Camminava per le strade di Atene con fare indifferente, i capelli argentei spettinati dalla gentile brezza, le mani in tasca e uno sguardo perso nel vuoto, inoltre stava anche ascoltando la musica e non aveva la minima percezione della realtà. Perso nella melodia, nel ritmo; al contrario di quel che si poteva pensare non era un grande esperto di musica, ascoltava tutto ciò che gli capitava e se poi gli piaceva ne imparava presto il ritmo e le parole.
Era autunno, fortunatamente non pioveva, il sole era più luminoso del solito e permetteva di girovagare per le strade in maniche corte, come aveva fatto lui d’altronde, t-shirt larga e abbondante, dai toni blu scuri che variavano, in diagonale a scendere, al celeste, e un paio di comodi jeans; era famoso tuttavia per tener quell’abbigliamento anche in inverno.
La via era ricoperta interamente di foglie, tanto che quasi non si riusciva a distinguere il manto stradale, tuttavia per quanto fogliame ci fosse ancora al suolo alcuni arbusti n’erano ancora pieni, chiome fulve e rossastre, altre invece color paglierino; era incredibile quella stagione, i suoi colori, la gente che portava nelle strade, l’allegria del vicino Dicembre, aromi e fragranze diverse, tutto ciò si riversava sui cinque sensi come l’onda del mare in burrasca.
Di solito amava starsene in disparte, ramingo a osservare il cielo, però quel giorno aveva deciso di vedere che aria tirava, in più sperava di scorgere una sua vecchia conoscenza, alla quale doveva urgentemente parlare d’una questione.
Abbassò un attimo lo sguardo, giusto per decidere la direzione da prendere, quando si scontrò contro la persona che lo stava precedendo.
...Mpf! Tanto per cambiare!...se solo non si fosse fermato improvvisamente!...
Però non aveva voglia di mettersi a discutere quindi risolse di scusarsi, anche perché nonostante avesse gli auricolari aveva udito le grida della persona, nonostante non le avesse capite appieno.
Quando si voltò si trovò di fronte una giovane ragazza, anch’egli dai capelli argentei, nondimeno elegantemente pettinati, qualche tratto di matita nera e un rossetto fucsia abbagliante.
Rimase un attimo perplesso, quasi stupito, a parte che lui era un ragazzo, però non si sarebbe mai truccato se fosse stato una lei, era il genere di cose che detestava delle adolescenti.
...Soltanto apparenza...
Eppure s’intravedevano inusuali muscoli, simili a quelli che aveva sviluppato per divenire uno specter, pareva interessante la faccenda!
-
Pardon - disse nella sua lingua natia, gli accadeva spesso quando era arrabbiato o quando non ci pensava -
Non t’avevo visto - disse continuando come se niente fosse in greco.
Oki! Risposto^^! Perdona la scortesia del mio pg ma...è uno specter d'altronde XD