E dov'è il problema? XD Io scrivo sempre in introspettivo XDXD
CITAZIONE
Antares Shining, aspirante Spectre di Surplice Lyra, energia bianca, post n.1
*Era mattina. Mattina presto. O almeno così le pareva, ma non avrebbe saputo dirlo con precisione. Si era appena svegliata, questo lo sapeva con certezza; aprì con lentezza le palpebre ma nessuna luce le solleticò le retine degli occhi, le richiuse e le parve che il paesaggio non fosse cambiato. Nel buio opprimente del dormiveglia vedeva lo stesso regno del momento in cui apriva gli occhi: il regno di Ade.*
°Basta...°*Pensò, portandosi a sedere e aprendo nuovamente gli occhi. Si passò una mano sulla fronte, goccioline di sudore gliela bagnarono. Aveva avuto incubi anche quel giorno.*
°... Non sopporto più questo luogo!°*Concluse con amarezza i suoi pensieri rispetto all'Oltretomba. Eppure non era sempre stato così, non aveva sempre odiato quel posto anzi vi era stato un tempo, non avrebbe saputo dire quanto lontano, in cui l'aveva amato. Aveva scelto lei stessa la morte per avere da Lord Hades una nuova vita, e non si era pentita della sua scelta: aveva lasciato il Santuario di Atene tra le torture della cuspide scarlatta, il colpo mortale riservato ai traditori quale lei era stata. Ad ogni modo il tempo cura le ferite del corpo in tempi pressoché irrisori, specie se di mezzo vi si mettono morte e rinascita. Sì perché un tempo Antares era stata una Spectre, Spectre di Surplice Lyra per la precisione. Lei non avrebbe mai pensato di poter mai diventare una musicista; era cresciuta in strada ed era vissuta credendo che la musica fosse una cosa futile, adatta solo a chi non deve pensare a sopravvivere.
Antares scosse la testa con vigore, come a volerne scacciare i pensieri che la affollavano. Si levò in piedi sentendo un rumore poco lontano. Un baluginio di speranza le illuminò gli occhi, attraversandole le iridi castane e le nere pupille.*
§Kamuro, sei tu?§*Fece per chiedere, ma in quello stesso istante il baluginio di speranza lasciò i suoi occhi appannati di nuovo dal freddo manto della tristezza, inghiottì le parole che stava per pronunciare. I passi che aveva sentito erano soltanto quelli di un semplice dannato che aveva smarrito la strada. Tornò a sedersi con un sospiro, alzò le braccia a circondarle le gambe. Non poteva negarlo. Non poteva cercare di toglierlo dalla sua storia, di dimenticarlo, per quanto ciò facesse meno male. C’era stato un periodo in cui non era stata sola. Più periodi, per la precisione.
Ve ne era stato uno lontanissimo di cui aveva pochi e malridotti ricordi. Era stato un periodo in cui ancora non si chiamava Antares, ma il nome che le avevano dato, questo la giovane non se lo ricordava. Era durato per i primi cinque anni della sua vita. Poi quegli stronzi l’avevano abbandonata. Non voleva pensare ai suoi genitori, era un ricordo che la riempiva di rabbia da moltissimo tempo.
Poi vi era stato un altro periodo, che era durato dieci anni della sua vita. Era stato un periodo pieno di omicidi e di furti, pieno di paura. Ma non era stato brutto. Aveva degli amici che erano come i suoi fratelli. Antares chiuse gli occhi per ricordarne nomi, voci e visi: Lyra, Sirya, Zephir e Roy. I nomi se li erano dati loro stessi, lei compresa: il suo nome veniva da una stella. Non ricordava dove lo avesse sentito la prima volta; al tempo le stelle non centravano niente con la sua vita. Si concesse un sorriso a quei ricordi, era tanto tempo che non pensava al passato. E sì che tempo addietro il passato pareva assillarla.
Si sdraiò di nuovo e chiuse gli occhi con forza, quindi cercò di visualizzare nella sua mente la figura di un ragazzo dalla corporatura magra e muscolosa, dai capelli biondi e gli occhi chiari. