Strafe guys

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"kamuro"
view post Posted on 8/9/2009, 16:03




Ade.
Quella notte le infernali Fairyes recano con se' immagini d'una donna al papillon si familiari accompagnate da un'enigmatico biglietto.

Nel limbo del girone dei violenti tra le grida dei dannati su cui s'erge il Bennu solitario, dalla terra sembra sorgere un gigantesco verme in decomposizione intento ad attaccare il custode del girone. Una volta distrutto esso sembrera' sgretolarsi lasciando tra la briciole di terra una misteriosa lettera.

Una voce assai familiare al minotauro infernale giunge a destarlo dal sonno. Voce di genitori scomparsi?? Tuttavia giunge fuori dalla porta troppo tardi, al posto della speranza trova una lettera abbandonata sull'uscio.

Tra le silenziose sponde dell'acheronte una ragazzina s'appresta a comporre una malinconica melodia quando avverte l'arrivo d'un volatile cosi simile ad una fenice, recante una lettera sulla zampa. L'odore inconfondibile le fa intuire che l'abbia scritta Kamuro di suo pugno. L'animale improvvisamente diventa polvere.




Death Queen Island

Tra le tenebre dell'isola infernale il custode dell'oscura Lyra sembra avvertire un Kosmos a lui sin troppo familiare. Che il maledetto cavaliere che l'assali nell'olimpo sia tornato?? Prima di raggiungerlo tuttavia al posto del guerriero nel suolo si trova una lettera.




Atlantide

Una notte insonne, una notte di oscuri ricordi quella del General Marine di Sea Dragon. Una famiglia da troppo tempo scomparsa sembra tuttavia rianimarsi quella notte chiamandoti. La voce familiare dovrebbe provenire dalla colonna protetta. Tuttavia conficcata su d'essa si trova appesa una lettera.




Atene

S'era fermato ad osservar il moto delle stelle il sacro guerriero dai poteri che trascendono il divino, quando proprio dal Kosmos ove risiedono le stelle una sensazione di calore materno lo coglie. Proprio dallo stesso cielo che gli condanno' la vita si puo' intravedere discendere una lettera.




Guidando infernali farfalle giunse il loro signore, alla ricerca d'una donna a cui non riusci a dichiarare il proprio amore.

Dagli dei e dagli uomini fu abbandonato e tradito, il musico che giuro' vendetta all'olimpo antico.

D'unica violenza Hades riconobbe il suo potere, assassinando un maestro che non aveva motivo di temere.

Una verita' nascosta si cela sotto la sua lama, la cui scoperta potrebbe far impazzire colui che immolo' la vita alla donna che ama.

Da nina de rua per amore indosso' l'armatura, le cui note celan della solitudine la paura.

Di nascita sventurata e macchiata dall'onta e' giunto l'ariete dorato che col destino si confronta.

Come di pandora il vaso cela speranza, il signore dei mari che perse meta e sogni solitario avanza.


image




Nonappena leggete tale enigmatica lettera una fioca luce sembra avvolgervi. Vi risulta impossibile resistervi, cosi nel lasso di tempo che intercorre tra un battito di ciglia e l'altro vi ritrovate prematuramente trasportati in un'altro luogo: si tratta di teletrasporto indotto. Vi ritrovate divisi, ognuno su dei precari pontili in pietra, tutti intercomunicanti legati da un'unico filo conduttore che giunge ad un basamento d'un centinaio di metri quadrati al cui centro per una decina di metri quadrati si trova una sorta di botola in legno. Improvvisamente una voce riecheggia ambigua nell'aere mentre nel punto ove i ponti si uniscono si vanno materializzando diverse figure umane: due ragazze, un ragazzo, un uomo, probabilmente un guerriero avvolto da un lungo manto color tenebra, una donna ormai in avanzata eta', un'anziano nutrito di folti muscoli ed una coppia d'indiani versanti in precarie condizioni.

Uh uh uh!! A me e' stato dato di sconfinare nel territorio divino e riportare in vita o rintracciare.. Antichi ricordi cui siete legati. Ad uno di voi, solamente ad uno sara' dato di ricongiungersi ai propri affetti. Bene signori, che le danze abbiano inizio!!

Le persone da voi viste improvvisamente svaniscono nel nulla. Al loro posto solamente una specie di botola in cui sembra esser stata riversata della carne in avanzato stato di decomposizione.

[SPOILER]Bene, siete tutti livellati ad Energia Nera. I turni di postaggio sono liberi, chi prima arriva meglio alloggia. Tuttavia per non creare troppi divari di tempo contate come che i turni siano in base a chi per primo viene annunciato nella lettera, anche se chi vuole passar avanti e' liberissimo di farlo. Buon divertimento!! ^^[/color]

 
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view post Posted on 10/9/2009, 13:47
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SPOILER (click to view)
*Narrato...*
Parlato...
°Pensato...°
§Parlato altrui…§


Capitolo 1
-La Lettera-

*Tutto si presentava monotono e tranquillo, sembrava essere una notte come tutte le altre, ma un presentimento turbava la mente di Valdar che, sdraiato nel letto, non riusciva a dormire. Il giovane passò qualche minuto sul letto, coperto dal lenzuolo, fissando l’oscurità sopra di lui quando da essa notò una figura avvicinarsi lentamente, tale era avvolta e accompagnata dalle sue Fairy.
Lo Specter rimase stupito, e la prima reazione che ebbe fu quella di provare ad alzarsi dal letto, ma non ci riuscì, come se fosse bloccato da qualche strano potere. L’oscura figura si avvicina e la sua forma inizia a materializzarsi in miglior modo, Papillon scorge in quelle forme il corpo di una donna, probabilmente una ragazza.
Lentamente la figura oscura assume colore e particolari, e Valdar si trova davanti il volto, il corpo, del suo vecchio amore perduto, Natasha. Il giovane alza il braccio, per poter accarezzare il viso alla fanciulla, ma qualcosa lo blocca, allora a quel punto la ragazza accenna ad un sorriso e scuote la testa in senso orizzontale, dopodichè sussurra qualcosa ad alcune Fairy ed esse sia avvicinano al loro padrone poggiandogli sul petto un foglio. Valdar segue con lo sguardo le farfalle, dopodichè ritorna alla ragazza, che come dall’ombra era arrivata nell’ombra era scomparsa.
Quando si riprese, Papillon, si accorse che era in grado di muoversi, quindi si alzò dal letto, con il foglio in mano, e si andò a sedere sul Pandora Box al centro della sua stanza. Il foglio era ripiegato in due, e allora lo aprì. All’interno vi era una frase.*

”Guidando infernali farfalle giunse il loro signore, alla ricerca d'una donna a cui non riuscì a dichiarare il proprio amore.”

