The sharp sound of blades, Creep VS Sheva

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I'm Creeping Death
view post Posted on 17/12/2009, 23:50




~ Capitolo I ~
Atto VII - Scena I


•Legenda:
Narrato
*Pensato*
«Parlato»
Letto/citazioni/altro
Creep - Kör - Specter di Bennu - Energia Rossa [Livellata a Blu]




Quella voce suadente continuava a chiamarlo. Lo invocava a gran voce, sebbene non avesse fattezza alcuna, la immaginava una bella donna, dai lineamenti gentili e fini, dal perfetto ovale del volto circondato da lunghi capelli sottili, fini, morbidi, lucenti di ricchi riverberi e riflessi, dal colore del grano e dell'oro. la immaginava sbracciarsi a lungo, affannandosi per riuscire ad attirare la sua attenzione, ignorando che questa fosse già catalizzata al cento per cento su di lei.
Ma era solo una voce, l'unica che lo chiamava a gran voce, imponendogli di seguirlo, chiedendogli di cercarla, di raggiungerla e di unirsi a lei. Ma dov'era? Bella domanda. Si guardava intorno, immerso nel verde. Un enorme bosco, in cui la vista non riusciva a spaziare; tutte le sbirciate che vi si indirizzavano erano rifratte da un tronco all'altro, sì grande, nodoso e ricco di fogliame che i raggi solari a stento riuscivano a filtrarci attraverso, proiettando un mosaico spezzato, che traspariva dai vuoti lasciati dal ricco e verde fogliame, in parte ancora pregno della brina mattutina, segno della poca forza che il Divo Apollo infondeva nei raggi indirizzati verso la verde terra, dalla quale, di rado, spuntavano ricchi e floridi cespugli.
Lui era lì, circondato dagli impotenti alberi, simili a tanti fanti armati quanti erano i ricchi tronchi, dai più cupi bruni alle più chiare terre, quasi a riflettere la disposizione d'animo di ogni singola pianta.
La voce continuava a chiamarlo, ma dove andare?
Soprattutto, chi era costei che a gran voce invocava il suo nome?
Per quanto si guardasse intorno non scorgeva altro che alberi e foglie, e verde e piante, e fresca ombra ed umida terra; le sue mani di bambino, però, erano troppo piccole per riuscire a spostare le fronde, e per quanto si sforzasse era tutto vano.
Scoppiò in lacrime, accasciandosi al suolo, cercando di fissare il sole, rimanendo accecato solo in parte, soltanto il tanti piccoli punti delle sue iridi chiare.
la voce continuava a chiamarlo, sempre meno dolcemente, cedendo il posto all'ira nel suo tono; poi l'ira si trasformò ancora, mutando, diventando altro, qualcosa che Kör non riusciva bene a definire, fino a tramutarsi in muto silenzio, rotto qualche minuto dopo da un urlo straziante.
Era ancora quella donna?
Si.
L'avevano uccisa, ancora.
Pianse a lungo, asciugando il suo pianto con i dorsi delle mani, sentendo la sua pelle ferita e martoriata, scorrendo con le dita bagnate dalle lacrime la lunga cicatrice, tastando la pelle ustionata, fino a smettere di piangere, per cadere poi nel baratro.
Si risvegliò di colpo, ansimando solo una volta, terrorizzato da ciò che aveva vissuto
solo un sogno
e scosso da ciò che stava vivendo
la permanenza in Ade.
Ci mise un secondo per realizzare dove fosse; le urla dei dannati lo riportarono alla normalità, regolarizzando i battiti del suo cuore.
Si tastò il volto, la guancia sinistra resa dura da quella tragica notte di quattrocento anni fa, poi, con l'indice, seguì la profonda e lunga linea della cicatrice, che solcava sempre quel lato del volto, fino a sfiorarsi un canino.
Rise, alzandosi dal triclinio dove si era steso prima di prendere sonno, mentre il cozzare metallico della Surplice lo faceva sentire vivo, più dell'acqua gelida che lo aspettava, pura, proveniente da una qualche sorgente di cui ignorava l'origine, nella quale spesso si sciacquava per tornare alla normalità, per isolarsi dall'abominio che lo circondava.
Chiuse gli occhi, fissando nel buio il soffitto, se così poteva definirsi ciò che stava fissando, allontanando dalla sua mente quelle immagini, cancellando una volta per sempre quella voce.
«...madre...»
Doveva accantonare i suoi affanni, i contro del troppo ozio. Pregava, mai come in quel momento, che qualche sprovveduto bussasse alla sua porta recando in mano l'ennesima lettera proveniente dall'enorme magione dall'altra parte del fiume, dove la riva diventa arginabile, lì, dove i dannati sono costretti nel fiume a forza di frecce.
Fissava la porta, ora, mentre faceva schioccare le ossa del collo, con lenti e profondi movimenti ora verso destra, ora verso sinistra, facendo seguire a ciò le mani. Sospirò a lungo: nulla era cambiato. Con flemma pari a quello dei processanti si diresse nuovamente verso il triclinio, stendendosi, accingendosi con l'animo, il fisico e la mente a contemplare nuovamente il buio della notte, quello stesso buio che traspariva dalle sue chiare iridi - l'una azzurra, l'altra troppo chiara per possedere un colore - che abitava il suo animo, simile all'oblìo di sensi e ragione.
Eppure, da qualche parte nel suo cuore sapeva che di lì a poco qualcosa sarebbe successo.


