| [Se di solito nella piccola Irlanda arrivano solo bollette e cambiali ,portate dal vecchio Sem con la sua bella bicicletta sgangherata e quel fastidiosissimo campanello dal suono metallico , questa volta no. Un Ragazzo mai visto prima e mai lontanamente irlandese che mi bussa alla porta e mi dice cose degne di un venditore porta a porta, ma che se non riguardassero il mio futuro avrebbero ricevuto come risposta la porta sul naso e i cani sciolti dietro. Il vecchi Balto non assaggia pantaloni da molto. Cosa mi sia passato in quel mentre non lo so neppure io, decisi di lasciare tutto e tutti e andare e vedere cosa mi serba il futuro, e cosa ci possa essere oltre questa fantastica isola. E perciò come un Odierno Cuchulain mi avvio oltre mare per creare il mio destino. A soli 15 anni spiegare ai tuoi che parti per la grecia perchè uno ti bussa alla porta non è il massimo della vita. Ma siamo Irlandesi perciò di normale non abbiamo nulla. Con la scusa perciò di andare a fare il mozzo per la nave mercantile dello Zio, ecco che mi misi in rotta per la Grecia. Navigare ha dato un che di mitologico al mio viaggio, memore delle storie dei grandi eroi Celti che iniziavano tutti con la terra natia alle spalle e lo sguardo perso in avanti, eccomi li a fare lo stesso. Il tempo passò ma il mio ardore di giungere in grecia crescieva come una fiaccola imperitura, sorretta non so da cosa, vento e sferzate delle fatica non fecero vacillare quel desiderio. Dopo mesi di navigazione arrivammo finalmente al porto di Piraives, e poi da li in vettorina per la Capitale del Peloponneso. Non so bene cosa provassi in quel mentre, tutta la sicurezza che avevo provato nei mesi precedenti ora sembrava scomparsa appena messo piede fuori dal bus. Ogni passo verso il mio destino divenne pesante, la mente vacillava non sul fatto che forse pensavo di essere Harry Potter e di andare a finire in una scuola magica e di scoprire che ero molto di piu del Piccolo Anduin, ma che non lo fossi e che non superassi l'ammissione e che il loro venire da me fosse stato una svista. Dubitavo di me. Passi pesanti e privi di senno mi portarono al luogo dell'incontro. Li oltre la confusione mentale ci si mise la meraviglia del posto e la bellezza del luogo. Vederlo in televisione non era lo stesso , qui respiravo storia, ogni roccia trasudava millenni di conoscenze e di sapere, e io ero li con il mio sacco che trasudava solo puzza di abiti e pesce. O erano i miei abiti, non lo so bene. Serrai lo sguardo e mi diressi come un irlandese verso l'appuntamento. come procede un irlandese? a passo sicuro e come se tutto andasse bene anche se nulla va bene, l'essere pazzi e privi di giudizio aiuta in questi casi. Perciò eccomi li ai piedi di un immensa scalinata che aspetto. Non so cosa, non so chi e non so perchè. Se uno mi dicesse che sono uno che si muove a caso e senza bussola o solo perche il vento gli parla, gli direi di si, e ridendo aggiungerei che se non fossi cosi la pazzia dell'omino verde avrebbe fallito su di me. Ora rido solo per stemperare il nervoso dell'attesa spasmodica che mi blocca tutto. Sono li, solo e privo di un briciolo di forza interiore che mi giustifichi la cosa. Ma ci devo stare e li resterò, anche se solo per sentirmi dire di no.]
|