*Valdar lesse, senza pensarci, la lettera ad alta voce appena finì non ebbe neanche il tempo di riflettere che notò qualcosa nella lettera, sembrava che le parole stessero come per bruciare, e dal foglio scaturì una fioca luce. Lo Specter chiuse gli occhi, quando gli riaprì notò che si trovava in un altro posto, ma per fortuna aveva con se il suo Pandora Box, che si trovava sempre sotto il suo fondoschiena. Qualcuno lo aveva fatto arrivare in quel luogo, ma perché?
Valdar si guardò un po’ attorno e capì che si trovava su un ponte di roccia, non molto solido. Igiovane non era l’unico trovarsi lì, altri sei pontili di pietra si trovavano in quel luogo, e in ognuno di essi vi era un'altra persona, probabilmente Cavalieri di Fedi diverse.
Lo sguardo dello Specter cadde davanti a se, pochi metri più avanti vi era una gigantesca piattaforma di roccia, su di essa si trovava Natasha, ma stavolta vicino a lei si trovavano delle altre persone, che personalmente non aveva mai visto. Tutto d’un tratto una voce riecheggiò nell’aria.*

§ Uh uh uh!! A me e' stato dato di sconfinare nel territorio divino e riportare in vita o rintracciare.. Antichi ricordi cui siete legati. Ad uno di voi, solamente ad uno sara' dato di ricongiungersi ai propri affetti. Bene signori, che le danze abbiano inizio!!§

*Le persone che si trovavano sulla piattaforma scomparvero all’improvviso, e al loro posto rimase, al centro della piattaforma, una botola, essa sembrava contenere carne putrefatta. Valdar si guardò un po’ introno, cosa significava tutto ciò? Probabilmente avrebbe dovuto affrontare gli altri.*

°Prestando fede alle parole che poco fa ho sentito chi la spunta potrà ritrovarsi con alcuni dei suoi cari… Così sia, non avrò scrupoli qualunque cosa pur di poter rivedere Natasha.

*Papillon aprì il Pandora Box e si vestì della sua corazza, e lentamente iniziò a muoversi verso la piattaforma di roccia. Era sicuro di se, avrebbe fatto di tutto pur di riabbracciare Natasha.*

 
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Sik
view post Posted on 10/9/2009, 18:19




*Ormai erano passati molti giorni da quando Sik sconfisse l’altro aspirante guerriero che ambiva la cloth della Lyra nera, con il lento scorrere dei giorni apprese nuove tecniche e stili di combattimento in quel tetro campo di battaglia ove era divenuto cavaliere, scoprì in seguito di trovarsi nella temuta Death Queen Island, dove l’aria è ardente come le fiamme degli inferi e la luce del sole di rado tocca le aride terre dove è impossibile scorgere il minimo straccio di vegetazione, ma bensì cadaveri, gente che come lui era arrivato alla volta dell’isola con lo scopo preciso di divenire un guerriero di spietata ferocia, invece non ha trovato altro che la morte. Dopo le paure iniziali Sik si abituò perfettamente al tenore di vita che la diabolica isola gli proponeva, ma questa notte qualcosa non va come previsto, le note eseguite dal musico non seguivano il ritmo da lui voluto, attorno a lui un’insolita brezza gelida lo costrinse ad avvicinarsi al calore emanato dalla bocca del vulcano, dove si siede ogni sera fissando verso la dimora degli Dei chiedendosi se mai riuscirà ad ottenere la vendetta da lui tanto voluta e nel fare ciò la rabbia cresce sempre di più, inoltre una morsa gli stringe forte la testa*

-Chi mai sarà stato il guerriero che mi colpì alle spalle? Perché si era scagliato proprio su di me con tanta violenza?-

*Nel mentre si pone questi quesiti un Kosmos di potenza smisurata proveniente dalle pendici del vulcano turba il suo riflettere e una ghigna tutt’altro che rassicurante si disegna sul volto di Sik*

-Si, lo percepisco ai tempi non riuscivo ad avvertire le potenze, ma sono sicuro che si tratta proprio di lui-

*Non ci pensa su due volte ed indossa le tenebrose vestigia e si lancia ai piedi del vulcano e lui è lì, una sagoma nera avvolta da un manto di oscurità lo attende, caricato il pugno si lancia alla volta del nemico, per poi ritrovarsi a faccia in terra, l’ombra era sparita al suo posto un foglio di carta piegato con su scritte delle parole chiaramente riferite a lui*

Dagli dei e dagli uomini fu abbandonato e tradito, il musico che giuro' vendetta all'olimpo antico

*A quel punto una luce avvolge il ragazzo, non ha nemmeno lo stimolo di opporsi a tale avvenimento, il tempo di riaprire gli occhi e si trova catapultato in un luogo mai visto prima, era in effetti stato teletrasportato su un ponte in pietra, affiancato da altri quattro, tutti congiunti su una piattaforma centrale con una botola, ove appaiono delle figure, ma una in particolare attrae la curiosità di Sik, un uomo avvolto dalle tenebre, il guerriero che aveva visto poco prima, poi una voce*

Uh uh uh!! A me e' stato dato di sconfinare nel territorio divino e riportare in vita o rintracciare.. Antichi ricordi cui siete legati. Ad uno di voi, solamente ad uno sara' dato di ricongiungersi ai propri affetti. Bene signori, che le danze abbiano inizio!!


-Una sorte di duello dunque, questo spiega le altre fonti di Kosmos che mi circondano-

*Detto ciò le figure si dissolvono nel nulla e Sik avanza verso il centro dell’arena*

-Nessuno mi può fermare, almeno finche la mia vendetta si sarà compiuta!-
 
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-Phantasos-
view post Posted on 10/9/2009, 21:12






Strafe Guy: Post di Presentazione




“Colonna Atlantico nord”



Una lunga serie di gemiti lunghi e sconnessi si innalzarono nell’aria, mentre le due persone presenti, si lasciarono andare dolcente sul letto a baldacchino, cosparso da lenzuola bianche come la seta.
Suikyo era riuscito a rimorchiare una gran bella ragazza giù alla “Bettola” , voleva distrarsi dai mille pensieri che gli affollavano la mete e cercare anche di tenere a bada Aiacois, che quella sera era piuttosto inquieto, e i suoi continui attacchi per tentare di impossessarsi di Suikyo , erano diventati molto più pressanti e i ricordi di un passato terrificante continuavano ad affollare la sua mente e il sesso ormai era l’unica via per potersi allontanare da tale pensieri, ma non servì molto.
Suikyio lasciò la ragazza sul letto, tanto l’indomani sarebbe andata via visto che il loro rapporto era stato solo per convenienza , dopotutto era la puttana che costava meno, quindi andava bene e poi ora aveva altro da pensare.
Si fumò una sigaretta osservando fuori dalla finestra la superficie del cielo d’acqua sopra ad Atlatide.

“Sembra che in questi giorni qualcosa di strano sia capitato, non riesco a capire tuttavia che cosa può essere:”

Ad un tratto Aiacos iniziò a percuotere la sua testa:

°Ecco è questa la sensazione che mi rende forte. La Sento ancora.°

Suikyo cercò di mandare indietro quel bastardo :

° Taci dannato.°

Si tenne la testa ed uscì dal suo tempio, dopo essersi vestito con le vestigia di Sea Dragon, arrivò alla sua colonna che Poseidone gli aveva affidato, e notò qualcosa di strano, da essa avvertì delle voci famigliari, i suoi genitori o forse un incognita di Poseidone?? No non era possibile, però corse in quella direzione:Vi era qualcosa attaccato verso il basso del pilastro.