Il villaggio si estendeva per buona parte della vallata, costeggiando in parte l'enorme catena montuosa, dove era stata approntata una cava, dalla quale la popolazione estraeva i grossi blocchi tufacei e calcarei con i quali avevano costruito gli edifici del villaggio, ma anche le altre strutture e le sostruzioni mirabili anche dal punto dove Kör si trovava, non lontano dalla grande piazza, fulcro del decumano principale, attorno alla quale, era palese, ruotavano tutti gli altri ambienti.
L'aria fresca e secca del mattino entrava piacevolmente nei polmoni, ed il sole, in parte coperto da grossi nuvoloni candidi che non minacciavano minimamente pioggia, scagliava placidamente i suoi raggi qua e la, dove poteva, dove arrivava, rendendo più luminosa la giornata.
Non sapeva bene dire che ore fossero, ma la poca presenza dei cittadini lo incoraggiava a credere che, infondo, non fosse poi così tardi. Solo ogni tanto si scorgeva qualche vecchia donna deambulare, carica di buste e di scorte prese al mercato, poco distante da lì, dove la vita era decisamente più caotica, anche se aveva visto di peggio, molto di peggio.
Seduto su quella fredda panchina in pietra, chiuso nella sua cappa di velluto e seta nera, con il cappuccio a coprire le sue fattezze ed il resto a coprire la sua violacea Surplice alla vista, anche a quella dei più curiosi, attendeva.
Sapeva bene chi, il problema era che non sapeva nè dove nè quando - di preciso - ma per il resto, non doveva nè poteva fare altro che aspettare, con il suo Cosmo ben palese intorno a lui, che qualcosa si smuovesse, che qualcuno arrivasse, mentre una certa eccitazioni si attivava in lui, come la solita scarica adrenalinica che lo prende prima di qualcosa di non previsto. Una botta di vita, per così dire, del tutto inaspettata
Strano come bisognasse aspettare per qualcosa che non si aspettava affatto...



Info.

Status Fisico: Illeso;
Status Cloth: Indossata - Intatta - Celata alla vista;
Status Mentale: Eccitato - Curioso;
Energia: 100%;
Resoconto: No, leggiti tutto il post =P;
Abilità Usate: Nessuna;
Tecniche Usate: Nessuna;
Note: La Scheda è qui di sotto, nello Spoiler. Prego lo staff e la gentile utenza di non fregarsi niente, nè Layout, nè sfondi, nè immagini, nè codici a random e tantomeno di copiare qualcosa; c'ho sputato il sangue e l'anima su tutto quello che vedete. Non è per mancanza di rispetto ma, come si dice, patti chiari, amicizia lunga ; ).
Buon duello, caro.






