fosse abbattuta sopra il mio tempio, in un'istante quei saloni vuoti e silenziosi si trasformarono in un'orchestra di richieste e domande. Era dolce però, forse era per quello che continuavo a sopportarla, di solito ero schivo con gli estranei ma con lei era diverso, era una di famiglia, la mia piccola Hotaru. Forse il nome non mi era mai andato a genio, forse non era adatto a lei, avrei preferito un nome molto più allegro ed altisonante, ma questo passava il convento.

Calma calma, una cosa alla volta

Pensava ad alta voce, lo faceva spesso. La lontananza e le mie continue missioni mi avevano quasi portato a dimenticare il suo volto. Era una donna ormai e molto affascinante, quei lunghi capelli che le scendevano sul viso fin sopra ai suoi seni erano li come un segnale ad indicarmi quanto fosse diventata bella. Persino i suoi occhi erano cambiati, non li avevo mai osservati con così tanta attenzione, erano profondi e molto simili ai miei, troppo simili. Quanto eravamo uguali io e lei nonostante i nostri caratteri così diversi.

E' normale Hotaru, non eri mai venuta a trovarmi in questa casa


Non l'avevo mai portata con me e di certo non avrei potuto fargli varcare le soglie del mio tempio se non fosse stata almeno un cavaliere. Le regole erano rigide ed il protocollo andava rispettato, persino quell'intrusione poteva essere vista da qualcuno come un tentativo di invasione. Quei pazzi fanatici che si illudevano di essere così vicini ad Atena non sapevano neanche più distinguere amici e nemici e continuavano a dubitare di tutto e di tutti.

Qual buon vento, cosa ti porta qui?

Le sorrisi timidamente, nonostante il suo continuo agitarsi. Spesso nella mia mente accomunavo la sua figura ad un cagnolino agitoso, non stava mai ferma e continuava a scodinzolare di qua e di la e spesso causava anche parecchi danni, ma era speciale quella ragazzina, aveva una grandissima gioia di vivere che fino a quel momento era stata repressa dalla sua vecchia famiglia. Non era stata fatta per rimanere chiusa in una casa, aveva bisogno di aria e di libertà, anche se l'istruzione e la fatica di certo non gli sarebbero mancati li al Grande Tempio.




CITAZIONE
Parlato
"Pensato"

CITAZIONE
Azioni: -
Tecniche Utilizzate: Difensive/Offensive



 
Top
Mikoto Daisuke
view post Posted on 25/11/2009, 13:46




SPOILER (click to view)
Narrato
Parlato
Pensato
Parlato Nime

CITAZIONE
Hotaru Kujo
Silversa Saint della Corona Boreale
Energia Verde

Un nuovo sorriso sfiorò gentile le sue labbra percependo che il sensei era, forse, felice di vederla e che aveva un pò di tempo per parlare con lei.
Annuì portandosi la mano sul alto sinistro del viso pronta a scostarsi i capelli argentati ma si bloccò all'istante quando sentì al tatto sulla sua pelle.
Aveva appena sfiorato la cicatrice che le precorreva quella guancia, la cicatrice che si era procurata in un amichevole contro un God Warrios.
Un fendente, pochi secondi. Erano bastati questi semplici elementi per segnarle il volto ed anche l'animo.
Grazie a quello, aveva compreso come funzionavano veramente gli incontri, come ragionava il nemico.
Abbandonò l'idea di scostarsi quelle ciocche ribelli anche perhcè, non voleva che il suo maestro la vedesse, sarebbe stato un segno della sua inettitudine.

Qual buon vento, cosa ti porta qui?

-Bhe ecco...-

Come poteva rispondergli? Che dirgli?
Iniziò a grattarsi la guancia con aria seria e pensierosa cercando le parole adeguate da poter usare.
Lei e Nime, non avevano grandi problemi di comunicazione, aveva subito trovato un feelling con lui.
Stranamente, era riuscita subito ad aprirsi con lui, subito era riuscita a crear euan comunicazione con lui. Come se si conoscerò da tempo:
Ecco, era questo ciò che provava quando si trovava di fronte a lui.
In lui aveva trovato qualcosa di più che un maestro ed un compagno d'armi, molto di più.

-Sono qui innanzitutto perché non ho mai trovato l'occasione per ringraziarla, Nime-San.
Non sono riuscita a dirle grazie e a sdebitarmi con lei per tutto quello che ha fatto.
Insomma, lei mi ha reso un cavaliere! E' riuscito a farmi a trovare ciò che cercavo!
Lei ha fatto molto per me e non sono riuscita a dirle nulla.
Che ingrata che sono stata stata ma subito sono venuta a cercarla proprio per questo!-


Esclamò fiera dandosi un colpo sul petto anche se ne pentì.
Ancora non era abituata alla sua nuova forza e non riusciva a controllarla infatti, si era fatta un pò male.
Trattenne un espressione di dolore coprendola con una finta tosse.

-E poi... volevo un pò raccontarle come va, quello che faccio, come vanno le mie ricerche e sapere voi come state anche.
Sa, durante gli allenamenti non aveva mai modo di poter chiacchierare.
Eravamo troppo impegnati lei a farmi diventare più forte ed io a non combinare disastri.
Per... pensavo che si... insomma...
Sarebbe stata un idea carina stare un pò insieme anche per distrarmi un pò dalle mie ricerche.-


Da quando Hotaru era arrivata ad Athena, aveva iniziato a cercare oltre i cavalieri, qualcosa che riguardasse sua madre ma ancora nulla aveva trovato.
Le sue ricerche erano ferme alla foto che aveva scovato in camera del padre.
Anche se aveva accatastato per un pò questo suo indagare per diventare una Silver Saint, non si era dimenticata questo secondo scopo per cui si trovava la.
Ovviamente la cosa non le faceva piacere. Sentiva sempre una gran delusione invaderla quando faceva un altro buco nell'acqua però lei non demordeva! Avrebbe trovato qualche cosa. Costi quel che costi!

-Che ne dice...? Le va di passare un pomeriggio con una sua ex-Allieva?-
 
Top
4 replies since 13/11/2009, 23:49   74 views
  Share