“Questo cos’è?”.

Si disse fra se, poi sgranò gli occhi non appena vide il contenuto del testo in cui vi era scritto un enigmatica frase:

Come di pandora il vaso cela speranza, il signore dei mari che perse meta e sogni solitario avanza.

Un enigma chiaro e ancora confondibile. “ E questo che significa? Se è uno scherzo giuro che qualcuno me la pagherà cara..” .

Suikyo non fece in tempo a pronunciare questa frase che subito una luce lo iniziò ad avvolgere e lo portò in un posto strano: Era su una sorta di pontile che si univa a valle, verso una botola.
Un posto davvero inquietante, ma che sembrava piacere ad Aiacos tanto che insistette per voler uscire.

°Fammi uscire idiota! Tu sei troppo impressionabile per queste cose lascia che entri io°

Suikyo continuò a tenerlo a bada, non era il momento per lui di uscire, poi vide che al cetro della botola iniziarono ad apparire delle persone, che a quanto pare dovevano aver organizzato tutto.

“Dunque siete stati voi a portarmi qui, ma perché?Aspettate!”

Non ci fu risposta alla domanda, vide solo la botola piena di cadaveri in putrefazione e accanto a lui vi erano altri guerrieri.

°Razza di idiota che cazzo te ne frega del perché sei stato portato qui, non hai capito che quelli vogliono vedere un duello mortale tra cavalieri? Li vedi quei due ? Uno è uno specter l’altro un Black Saint, li devi eliminare se vuoi vivere!°

Aiacos questa volta aveva ragione, Suikyo fulminò con lo sguardo i due cavalieri, poi li indicò con il dito indice accusatorio.

“Dunque se anche voi miserabili siete qui, significa che quelle persone hanno intenzione di divertirsi parecchio, ma non illudetevi guerrieri infimi come voi non hanno speranza di sopravvivere. In Nome di Poseidon io Suikyo di Sea Dragon abbatterò ogni ostacolo sul mio cammino! Perciò preparatevi ad essere annientati”

Fece un gesto alla maniera degli antichi romani, con il pollice in basso ad indicarsi il filo della gola. Dichiarando chiare le sue intenzioni di non avere pietà.






Status



Pg:Suikyo
Energia: Nera (solo per evento)
Cloth:Scale di Sea Dragon
Stato Fisico:Buono
Stato Psicologico:Voglioso di lotta
Stato Cloth:Intatto







Riepilogo





Riassunto:

Suikyo riceve la Lettera e si presenta ai cavaliere una volta arrivato.





Attacchi:

Controattacchi:

Difesa:




 
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Lorak Vanadius
view post Posted on 11/9/2009, 09:01




SPOILER (click to view)
** narrato
"" pensato
-- parlato


*La notte era calata col suo nero manto sull'Averno e lo specter del Minotauro si concedeva ora alcuni momenti di relax nella sua abitazione. Tolta la sua surplice, che andò così a riposare nel proprio Pandora's Box, Lorak si stese sul letto, con la mente rivolta come sempre alle persone care che aveva abbandonato tempo prima per mettersi al servizio di Lord Hades.*

"E' passato oramai un tempo che mi pare infinito da quando intrapresi questo cammino. Scelsi di servire il re degli inferi per amore di Hélena, la mia anima per la sua vita, la dannazione di divenire immortale e vivere in questo oscuro posto e sapere che col tempo, tutti coloro a cui ho voluto bene sarebbero morti..."

*Con ancora quei tetri pensieri in testa lo specter cadde addormentato di un sonno irrequieto, tormentato dai volti delle persone amate ed ora morte. Sogni che si fecero man mano così vividi da sembrare reali...o forse i suoi sogni avevano preso vita? Una voce ridesta Lorak dal suo poco ristorante sonno, una voce che gli sembra quanto mai familiare. Alzandosi di scatto dal letto, prende a correre verso il punto da cui pare provenire la voce, o meglio, le voci. Apre la porta della propria abitrazione ma è ormai tardi. La nera desolazione degli inferi gli si para davanti agli occhi, nessun segno può essere scorto che indichi che in quel luogo vi fosse stato qualcuno altre a lui.*

-Che io stia uscendo di senno? Che la tristezza che alberga nel mio nero cuore sia oramai così profonda da farmi udire la voce di persone care oramai scomparse da tempo?-

*Stava per chiudere la porta dietro di se, intenzionato a rientrare in casa quando, con la coda dell'occhio, notò che a terra vi era una lettera.*

-Curioso...chi può averla lasciata? CH e vi fosse realmente qualcuno qui fuori?-

*La prese tra le mani e l'apri, iniziando a leggerne il contenuto.*

CITAZIONE
Guidando infernali farfalle giunse il loro signore, alla ricerca d'una donna a cui non riusci a dichiarare il proprio amore.

Dagli dei e dagli uomini fu abbandonato e tradito, il musico che giuro' vendetta all'olimpo antico.

D'unica violenza Hades riconobbe il suo potere, assassinando un maestro che non aveva motivo di temere.

Una verita' nascosta si cela sotto la sua lama, la cui scoperta potrebbe far impazzire colui che immolo' la vita alla donna che ama.

Da nina de rua per amore indosso' l'armatura, le cui note celan della solitudine la paura.

Di nascita sventurata e macchiata dall'onta e' giunto l'ariete dorato che col destino si confronta.

Come di pandora il vaso cela speranza, il signore dei mari che perse meta e sogni solitario avanza.

*Non ebbe neanche il tempo di interrogarsi sul significato di quelle oscure parole che una fioca luce lo avvolse e lo specter si trovò trasportato in un luogo sconosciuto, con indosso la propria surplice. Non capiva dove fosse ma avvertiva chiaramente altri cosmi nelle vicinanze. La strada da intraprendere era una sola, un passaggio inpietra che si protraeva davanti a lui fino ad un grande basamento che poteva scorgere in lontananza. Appena fece il prmo passo, una voce possente e misteriosa lo interruppe.*

CITAZIONE
Uh uh uh!! A me e' stato dato di sconfinare nel territorio divino e riportare in vita o rintracciare.. Antichi ricordi cui siete legati. Ad uno di voi, solamente ad uno sara' dato di ricongiungersi ai propri affetti. Bene signori, che le danze abbiano inizio!!

-Una sfida dunque? Con in palio il più dolce ed ambito dei premi a quanto pare...-

*Prese a correre verso il basameto centrale, vivamente intenzionato a spazzare via chiunque gli si fosse parato davanti in quell'impresa. Anelava solo di poter stringere di nuovo tra le sue braccia il suo antico e mai dimenticato amore, Hélena.*

"Amore mio, aspettami! Passerò sul cadavere dello stesso Hades per averti di nuovo al mio fianco, se necessario!"

Edited by Lorak Vanadius - 26/9/2009, 22:23
 
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view post Posted on 12/9/2009, 16:27
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– E l'inferno è certo.