SPOILER (click to view)

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«Chi è costui che sanza morte per lo regno della Morta Gente vaga?»

Nome: Kör
Soprannome: Abraxas
Cognome: sconosciuto
Data di Nascita: 21/01
Età: 450 anni - ne dimostra 21
Nazionalità: Danese - Scozzese
Altezza: 185cm
Peso: 75Kg
Casta: Spectre
Cloth: Bennu - XXIV Stella del Cielo Violento [x] [y]
Note della Cloth
Grazie alle immense ali in dotazione alla sua Surplice Erik è in grado di sollevarsi in volo per alcuni brevi istanti ed eseguire tutte le sue tecniche sospeso dal suolo, aumentando la sua agilità, oltre che generare forti correnti d’aria anche grazie al movimento delle ali stesse.

Grado: IV
Divinità: Hades
Energia: Rossa

«Please allow me to introduce myself...»

Background
Scozia - 1569
Sua madre era una strega, e fu bruciata viva. Era davvero una strega, non perchè la locale comunità del piccolo paese sulle alture rocciose della Scozia lo credesse. Sua madre dopo aver sedotto quell'uomo venuto dalle lontane lande del Nord lo aveva ammazzato offrendolo in sacrificio al Signore delle Tenebre, che invocato era accorso dalla sua sposa nera. Da quei due incontri - umano e oscuro - è nato Kör, figlio di una sposa di Satana. Quando aveva 10 anni assistette al rogo di sua madre, impotente, guardandola bruciare, urlare, dimenarsi, contorcersi, accartocciarsi ridotta oramai in cenere. Si scagliò con forza contro uno degli aguzzini, ma fu mandato a rotolare nella polvere, urtando col lato sinistro del volto sui tizzoni ardenti. Da qui una particolarità del ragazzo: il lato sinistro del suo volto è diverso dal lato destro; La pelle porta gli evidenti segni di una grave ustione ed anche una lunga cicatrice - sottile e bianca - che gli riga tutto quel lato del volto, partendo dalla fronte e terminando sul mento. La morte della madre, l'unica persona al mondo che gli volesse realmente bene lo fece chiudere in un ostinato mutismo simile all'autismo. Ma una notte, qualche anno dopo, Lucifero gli apparve, concedendogli ben due doni: il poter sempre rivedere sua madre e vita e giovinezza eterna. Due doni in cambio della sua anima e del suo occhio sinistro, rimpiazzato dall'occhio sinistro della madre.
Scozia - oggi
Kör, così si chiama il ragazzo, dopo aver ottenuto i benefici dal patto col diavolo e dopo essersi chiuso in se stesso ha vissuto studiando e raccogliendo informazioni, accrescendo la sua potenza e la sua conoscenza in attesa della sua vendetta contro il genere umano, contro quella vile ed inutile razza a cui - solo in minima parte - appartiene anch'egli. Ora i tempi sono maturi, e quella notte, che si dice infestata dagli spiriti malvagi, sembra fatta apposta per delle rivelazioni.
31 Novembre, ore 00:15
Dopo un inaspettato incontro con Caitlyn (la donna che lo ha cresciuto) e suo Padre, il giovane Kör ha scoperto dei suoi poteri, le armi per la sua vendetta; ha ricevuto la sua armatura ed è stato forgiato alla battaglia. E' arrivato nei meandri dell'inferno, dove ha ottenuto la sua Surplice, e dove ha già incontrato un suo compagno di casta. Ora inizia la vendetta.
Descrizione Fisica
Alto e slanciato, dalla ben definita muscolatura alquanto imponente ma non troppo, non troppo grande ed ingombrante, non troppo pesante da rallentargli i movimenti, ma neanche troppo scarna e leggera da impedirgli una più che discreta forza fisica. Non ha mai tagliato i capelli negli ultimi 20 anni, portandoli sciolti sul lato sinistro del suo volto, raccolti in una crocchia o in una coda senza raccoglierli tutti, così da non aver troppi problemi per via dei suoi lunghi capelli corvini dai riflessi violacei e rossi. Il volto è alquanto asciutto e duro, dai lineamenti marcati ma non troppo, sporcato da una appuntita e corta barba grigiastra, troppo corta per assumere un deciso colore nero. L'occhio destro è azzurro, venato di verde, mentre l'occhio sinistro appare alieno al resto del corpo, dall'indescrivibile magnetismo [x]. Dietro le spalle, per tutta la lunghezza della schiena, campeggia un enorme tatuaggio.[x]. Il lato sinistro, sul quale campeggiano ancora i segni dell'ustione cui fu vittima all'età di dieci anni e dove si trova quello strano occhio, sono sempre coperti dai lunghi capelli, senza mai essere rivelati agli interlocutori.
Descrizione Psicologica
Chiuso, più che timido, chiuso in se stesso. Freddo e distaccato da tutto ciò che lo circonda e che non gli riguardi prettamente da vicino. Uno studioso esperto di ciò che ama, anche se poche in realtà sono le cose che attirano il suo interesse: una su tutte è il potere. Poco loquace, preferisce i fatti alle parole; con la morte della madre e a seguito del patto con Lucifero oltre a chiudersi nell'ostinato mutismo ha anche preso consapevolezza della sua innata malvagità. Persegue un unico scopo: la distruzione degli uomini e della terra. Non sempre rimane chiuso in se stesso, ed esterna il suo odio con sottile cinismo ed ilarità, che ferisce al pari della sua mano. Spesso si lascia trasportare dalla situazione e dall'ira, perdendo il suo self-control.
Delle divisioni gerarchiche non sa che farsene: non fu solamente il capo della comunità in cui viveva ad uccidere sua madre, ma anche il prete, il macellaio ed il contadino a farlo. Per lui esiste una sola gerarchia: quella del più forte.
Il dono
Oltre all'eterna giovinezza, Lucifero ha regalato ad Kör la possibilità di vedere sua madre e di sentirne la sua voce. Attraverso le sue abilità, è ovvio.



