Vita problematica ..., Addestramento per L'Alchimista di Ghiaccio

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Alexander Corvinus
view post Posted on 14/12/2009, 22:29




Come primo post voglio riprendere il tuo background come avevamo detto fino al tuo arrivo nella città di Istanbul, ricordati che in quel territorio la guerra ormai incessa da anni e che l'instabilità politica turca ha mandato il paese nel caos e presto si verificherà un'invasione, come i notiziari dicono, da parte del popolo cinese che si è spinto fin li e che vede nella Turchia il suo primo sbocco verso il Mediterraneo e base strategica per muovere le sue truppe verso la conquista della restante Europa.
 
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L' AlChImIsTa di GHIACCIO
view post Posted on 24/12/2009, 22:19




Vacanza?

Informiamo i gentili passeggeri che l'aereo è ormai giunto in prossimità di Istanbul, pertanto a breve eseguiremo l'atterraggio: siete pregati di allacciare le cinture.
Ricordiamo inoltre ai passeggeri che in Turchia il clima politico è alquanto instabile e che da tempo si verificano scontri armati, vi raccomandiamo cautela.
Grazie per aver viaggiato con la nostra compagnia.


° Che persecuzione. Da quanto tempo questa raccomandazione di cautela risuona nella mia mente, da quanto? E' una cosa insoportabile. Per chi mi hanno preso, per un imbecille? Per un primitivo? Basta avere un computer, una televisione, per sapere che qui in Turchia è in corso una guerra, a cosa diamine serve ricordarlo ad ogni atterraggio!? Se qualcuno è così idiota da recarsi in questo Paese senza sapere di rischiare la sua lurida pellaccia sono fatti suoi: morirà? Bene, così imparerà a non pnderare le sue azioni. Non vedo perché, per salvaguardare gli ignoranti, io che sono intelligente debba sentire più e più volte le stesse identiche parole! °