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Una persona violenta, nel Girone dei Violenti.
No, non sono anche io uno di coloro che sono imprigionati, sono lo Spectre di Bennu, custode di questo Girone. I dannati urlano, ma per le mie orecchie non è che un dolcissimo suono. Un sottofondo. Nient'altro.
D'un tratto, però qualcosa sconvolge il lento ripetersi delle punizioni ai dannati. Un enorme... verme, solo così si poteva chiamare, compare dalla terra, sembrava lui stesso in decomposizione, come se ormai fosse già morto. Mi sposto indietro con un balzo, comparendo lui da sotto la terra su cui poggio i piedi, di cui avevo sentito una piccola scossa rivelatrice dell'ospide indesiderato. Si dirige contro di me, un attacco frontale. Alzo il braccio al cielo, e scaglio il mio colpo migliore.

Corona Blast!
Il verme prende, letteralmente, fuoco. Il mio fuoco nero lo carbonizza, lasciandone una minuta carcassa. Essa sembra sgretolarsi da sola, il suo unico lascito è una lettera misteriosa, che ora giace a terra. La raccolgo e la leggo ad alta voce.
D'unica violenza Hades riconobbe il suo potere, assassinando un maestro che non aveva motivo di temere.
Era chiaro che con quelle poche parole si parlava di me. Ovvio, ma mi chiedevo cosa significassero, e chi era l'autore di quello scherzo. Non ho tempo di pensare troppo, in quanto poco dopo aver letto la lettera una strana luce mi avvolge, e mi strappa dal mio Girone. Teletrasporto indotto. O lo fai, o lo fai. Odiavo andare da una parte senza volerlo io stesso.
Chi è il bastar...
Oh. Mi trovo su un precario ponte di legno, ne conto otto, compreso il mio, tutti che portano allo stesso punto: uno spiazzo di legno. E sopra, molte figure, tra cui, o almeno pensavo, il mio maestro. Già, pareva proprio lui. Uhm...
Uh uh uh!! A me e' stato dato di sconfinare nel territorio divino e riportare in vita o rintracciare.. Antichi ricordi cui siete legati. Ad uno di voi, solamente ad uno sara' dato di ricongiungersi ai propri affetti. Bene signori, che le danze abbiano inizio!!
Diciamo che poteva scegliere un ricordo più caro, ma, beh, una volta fatto ritornare in vita l'avrei potuto riuccidere. Geniale, come mai non ci avevo pensato prima? Mi avvicino a passo lento allo spiazzo centrale, calmo, e inizio a squadrare le altre quattro persone che erano giunte prima di me. Il Bennu avrebbe infine trionfato.

Riepilogo
Abilità Usate «

Tecniche Usate «
Corona Blast: Si può dire che questo colpo racchiuda in se la pericolosità dello spectre. Dopo aver concentrato il suo cosmo, Daisuke lo rilascia, creando una sorta di tempesta che si estenderà d'innanzi a se, che cercherà di inglobare l'avversario. In questa tempesta si anniderà il suo fuoco nero, pronto a carbonizzare il bersaglio. In genere durante l'esecuzione si scorge dietro a Daisuke la sagoma del Bennu.




Edited by Jonathan Crane - 12/9/2009, 18:03
 
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White Gundam
view post Posted on 17/9/2009, 13:30




CITAZIONE
Antares Shining, Silver Spectre di Lyra, energia bianca livellata a nera, post n.1

SPOILER (click to view)
*descritto*
§parlato§
°pensato°


*L’Acheronte, il fiume del regno dei morti, scorreva rapido portando con sé un’enorme quantità di dannati che gridavano la maledizione di qualcuno o la loro stessa sofferenza. Le sue sponde erano aride e scogliose, come il tocco di quell’acqua portasse la morte ovunque intorno a sé. E, su quelle stesse sponde, era seduta una giovane. Corti capelli castani con un ciuffo lungo che le scendeva giù dall’orecchio destro e fin’oltre la spalla le incorniciavano il viso dalla pelle scura cosparso di tagli, graffi e cicatrici; segni indelebili di un lontano passato, segni che le aveva lasciato la sua terra d’origine: il caldo Brasile. Una ninos de rua, era questo che era stata. Una bambina di strada.
Non rimpiangeva l’abbandono dei suoi genitori, che le aveva permesso di crescere forte e indipendente. Non aveva odiato quegli anni passati a rubare e uccidere per poter sopravvivere. Ciò che rimpiangeva era tutti coloro che, in appena diciassette anni di vita che stavano ormai diventando diciotto, aveva perso. I suoi amici, compagni e fratelli. Quattro ragazzi che come lei erano bambini di strada, con i quali si era fatta forza, con i quali aveva scelto il nome che ora portava: Antares. Poi il suo maestro, quanto di più simile ad un padre lei avesse mai avuto. Dell’uomo il cui sperma le aveva permesso di venire al mondo non voleva parlarne, non meritava nemmeno quell’appellativo. Ma Alexander, il suo maestro, lui sì che lo meritava. Ma era morto anche lui, portato via dalla dea meschina che portava il falso nome di dea della giustizia: Athena. E soprattutto sentiva la sua mancanza. La mancanza di colui che le aveva cambiato la vita, che le aveva fatto aprire gli occhi su una vita data dalla morte. Colui per cui il suo cuore batteva all’impazzata: Kamuro.
Fu proprio ripensando ad egli che la giovane estrasse la sua lira, il fido strumento musicale ad egli un tempo appartenuto che ora lei stringeva con forza nelle sue mani. Le sue dita scorsero le corde con forza e leggerezza insieme. Quella che si apprestava a comporre era una vecchia melodia, la prima che aveva imparato: quella che Kamuro aveva suonato al loro primo incontro.
Ma mentre le prime note di quella musica fendevano l’aria circostante la giovane notò uno strano volatile puntare verso di lei. Di forma quel volatile sembrava una fenice, una fenice infernale. La giovane ripose il suo strumento musicale e s’alzò in piedi, guardando l’arabo e mitologico animale e soffermando il suo sguardo sulla sua zampa sinistra. Un foglio arrotolato come una lettera che l’uccello di fuoco lasciò cadere per terra, per poi ardere su sé stesso e cospargere quel piccolo lembo di sponda del fiume infernale, di cenere grigia.
L’odore che portavano attorno quell’animale e quella lettera era per lei inconfondibile.*