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«Che cosa è la morte per me?
Un grado di più nella calma, e forse nel silenzio.
»

L'oscuro ed ardente supplizio
Lo Spectre ha il potere di creare dal nulla e di manipolare le fiamme presenti in natura. Le fiamme da lui create sono, invece, oscure. Che il fuoco sia un elemento pericoloso, è noto a tutti e chi scherza col fuoco, prima o poi si brucia; già, ma chi scherza col Fuoco Oscuro? Il Fuoco Oscuro non è molto diverso dal fuoco normale - soltanto un lieve cambiamento nella composizione cromatica, all'apparenza - ma molto più pericoloso ed infido. Esso infatti attecchisce con molta più facilità rispetto alle fiamme normali, ed è molto più difficile da spegnere, una volta avvenuta la combustione, ustionandole pesantemente sia la parte esterna che quella interna del corpo, direttamente ed indirettamente. Tali fiamme possono essere modellate secondo la forma che allo Spectre più aggrada, andando a creare anche armi bianche. La combustione può avvenire anche nell'acqua, dove essa avverrà con la stessa facilità con la quale avviene al di fuori di essa, con un propagarsi però più lento delle fiamme evocate. Inoltre lo Spectre può controllare le fiamme presenti in natura, celate nel cuore della terra, oltre che produrne di proprie. Unico limite alle forme assunte dalle fiamme: la fantasia.
~Nota scenografica
Sono visibili dei volti umani per tutta l'estensione delle fiamme (ove possibile); essi rappresentano la madre di Kör nella forma demoniaca, ovvero nell'aspetto che aveva la strega. [aspetto meramente scenografico - non ha nessuna funzione illusoria atta a svantaggiare l'avversario]