* Nascondendo a stento la mia tremenda noia feci quanto detto dalla hostess all'altoparlante e allacciai le cinture con movimenti quasi meccanici. Poi cominciai a guardarmi intorno; ero circondato soli due tipi di persone: o affaristi di mezza età, decisi a sfruttare a proprio vantaggio la guerra civile turca, o giovani rampolli di ricche famiglie che andavano in Turchia per dimostrare la loro "figaggine", come dicono loro, alle puttanelle che portavano con sé. Tra le due categorie non so quale mi fa più schifo: i primi sfruttano le vite altrui senza ritegno, i secondi invece sprecano la loro vita senza ritegno. Forse odio di più i secondi, perché anche io sono un rampollo di una ricca famiglia e sapere che appartengo ad una tale classe sociale, totalmente inutile, fa capitombolare il mio ego in un abisso senza fondo. Almeno chi sfrutta gli altri, sebbene non sia una persona degna di rispetto, ricava qualcosa dalla sua empietà, questi giovani idioti invece non guadagano un bel niente. Adesso che ci penso, dei due tipi di persone che nominato, non c'è n'è uno che rispetto: in effetti io chi rispetto? Quasi nessuno. Forse rispetto solo Harry Flinn, il maledetto mercenario che siedeva accanto a me in aereo, ed Elise. Perché? Perché sono determinati. Perché, come me, non badano a ciò che dicono gli altri e proseguono per la loro strada. Harry è considerato un immorale assassino, tuttavia non si è mai pentito delle sue azioni, nemmeno quando questa sua testa dura gli sarebbe potuta costare la vita. Ci si potrebbe chiedere allora perché apprezzo Flinn e non gli affaristi sfruttatori, in fondo entrambi giocano con le vite altrui. La differenza principale è che in situazioni di pericolo gli uomini d'affari venderebbero l'anima al Diavolo, Harry Flinn costringerebbe il Diavolo a vendergli l'anima. Elise invece... Beh, lei non ha niente di speciale. Ma si è adattata a me, e non mi arreca alcun fastidio. Io non faccio caso a lei e lei non bada a me, benché viviamo nella stessa casa. Ricordo il giorno in cui bussò alla mia porta. Mi disse che era scappata di casa, perché non voleva più sottostare ai suoi genitori che stavano programmando la sua vita. Inizialmente le risi in faccia, ma poi le chiesi perché si era rivolta a me, dato che ci eravamo solo conosciuti quando eravamo bambini. Lei mi spiegò che tutti i suoi parenti e amici condividevano le idee dei suoi genitori, e che quindi io ero la sua ultima speranza; poi aggiunse che comprendeva i miei dubbi ad accettare in casa una persona quasi sconosciuta, quindi precisò che lei chiedeva di essere accolta come inquilina in cambio dei suoi servigi di domestica nella mia magione. Non ebbi il tempo di risponderle poiché nel frattempo era arrivata sua madre, che aveva ascoltato le ultime parole della donna. Tra lacrime di rabbia, verso di me e verso Elise, la vecchia mi disse che se le avessi sottratto la figli obbligandola a lavorare come serva sarei stato un mostro. A quel punto non riuscii a contenere la rabbia: per quella bastarda io ero un mostro, solo perché avre dato alla figlia una paga, vitto, alloggio, e la possibilità di vivere la sua vita? O forse mi considerava un mostro per via dei miei capelli prematuramente e perennemente bianchi come la neve, e soprattutto per le mie iridi arancioni, neanche fossero quelle di un animale? Intento solo ad umiliare a far soffrire la madre di Elise, dissi alla ragazza che poteva rimanere da me e che le avrei fatto preparare una stanza, quindi voltai le spalle al portone d'ingresso e, prima di chiuderlo, guardai con gli occhi ridotti a due fessure e con un sorriso sprezzante stamapato in volto l'anziana donna che imprecava verso di me. Poi chiusi lentamente l'uscio, in modo che quella pessima madre potesse sentirmi dire alla figlia che la avrei ospitata senza pretendere niente in cambio: forse così avrebbe capito che io non ero un mostro, bensì un benefattore. Tuttavia Elise ha un difetto che, in quelle poche volte che affiora, riesce a snervarm non poco: si preoccupa sempre troppo, davvero troppo. Un po' come se fosse la hostess dell'aereo. *

Flashback

* Erano le nove di sera, io ed Elise stavamo cenando. Eravamo seduti ad un lungo tavolo per dieci persone, occupando i due posti a capotavola. *

" Elise? "

" Si? "

" Passami il sale. "

* La donna poggiò il contenitore del sale sul nastro trasportatore che percorreva tutta la tavolata, così da farmelo arrivare. *

" Sei preoccupato? "

" Perché dovrei esserlo? "

" Perché mi hai parlato. Non lo fai mai. "

" Ti ho solo chiesto il sale. Non farti i film. "

" Si, ma non mi hai chiesto una cosa del genere. Hai sempre ordinato ai camerieri di farti portare ciò di cui hai bisogno. Devi dirmi qualcosa che ti preoccupa? "

" Tu mi preoccupi, Elise. "

* All'udire quelle parole la donna sgranò gli occhi. *

" Tu... Cioé... Da quando ti preoccupi per me? "

" No, non hai capito, non mi preoccupo per te, ma di te. Ho paura di cosa tu possa combinare alla casa. "

* Vedendo che non ero cambiato di una virgola, e che come al solito non mi preoccupavo di nessun'altro all'infuori di me, tirò un sospiro di sollievo, come se prima avesse pensato che fossi affetto da qualche strana malattia. *

" Perché, parti? Di nuovo? "

" Non ci voleva assai a capirlo, eh. Adesso vuoi la banana come si fa con le scimmie? "

" Non la tua, caro, non la tua... Comunque, davvero non hai remore ad abbandonarmi qui, tutta sola? "

" Perché, in genere ti dedico qualche attenzione? "

" No, ma volevo prenderti un po' in giro... Scherzi a parte, dove vai? "

" Non facevi ridere. In Turchia. "

* Elise si paralizzò non appena dissi "Turchia". Sapeva cosa stava accadendo in quella zona, e pensava che fossi effettivamente pazzo a volermi recare lì. *

" Tu-non-ti-muovi-di-qui. Ma dico, ti rendi conto di cosa hai detto? Vuoi andare in Turchia? MA LO SAI QUANTA GENTE E' MORTA PROPRIO PERCHE' E' STATA COSI' INCOSCIENTE DA VOLERE ANDARE LI'? IN TURCHIA C'E' LA GUERRA, NON STANNO GIOCANDO! E poi, con il tuo carattere di merda, sarai la prima persona che faranno fuori... Oddio, per favore, togliti quest'idea balzana dalla testa. "

" Togliti tu dalla testa la convinzione di riuscire a farmi cambiare idea. E comincia a farti i fatti tuoi, sono adulto e faccio quello che voglio. Non sei tu a dovermi dire cosa fare. "

" SI, E SE POI MUORI!? SMETTILA DI FARE L'EROE, COSA DIAMINE CERCHI DI DIMOSTRARE ANDANDO LI'? NON LO SAI CHE-- "

" CHIUDI-LA-BOCCA!!! CHE NE SAI TU DI PERCHE' VADO IN TURCHIA!? LO SE BENISSIMO CHE CORRO DEI PERICOLI, MA SE VOGLIO DAVVERO DIMOSTRARE CHE LE RELIGIONI, DALLA PRIMA ALL'ULTIMA, SONO SOLO UNA PRESA PER IL CULO, BEH, DEVO ESSERE PRONTO A METTERE IN GIOCO TUTTO ME STESSO!!! "

* Elise rimase per qualche secondo in silenzio, spiazzata dal mio improvviso scatto d'ira; poi si alzò dal tavolo, offesa, e se ne andò. *

" Per me la cena è finita, tu continua pure a mangiare. Spero che ti vada qualcosa di traverso, coglione... "

* L'aereo era finalmente atterrato, ed io ed Harry eravamo scesi. Attorno a noi si estendeva una città martoriata dalla guerra, ormai Istanbul non aveva nemmeno la più piccola parte del suo antico splendore. *

" Beh, Ab, che dire, mi sa che del museo non è rimasto più niente... Cominci a perdere colpi, vecchio mio, prima fai incazzare la tua bella, ora fai un viaggio inutile solo per scoprire che la tua meta è andta a puttane... Un tempo non avresti commesso simili errori, che ti succede? "

* In certi momenti Harry sa essere davvero fastidioso, complice la sua parlata colorita tipica degli ignoranti. *

" Harry, mettiamo in chiaro un paio di cosette: devi chiamarmi Abraxas, non Ab. Poi Elise è solo una persone come tante. E lo sai, quindi evita battute idiote. "

" Oh, come vuoi tu, capo. Hai ragione, lo so che tra voi due non c'è niente, altrimenti non saresti più tu, però al posto tuo cercherei di farmela dare: in fondo se te la scopi qualche volta non significa che devi per forza esserne innamorato! "

" Harry? Zitto. "

" Come vuoi, capo, come vuoi. Permalosetto, uh... "

" Smettila di blaterare, piuttosto che mi dici dei tuoi uomini? "

" I miei mercenari sono già qui, non ti preoccupare. "

" Bene. Raggiungiamoli. "


 
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Alexander Corvinus
view post Posted on 9/1/2010, 18:04




CITAZIONE
Gli altri ti aspettano all'esterno della biblioteca, sempra l'unico posto ancora rimasto integro dopo i ripetuti bombardamenti che hanno devastato la città. Il luogo è stato chiuso a causa della sua poca stabilità ed è totalmente buio e vuoto. Nessuno può accedervi, ma le finestre non sembrano molto resistenti, non vi sarebbe il motivo di corazzare un posto simile, ed un ladro potrebbe entrare con molta facilità all'interno di essa.

 
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