°Kamuro!°

*Pensò la giovane sentendo un tuffo al cuore. Le sue mani dal colorito scuro presero il foglio con delicatezza, quasi la giovane avesse paura che esso si dissolvesse in cenere come il mistico animale.
Col cuore che pulsava più velocemente del normale e il respiro che pareva essere diventato un rantolo ansante, la giovane dispiegò la lettera e ne lesse la frase: Da nina de rua per amore indossò l'armatura, le cui note celan della solitudine la paura.
Parole enigmatiche che si rifacevano ad un passato ormai molto lontano. A quello stesso passato cui la giovane poco prima stava pensando. Parole talmente vere che le fecero scorrere un brivido ghiacciato lungo il corpo. Era vero. Non voleva restare sola.
Scosse la testa, dandosi mentalmente della stupida. Lei che aveva sempre avuto difficoltà ad aprirsi alle persone, lei che era sempre stata sull’orlo dell’antisocialità più assoluta, aveva invece avuto sempre bisogno di sentire qualcuno al suo fianco. Non importava se era qualcuno che doveva proteggere, come i suoi amici, o qualcuno da cui si sentisse protetta, come il suo maestro o Kamuro; però di qualcuno al suo fianco aveva sempre avuto bisogno. Debolezza. Quello non era altro che un segno di debolezza.
Antares si morse impercettibilmente il labbro inferiore, le dava fastidio dichiararsi debole.
Fu mentre reclinava la testa verso il basso che notò un disegno appena abbozzato sul fondo della lettera: esso raffigurava sette pontili che si univano al centro, e al centro dello stesso centro, vi era una forma a pianta quadrata completamente nera.
La giovane non ebbe il tempo di pensarci su molto a lungo, perché una luce la avvolse, tiepida e abbagliante. Quel calore portò la giovane a chiudere gli occhi e, quando li riaprì, ella non si trovava più nel posto dov’era prima.
Il posto in cui si trovava ora era la realtà del disegno stilizzato che vi era nella lettera e lei si trovava su un pontile di pietra. A quel punto una voce riecheggiò nell’aria, vaneggiando di poteri divini e della possibilità di una persona soltanto di riavere indietro i propri cari.
La giovane guardò in basso e, fra tante persone che ella mai aveva visto, vi era lui. Colui che era diventato il suo motivo di vita: Kamuro.
Un attimo dopo, il tempo di battere le palpebre, e delle persone non vi era più nessuna traccia, al loro posto vi era soltanto una botola riempita di carne in putrefazione.
Antares avrebbe voluto gridare alla voce di ridarle Kamuro, ma la freddezza e il calcolo ebbero ragione del suo istinto. Così, senza proferire parola alcuna, la giovane svestita della sua armatura, di modo da non emanare alcuna quantità di cosmo, suonò la sua musica per creare l’illusione che lei non vi fosse affatto. Ciò che avrebbe fatto sarebbe stato aspettare; vederli combattere tra loro davanti ai suoi occhi ed intervenire soltanto quando l’ultimo e stremato guerriero avrebbe vinto sugli altri. La battaglia tattica era appena cominciata, nel silenzio creato dalla musica dell’illusione.*

CITAZIONE
Abilità:

Musica: Antares grazie alle proprie arti musicali ed al proprio cosmo riesce a creare illusioni che vanno a soggiogare la mente avversaria facendogli avere allucinazioni, privandolo dell' uso dei sensi oppure inducendolo a compiere determinate azioni manipolando il sistema nervoso della vittima con le onde sonore.

 
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† Nime †
view post Posted on 20/9/2009, 15:14




Post Numero 1
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L'altopiano del sacro tempio dove sorgeva la casa dell'ariete era deserto. Soltanto i grilli e le cicale notturne sorvegliavano imperterrite i lunghi camminamenti che conducevano al santuario della dea Athena.

Nime era immobile su una balconata antecedente alle enormi porte di pietra bianche che preannunciavano l'ingresso verso le sacre stanze. Come sempre il suo sonno era svanito e le preoccupazioni si erano impadronite della sua mente. Da quando era stato nominato cavaliere di Athena e custode delle sacre stanze aveva quasi smesso di riposarsi. L'unica sua preoccupazione era la difesa di quei luoghi e della sua dea in procinto di risvegliarsi. Come al solito aveva preso molto sul serio il suo compito e l'unica libertà che si prendeva era l'ammirare le antiche stelle che ogni notte lo sorvegliavano da lassù ricordandogli i periodi della sua giovinezza quando le sue spalle ancora gravavano di così tanti pesi.

Era felice, ricordava volentieri le avventure e le vicessitudini che lo portarono a diventare cavaliere, e quell'aria fresca che attraversava i suoi capelli sembrava far volare i suoi pensieri oltre l'infinito. La guerra aveva spinto gli uomini ad un massacro inutile e lui non si era tirato mai indietro quando si faceva avanti un nemico pronto ad affrontarlo, ma la noia ultimamente si stava impadronendo anche di lui. Mai nulla di nuovo, sempre tutto per scontato, diventare cavaliere aveva i suoi vantaggi, ma quante rinunce andavano fatte per il volere di qualcuno che non è dato neanche il privilegio di conoscere.

La sua armatura dorata sembrava spegnersi all'ombra di quel lungo mantello grigio di lana che portava sulle spalle a riscaldargli ogni tanto i freddi pensieri con quel cappuccio di ermellino maculato che racchiudeva in se la sua mente.

Il lieve vento della sera come unico amico e confessore. Si ricordava i tempi dell'allenamento, quando di solito usava affacciarsi quella vallata a dichiarare ad alta voce ciò che gli passava nella mente in modo da riascoltare dall'eco ogni singola parola che le sue labbra scandivano ritmicamente.

Vento traditore

L'unico pensiero che con un sorriso gli attraversò la mente quando ricordò uno dei giorni più duri e sconfortanti del suo addestramento al sacro tempio. Quando come al solito su l'altura che si scorgeva dopo la tenue nebbia che si prestava davanti ai suoi occhi, si affacciò urlando ed imprecando contro il suo maestro per aver esagerato durante tutto il giorno ed averlo ridotto allo stremo delle forze.

Vento traditore

Ribadì sirridendo nuovamente. Quello stesso vento che aveva trasportato i suoi insulti fino all'orecchio del maestro, che per vendicarsi lo aveva costretto a sottoporsi ad un addestramento ancora più estenuante di quello del giorno precedente. Da all'ora quel vento era diventato suo nemico, un nemico invisibile ed astuto che si avvaleva di mille tranelli per riuscire a batterlo.

Eccolo un cavaliere d'atena. Ridotto a fare scaramucce con un vento bastardo che non mostra neanche il suo volto.

D'un tratto un rumore fioco ed attutito ammutolì i suoi pensieri. Qualcosa stava mutando intorno a lui. Qualcosa sembrava preannunciare un'imminente catastrofe. Lo sconforto e la preoccupazione si erano impadroniti di lui, come a voler temere l'immediato destino che gli si poneva davanti. Un attimo, nulla di più, poi il desiderio che finalmente accadesse qualcosa per misurare nuovamente il proprio valore, prese il posto degli altri.

Finalmente qualcosa di nuovo ...

La sua mente vagava leggiadra tra le innumerevoli catastrofi che si potevano presentare al grande tempio.

Un nuovo nemico? o forse lo stesso Ade che è venuto a trovarci?

Neanche il tempo di rispondere, quando un calore immane avvolse il corpo del cavaliere. Un calore mai sentito che sembrava provenire proprio dall'interno del suo corpo. Una sensazione strana e a dir poco piacevole. Nulla lo aveva coccolato come quel tepore proveniente da così lontano, ma allo stesso modo così vicino alla sua anima.

Il cielo che per un attimo si era ricoperto di una coltre oscura di fumo era ormai tornato limpido come una volta. Ormai tutti i desideri di Nime sembravano assopiti ed il dispiacere era tornato a scandire le sue ore come l'enorme meridiana dello zodiaco che illuminava a stento quel piccolo ritagli di mondo.

Nime aveva appena finito il suo riposo. Il momento di tornare ai suoi compiti era ormai giunto ed a malincuore diede le spalle a quel paradiso per ritornare tra i marmi e le responsabilità del Sacro Tempio.

Voltò le spalle con un gesto rapido, mentre il suo mantello si gonfiava del turbinio di quel movimento per poi adagiarsi nuovamente a quel corpo pesante.

Il cielo sopra la sua testa sembrava non voler preannunciare proprio nulla.

Sarà un pò di stanchezza, eppure quella sensazione di prima non mi sembrava proprio frutto della mia immaginazione.

Questo pensiero svanì come altri, trascurato e lasciato dimenticare proprio nell'istante in cui una lettera scese armoniosa dal cielo notturno piroettando lievemente tra le correnti per posarsi poi nella mano stranamente aperta del cavaliere d'oro.

Strano ...

Strano era anche il contenuto di quel messaggio. Una filastrocca anche troppo breve per i suoi gusti. Nime non aveva mai adorato gli indovinelli e soprattutto gli scherzi. Alzò per un istante lo sguardo ai piani superiori delle gradinate per vedere se come al solito Kein voleva prendersi burla di lui, eppure il Sacro Tempio sembrava alquanto solitario. Nessuno era in giro a quell'ora tarda di notte, e figuriamoci se uno come il cavaliere dei gemelli, famoso per i suoi lunghi riposi, aveva temporeggiato nell'addormentarsi, o addirittura si era svegliato durante il suo sonno, per fare uno scherzo di così cattivo gusto.

Di nascita sventurata e macchiata dall'onta e' giunto l'ariete dorato che col destino si confronta.

Parole dure, soprattutto per chi conosceva la sua storia. Una storia fatta di sconfitte e di rinascite sempre accompagnate da un destino più grande.

Dannazione.

Una forza straordinaria lo rapì dai suoi pensieri. Il mondo intorno a lui sembrava mutare e le sensazioni che provava gli si riperquotevano per tutto il corpo fino a farlo giungere in un altro ed assurdo mondo.

Un piccolo spiazzale di pietra grigia lo attendeva al suo arrivo. Al di sotto di essa delle acque nere sembravano ribollire e un odore acre di fumo lo prendeva alla gola avvolgendo ogni cosa come una nube spettrale.

Il pontile di pietra era abbastanza basso, i rumori intorno totalmente attutiti da una qualche misteriosa forza ed il silenzio sembrava regnare in quei luoghi. Un'unica via di salvezza sembrava portare ad una piazzola comunicante con altre vie della medesima entità.

La grande piazzola centrale non era disabitata. Era facile scorgere attraverso la nebbia che si andava dissolvendo le figure che si prestavano a questi inganni. Era molto eterogeneo il gruppo che si presentava davanti agli occhi del cavaliere, e stranamente nessuna di quelle figure gli sembrava poi così tanto familiare.

Nemici o Amici?

Era l'unica domanda che riuscì a farsi prima di mettersi in posizione di guardia per fronteggiare un eventuale attacco. Il mantello di lana stretto sulla sua schiena era raccolto in parte nel suo braccio destro pronto ad essere utilizzato come arma per un decisivo contrattacco, poi ...

Uh uh uh!! A me e' stato dato di sconfinare nel territorio divino e riportare in vita o rintracciare.. Antichi ricordi cui siete legati. Ad uno di voi, solamente ad uno sara' dato di ricongiungersi ai propri affetti. Bene signori, che le danze abbiano inizio!!

Un coro si alzò da quelle genti. Parole indecifrabili, ma che nascondevano al loro interno qualcosa di incauto e pericoloso. Nime adorava il pericolo e finalmente avrebbe potuto soddisfare quella sete di sangue che da troppi anni si era accumulata sempre più.

Bene, quindi è questo ciò che vogliono! e questo avranno!

Gridò senza aspettare un attimo a lanciarsi su quel pontile di pietra che lo collegava con le figure. I suoi passi decisi e sicuri lo guidavano verso quelle genti che però, tutto d'un tratto svanirono nel nulla come se spaventati da qualcosa in avvicinamento.

Come sempre, la mia solita sfortuna.

Era il suo destino, ormai ne era consapevole e tutto ruotava intorno ad una delusione dopo l'altra. Rassegnarsi o andare avanti? Era soltanto una risposta quella che desiderava, mentre i suoi passi ormai rallentati e non presi più dalla foga dello scontro lo portavano verso l'Area centrale del basamento dove una botola di legno non molto stabile sembrava attenderlo.




 
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"kamuro"
view post Posted on 21/9/2009, 10:05




CITAZIONE
Q.M.Infine siete tutti radunati. Tra chi si nasconde e chi si mostra impavido e' giunto il momento di combattere. Che si dia inizio alle danze.

 
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view post Posted on 22/9/2009, 14:09
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Capitolo 2
-Valzer Macabro-

*Valdar, nell’avvicinarsi alla piattaforma centrale, si diede un occhiata tutt’intorno. I pontili che prima erano vuoti adesso ospitavano una persona ciascuno, quasi sicuramente guerrieri appartenenti a Caste diverse dalla sua. O forse no? Possibile che tra quei Cosmi ci fosse qualcuno legato al Signore degli Inferi? Una domanda che non tardò ad avere risposta, continuando a squadrare coloro che aveva attorno, notò che alcuni di loro indossavano corazze a lui familiari, ma non poteva essere sicuro che fossero veramente Specter, comunque non avrebbe certamente cambiato nulla. Per riavere Natasha avrebbe pagato qualunque prezzo. Nei ponti attorno a lui, per l’esattezza sei escluso il suo, vide che i suoi avversari era determinati, o almeno così sembrava, quanto lui a vincere quella sorta di combattimento.
Nella mente del giovane, prima di giungere alla piattaforma centrale, balenarono vari flash della sua vita. Inizialmente ricordò la sua infanzia, e l’uomo che lo aveva cresciuto come un padre. A quel ricordo sorrise lievemente. Di seguito ad esso affiorò il ricordo della sua amata Natasha, e della sua scomparsa. In quel momento il sorriso venne sostituito da un’espressione di dolore e odio, e una lacrima rigò il suo viso. Infine nella sua mente si generò il ricordo della sua fuga in mare. In quel momento il viso di Papillon tornò serio, e egli si asciugò la lacrima dal viso.
Ancora qualche secondo di cammino, e Papillon si ritrovò sulla piattaforma centrale e a quel punto socchiuse gli occhi e richiamò a se il suo Cosmo, un aura viola iniziò a vorticare velocemente attorno al corpo del sicario di Ade.
Dopo qualche secondo riaprì gli occhi, e in perfetta sincronia, dal suo Cosmo si generarono due potenti onde Psichiche, che si espansero a 360°, il centro dell’attacco era appunto Valdar.
L’attacco si sarebbe espanso fino al massimo consentitogli dalla sua potenza Cosmica, e tutti coloro che si sarebbero trovati in quell’area, e colpiti dall’attacco, sarebbero stati sbalzati via o comunque avrebbero perso l’equilibrio e sarebbero caduti a terra. Questo fu il primo tentativo dello Specter di Papillon per riavvicinarsi alla sua amata Natasha.*



SPOILER (click to view)
Abilità Utilizzate:

Psciocinesi:
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Tale potere consente allo Specter di esercitare una grande forza Psichica sulle cose che si trovano nel suo campo percettivo. Tale potere gli consente di muovere oggetti a distanza e di sbattere l’avversario in ogni direzione.

