Il ritorno del Giudice, add per Honey

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•Honey~
view post Posted on 12/5/2010, 19:58 by: •Honey~





Per ben 16 lunghi, interminabili anni di vita spensierata, Angel non aveva mai pensato cosa potesse essere il significato di “tristezza assoluta”. Ma quando arrivò quel giorno, scritto nelle pagine del destino o voluto da qualche essere superiore, capì perfettamente cosa volesse dire soffrire…
Avanzò per farsi spazio tra la gente che circondava quel luogo, ancora pieno di persone specializzate nel campo della scientifica e poliziotti incaricati per quel momento.
Ancora mezza sconvolta dalla botta presa a causa dello schianto delle vetture, rimase immobile alla vista dei teli bianchi che coprivano i suoi genitori, ormai morti, con la fiammella della vita spenta.

“Se questa è giustizia…La perdita di persone care, la morte, la disperazione della gente…Perché al mondo accade tutto questo? Perché il nostro Dio ci condanna a queste disgrazie?Ma…Esisteranno queste forze arcane a guidarci il cammino verso la luce? Se fosse così, perché mi hanno tolto loro, i miei modelli di vita, le miei uniche fonti di speranza, i miei genitori?”

Angel si soffermò a guardare il luogo del fatal giorno, dove i suoi genitori persero la vita. Ogni volta che aveva qualche minuto libero si recava in quel posto, per risentire le voci dei suoi genitori che la tranquillizzavano, che le parlavano semplicemente. Ma queste voci le sentiva solo lei, grazie alla sua immaginazione o semplicemente perché secondo lei non erano morti, ma il fato non risparmia nessuno.
Qualche giorno dopo l’accaduto, aveva partecipato alla causa in tribunale, ma per mancanza di prove concrete, il colpevole, il pilota della strada, venne scagionato da ogni accusa e lasciato in libertà, come se non fosse accaduto nulla.
Non avendo il coraggio di reagire la ragazza si chiuse in se stessa per un po’ di tempo. Ma promise a sé e ai suoi genitori che li avrebbe vendicati, diventando uno specter del sommo Hades, se necessario.
Si continuava a ripetere che ora era una ragazza perduta, senza una valida ragione per continuare a vivere, senza un motivo per continuare a vivere.
Per le tranquille vie di Francoforte, la sua città natale, la vita trascorreva come sempre. Vedeva la gente allegra, spensierata, come se non impostasse loro della morte di persone. Ma solo lei vedeva la morte impersonificata in un’ombra nera, misteriosa e inquietante.

“…Ma se i miei genitori sono morti senza ragione, perché io sono rimasta viva? Forse il mio destino ha in serbo qualcosa che mi svelerà una via dove non soffrirò più?”

In quel periodo Angel aveva dentro sé grandi sentimenti di dolore e di solitudine, e per alleviarli perdeva un po’ di tempo a leggere qualche libro sparso sulla scrivania del padre.
Arrivata ad un capitolo che narrava di strani avvenimenti accaduti nella regione di Baviera, spinta da un desiderio infrenabile di visitarla, la ragazza, fatte le valigie, partì.
Ma alla stazione come per magia una creatura avvolta nel buio le parve davanti e le promise l’eterna felicità.
Incredula ma non convinta la seguì fino alla volta della regione tedesca.
L’ombra l’incitò a seguirla e la condusse in un bosco, apparentemente privo di qualsiasi creatura ma in lontananza intravide i merli di un castello. Precisamente un castello medievale.
Non appena ci fu davanti, la figura svanì e la lasciò sola. Si fermò a guardare il castello, che si ergeva imponente verso il ciel nuvoloso.
 
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8 replies since 12/5/2010, 13:31   176 views
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