La sibilante e tremenda tortura
Lo Spectre vanta il totale controllo dell'aria e delle varie correnti, controllando e manipolando la direzione, l'intensità, la temperatura e persino la pressione all'interno dei venti da lui generati, forti e taglienti come rasoi, controllando le correnti presenti in natura oppure creandone dal nulla dalle dimensioni più svariate, dal tornado all'uragano alla leggera brezza silenziosa e tagliente come lama. Egli può dunque controllare l'aria presente nel raggio d'azione che l'energia gli concede, sfruttando questo potere per poter lievitare al di sopra della terra e delle acque, o privando dell'ossigeno, indispensabile per respirare e per vivere, i propri avversari.
~Nota scenografica
Sono udibili sussurri e lamenti, proveniente da una roca ed acuta voce femminile; essi sono i sussurri e le urla della madre di Kör. [aspetto meramente scenografico - non ha nessuna funzione illusoria atta a svantaggiare l'avversario]
Piccolo Compendio:Aumentando la pressione esterna il corpo avversario verrà stritolato da una forte morsa innarrestabile.
Diminuendo o azzerando la pressione esterna, il corpo subirà gravi danni. Il più grave di tutti è l'esplosione del corpo stesso. Ebbene, per non venire stritolato, il corpo umano controbilancia con una pressione all'interno verso l'esterno creando un equilibrio. Ad esempio andando molto in fondo al mare la pressione esterna è più grande e si viene spappolati; se si va nello spazio la pressione esterna è nulla e quella interna fa esplodere il corpo; o meglio vene, arterie, capillari... le vene si rompono ed il sangue ribolle dentro di esse. Con la pressione maggiore esterna le vene esplodono comunque. In caso si sopravva all'esplosione da bassa pressione, l'avversario sarà comunque vittima di un embolo... e quello non lo si evita. (cit.)

Porta dell’Ade
Gli Specters possono accedere al regno del mondo dei morti senza problemi, proprio per la loro natura di guerrieri di Hades. Tale abilità è passiva, e vale sempre nel regno dell’Ade. Non funziona per il Limbo e i Mondi Infernali di Virgo.
Only GdR.(cit.)


«Umane sventure certo possono agli umani toccare;e molte sventure ai mortali vengon dal mare e molte poi dalla terra, altre ancora dall'ignoto appaiono, nel buio cullate, e destinate in eterno a durare»

Corona Blast
Lo Spectre genera una sfera di energia cosmica, combinata ad energia calda, simile ad un sole, e scagliandolo contro il nemico, esso esplode all'impatto. A seguito dell'esplosione viene generata una terribile deflagrazione, in grado di distruggere e bruciare qualsiasi cosa rientri nel suo raggio d'azione, a seguito di questa deflagrazione l'aria sarà permeata da fiamme e la temperatura dell'aria subisce un'impennata.
Lo Spectre può generare fino a massimo 3 soli.

Crucify Ankh
Lo Spectre espande il suo cosmo oltremisura, per poi generare dei dardi infuocati, i quali vengono lanciati contro il suo avversario. Questi dardi hanno la capacitò di trapassare le armature, fino a penetrare nella cute. Dopo che i dardi sono stati lanciati, alle spalle dell'avversario, apparirà una grossa croce egizia, l'Ankh, ove il povero avversario verrà crocefisso. Dopo la crocefissione il corpo dell'avversario sarà lambito dalle fiamme, e brucerà, finchè di lui non rimarrà solo cenere, o i resti bruciacchiati della sua armatura.
Esiste una via di fuga, ma la libertà si paga a caro prezzo...