Tecniche utilizzate:
 
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Sik
view post Posted on 22/9/2009, 18:34




Guardandosi attorno Sik nota altri guerrieri sopra le piattaforme accostate alla sua, in essi riconosce chiaramente le armature forgiate a favore di qualche divinità, niente che potesse somigliare ad un suo compagno, preso da una scarica di adrenalina un sorriso a dir poco inquietante si disegna sul suo volto, le sue intenzioni sono chiare uccidere gli Dei e soprattutto guardare in volto il guerriero che lo colpì alle spalle, in fondo egli è stao una sorta di maestro per i musico caduto, ma l'intenzione di Sik non è qello di ringraziarlo, ma bensì di porre fine alla sua vita, a quel puto vedendosi anticipato dal cavaliere servo di Hades, Papillon, un avversario da non sottovalutare, quindi Sik arresta la sua discesa a metà del pontile che lo porta al centro del ring e posandosi in ginocchio prende a suonare una tenebrosa melodia, quasi fastidioa per quanto è macabra, le note puntano dirette ai centri nervosi che controllano il senso dell'udito di Papillon, facendone così aumentare notevolmente la percezione una volta andate a segno.

SPOILER (click to view)
Sens up-suonando una tenebrosa melodia sik aumenta notevolmente la percezione di uno dei 5 sensi dell’avversario
 
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Lorak Vanadius
view post Posted on 23/9/2009, 11:08




*Correva verso il suo destino, lungo la stretta passerella che conduceva alla piattaforma centrale. Sebbene avvertisse chiaramente altri cosmi attorno a lui, la sua mente era distante, assediata dalle immagini della sua vita precedente, quando ancora era vivo, quando ancora poteva abbandonarsi al tepore dell'abbraccio dei suoi cari, dei suoi genitori e della dolce Hélena. Gli sembrava quasi di poter sentire il tocco della candida pelle di lei sul suo viso, il suo profumo, la sua risata cristallina.*

-Amore mio, ti riavrò con me...aspettami!-

*Pronunciò quelle parole in un sussurro, ridestandosi così da quel suo stato quasi catatonico. Focalizzata nuovamente l'attenzione su ciò che lo circondava, vide che alcuni dei contendenti avevano già iniziato a portare le loro offensive. Un cosmo oscuro, simile al al suo, aveva iniziato a bruciare, così coem un altro cosmo, altrettanto oscuro ma di diversa origine, accompagnava una melodia foriera di morte.*

-Un musico? Devo fare attenzione...-

*Arrestò la sua corsa, ed azzerò il proprio cosmo.*

"Non devo essere irruento, avverto una miriade di cosmi, se mi buttassi nella mischia rischierei di essere sopraffatto. Meglio attendere qui..."

*Si trovava ancora sul pontile e gli mancavano ancora parecchi metri prima di arrivare alla piattaforma centrale. Sebbene il suo spirito anelasse lo scontro e fosse impaziente di riavere con se il suo antico amore, decise che per il momento era meglio adottare una tattica attendista, osservando i movimenti degli altri contendenti e studiarne le mosse per poi colpire in un secondo tempo.*

Edited by Lorak Vanadius - 26/9/2009, 22:24
 
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-Phantasos-
view post Posted on 23/9/2009, 21:19






Strafe Guy: Post di combattimeto 1


“Duello!”



A quanto pare le danze erano appena incominciate, e di già si potevano notare i primi attacchi. Il torneo si preannunciava davvero ricca di sorprese, iniziando dai partecipanti: C’erano diversi Specter un Black e un santo di Athena, l’unico generale Shogun era lui, perciò doveva mantenere alto l’onore di Poseidone, non poteva permettersi assolutamente di perdere quel torneo, perciò iniziò a vedere le possibili mosse da fare.
Intanto dovette fronteggiare la spinta telecinetica di papilon che lo spostò dalla torre in cui era: Cercò di non scivolare nella botola e di rimanere in piedi, così potette notare che il musico Black aveva iniziato la sua offensiva su papilon, beh … onestamente un musico ed un telecineta erano un vero ostacolo però c’era da contare il resto del gruppo, quindi era necessario un azione che mettesse in difficoltà tutti gli avversari.

“Tsck! Ho giusto, Giusto Una tecnica che renderà questo scontro più interessante!”

Suikyo fece un salto per ritornare sulla la sua postazione di torre, poi aprì un varco dimensionale al centro dell’a fatiscente arena, e da lì iniziò a risucchiare ogni cosa con grande impeto, il suo obiettivo era mirato a tentare di risucchiare i presenti e mandarli in un'altra dimensione.

“Bene vediamo un po’ se riesco a vincere senza sprecare tanta energia in assurdi tentativi di attacco singoli!Questo è ciò che definisco una bela pulizia di primavera!Ah ah ah.”

Suikyo aveva appena iniziato a scaldarsi sperò comunque di riuscire a continuare ancora un po’ il suo diletto, senza sottovalutare una contro offensiva.
Per ora sembrò anche collaborare Aiacos che non si intrometteva oer lasciar spazio all'idea iniziake di Suikyo.






Status



Pg:Suikyo
Energia: Nera (solo per evento)
Cloth:Scale di Sea Dragon
Stato Fisico:Buono
Stato Psicologico:Voglioso di lotta
Stato Cloth:Intatto







Riepilogo





Riassunto:

Suikyo riesce a limitare i danni della spinta di Papilon, poi salta dinuovo sulla torre di postazione e grazie all'abilità "Dimensini" Crea un enorme varco a centro dell'arena che cerca di risucchiare tutti al suo interno .





Attacchi:

tramite abilità:

Dimensioni:
sea dragon è ingrado di distorcere la realtà e di aprire varchi dimensionali enormi , simili a buchi neri che risucchiano tutto al loro interno con immensa forza d'attrazione gravitazionale, e immense pareti ingrado di schiacciare tutto al loro interno e di ridurlo in polvere.
Inoltre è possibile che ognuno dei varchi aperti sia l'ingresso di un altro oscuro mondo , in cui il malcapitato potrebbe viaggiare in eterno abbandonadosi all'oblio.
Può essere utile anche per spostarsi da un posto ll'atro, ma non fuge come teletrasporto

Controattacchi:

Difesa:




 
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White Gundam
view post Posted on 29/9/2009, 21:26




*l'illusione sembrava aver avuto ragione su tutti i presenti, quei poveri stolti cominciavano a battersi aspramente ignari della vera minaccia portata avanti dalla musica di Hades Sama. Divertita Antares osservava i movimenti d'ognuno di loro avvolta dalle proprie magistrali illusioni che accuratamente erano impegnate a celare ogni residua presenza della ragazzina. Il momento di maggior rischio era trascorso, difatti tutti i "concorrenti", dal momento che cosi potevano venir definiti, non si erano accorti del suo arrivo ed ora per Antares non v'erano altre grandi preoccupazioni visto che le bastava proseguire tranquillamente con il suo mortale incanto attendendo che quegli stolti si combattessero a morte tra loro sino a che non sarebbe giunto il momento che l'ultimo e stremato guerriero venisse disarcionato dalle fresche nenie della ragazza d'origine brasiliana. Cosi restando avvolta dalle proprie illusioni un maniacale ghigno comparve sul suo volto. Un ghigno oscuro, pregno d'una punta di sarcasmo nei confronti di coloro che stupidamente sembravano dimenarsi come bestie inconsapevoli degli intriganti giochi di mente che un cavaliere che vuole come lei poteva ricreare.*

Devo ingannarli a tutti i costi, ci sto riuscendo e continuera cosi fino a che tu non potrai tornare da me.. Poveri scemi che non siete altro, tutti impegnati a darvi battaglia gli uni con gli altri.. Il vostro maggior nemico in realta si trova nascosto ai vostri occhi e si sta riposando alla faccia vostra!!
 
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† Nime †
view post Posted on 30/9/2009, 17:35




Strafe Guys: I Round
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Personaggio: Nime
Armatura: Gold Saint dell'Ariete
Energia: Nera (per l'evento)
Scheda: [+]

Stato Psicologico: Euforico
Stato Fisico: Appesantito alle gambe
Stato Armatura: Intatta








L'atmosfera si faceva incandescente. Nessuno si era degnato neanche di presentarsi e subito si erano aperte le danze.
Nime si era ritrovato immobile, proprio al limite estremo che collegava l'arena al lungo passaggio che lo aveva condotto fin li.

Su ogni entrata c'era un cavaliere pronto a misurarsi l'uno con l'altro, fatta eccezione per il lungo ponte di pietra posto proprio alla destra di quello del cavaliere dell'Ariete, qualcuno in quella circostanza non si era presentato, forse per un gesto di codardia, forse per l'estrema lentezza con cui si apprestava a farsi avanti.

Strano ...

L'unico pensiero che attraversò la mente del cavaliere prima di tornare a fronteggiare i suoi nuovi avversari.

Uno spectre, con il cosmo del tipico ardore di quelli appartenenti alla sua razza si fece avanti con un attacco di tipo psichico. Chiaramente Nime aveva una conoscenza abbastanza elevata di tali poteri e sapeva bene che quella farfalla dai colori sgargianti non era affatto da sottovalutare.

Arrivò velocemente e senza preavviso come una potente ventata cosmica che cercò di spingere il Gold Saint all'indietro. Facile prevedere a cosa avrebbe portato, ma per fortuna il terreno non del tutto uniforme offriva una leggera resistenza. Le braccia del cavaliere si portarono subito avanti per proteggere il suo corpo e soprattutto il suo viso dagli effetti del di quell'attacco, mentre i suoi piedi si conficcavano nel terreno cercando una stabilità quasi assoluta, anche se la potenza di quella tecnica lo portò ad indietreggiare di qualche passo.

L'attacco però fu ancora più devastante di quello che Nime aveva previsto, la potenza assoluta di quell'attacco lo spinse rapidamente all'indietro ed a causa di una piastrella, il suo tallone finì per conficcarsi in una piccola buca nel terreno fino a sbilanciarlo per farlo andare a terra. Rapida fu la reazione del cavaliere che con un piccolo sforzo mentale riuscì ad evitare la caduta posizionandosi nuovamente nella sua guardia preferita. Gli occhi scrutavano le tenebre ed il suo baricentro spostato verso il basso proprio per evitare di essere nuovamente in una posizione instabile.

Un nuovo cavaliere si era fatto avanti in risposta all'attacco dello specter, le sue vestigia d'orate non erano familiari, così come la sua emanazione cosmica. Un cavaliere dai poteri sconosciuti ed ignoti, un altro avversario da sottovalutare. Non aspettò neanche un'istante per lanciare il suo attacco, dopo aver subito quello dello specter balzò rapido verso l'alto aprendo un'enorme voragine, la forza attrattiva di quell'enorme buco era devastante e tutti i piccoli ciottoli e le piastrelle sconnesse furono risucchiate in qualcosa di totalmente ignoto.

Nime era ancora in guardia, la psicocinesi che aveva utilizzato per risollevarsi lo stabilizzava ancora rendendo le sue gambe più pesanti in modo da cercare di vanificare quel nuovo attacco. Era giunto il momento di agire. Il Cosmo del cavaliere si espandeva al limite concentrando ogni molecola del suo corpo per riuscire a sferrare il suo attacco in maniera efficace.

Tutto intorno a Nime stava cambiando, il luogo sembrava rimanere lo stesso ma nella mente dei suoi avversari il cavaliere dell'Ariete continuava ad essere immobile. Fermo in attesa di un altro attacco.

Il custode della prima casa procedeva con passo svelto mentre dalle sue mani innumerevoli sfere di cosmo venivano generate e manipolate nella maniera più fine. Il controllo su di essere era totale e le direzioni le più svariate. Molte di loro erano dirette a circondare il cavaliere d'orato che aveva appena aperto il varco, mentre le altre andavano ad impattare contro il terreno e contro gli altri avversari in modo da creare la confusione più totale per raggiungere lo scopo desiderato.

CITAZIONE
Parlato
Pensato

CITAZIONE
CITAZIONE
Azioni: Dopo essermi difeso alla meglio tramite la psicocinesi dall'attacco dello Specter e del General Marine, inizio il mio attacco sfruttando le illusioni che possiedo.

CITAZIONE
Tecniche Utilizzate:

CITAZIONE
Difensive: Nessuna.

CITAZIONE
Offensive: Cage: Nime crea una miriade di sfere che lancerà a casaccio nel loco ove lo scontro sta avvenendo. Tale pratica è mirata soprattutto a disorientare l'avversario, poichè le sfere seguiranno il volere di colui che le ha generate. Nulla di tanto impegnativo per il cavaliere dell'Ariete che non farà altro che guidare le sfere con la sua psicocinesi per cercare di portare le medesime intorno all'avversario in modo da chiuderlo in una trappola "esplosiva". Infatti tali sfere, grandi più o meno quanto due mele messe insieme, esploderanno al semplice contatto e, dunque, maggiore sarà il numero di sfere che toccheranno il malcapitato e maggiore sarà l'impatto esplosivo e dunque i danni che questi potrebbe subire.

CITAZIONE
Abilità: Psicocinesi, Illusioni



 
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