Sommo Baluardo
Una sfera di cosmo,vento e fiamme avvolgerà lo Spectre difendendolo a 360° da attacchi fisici cosmici, ed elementali. Nel caso il nemico venisse a contatto con la difesa egli si vedrà bruciare dato l'alto fattore di combustione e di propagazione delle fiamme, e dato il forte vento che vortica attorno lo Spectre, molti attacchi [dipende dal divario energetico] verranno debilitati di un'alta percentuale della loro potenza. Tali raffiche di vento miste a tremende lingue di fuoco, inoltre, una volta terminata la loro funzione prettamente difensiva potranno - a discrezione del loro padrone - viaggiare alla massima velocità verso l'avversario dilaniandone ed ustionandole le carni in una tremenda offensiva che lascia ben poco scampo

Disperazione di Vento
Sfruttando Il controllo dell'aria, lo Spectre crea una fortissima corrente ascensionale ai piedi dell'avversario, il quale verrà sbalzato in alto di parecchio; egli, nell'occhio del ciclone vorticherà su se stesso ad una velocità impressionante, e la permanenza all'interno dell'uragano dipenderà dalla potenza della creazione dello Spectre.
L'aria all'internò di questo tornado sarà estremamente calda, oltre che essere intrisa di cosmo. All'interno del tornado vagheranno con moto vario un paio di dozzine di microsfere di fiamme e cosmo, che esploderanno al contatto con l'avversario. All'interno di tale tornado la pressione sarà estremamente bassa, creando gravi danni all'esterno ed all'interno del corpo dell'avversario, quali lesioni ad organi interni, fratture ossee, perdita dell'udito dovuto alla fenditura della membrana uditiva. Quando tale tornado incontrerà il corpo dell'avversario, inoltre, lo scaraventerà in aria, oltre quasi la soglia Celeste. Durante tale "volo" la vittima subirà gravi danni dovuti dalla pressione, da apnea, da taglio e da ustione. Lo Spectre inoltre, durante "l'assenza" del suo avversario creerà al suolo un piccolo lago di magma, nel quale l'inerme avversario cadrà al termine del suo volo subendo ulteriori gravi danni da ustione.

Ollus Leto Datus Est - Egli è stato consegnato alla Morte
Lo Specter crea innanzi a se, attorno al suo avversario un cerchio di fuoco, atto a circondarlo. Esso sarà dal diametro più largo di cinque [5] centimetro [cm] rispetto allo spazio occupato dal suo avversario, il quale non sarà mai sfiorato neppur minimamente dalle fiamme. Queste, infatti, nascono esclusivamente con lo scopo di contenere, disorientare ed indebolire l'avversario. E anche di distrarlo. Contenere, poichè il malcapitato non sarà in grado di uscire dalla prigione impostagli dallo Specter, salvo bruciare vivo. Disorientare ed indebolire l'avversario, in quanto le fiamme oscure propagatesi nei suoi dintorni, alte e tremendamente calde, assopiranno a poco a poco i suoi sensi, riscaldando l'aria respirato dalla vittima, infiacchendone a poco a poco il corpo. Distrarlo, poichè l'aria, oltre ad essere estremamente calda sarà estremamente forte - dovendo essa alimentare le alte fiamme - ed anche vittima di forti sbalzi di pressione, atti ad incentivare i danni sull'avversario.

Assillo Rovente
Lo Spectre, unendo i palmi delle mani, richiama un globo sanguigno, dal quale si genereranno dei sottilissimi aghi di fiamma (Fuoco Oscuro, ovviamente) e cosmo, dall'alto potere perforante che andranno a colpire il nemico penetrando nel corpo. Tali ustioni si propagheranno a macchia d'olio, largamente, terribilmente, a fondo, tramite il minimo contatto. La velocità con cui tali sottilissimi aghi saranno lanciati è tale da colpire a fondo, oltre la carne, penetrando oltre i muscoli e le ossa, andando a perforare, talvolta, gli organi interni, ustionandoli direttamente, o, nel caso, indirettamente, in quanto essi saranno coadiuvati dall'aria compressa generata dallo Spectre grazie al suo secondo temibile potere.




Scheda creata da I'm Creeping Death - Some Right Reserved ®
Vietara la copia - anche parziale - di ogni singola parte della scheda.
Non rubare: un comandamento come un consiglio.

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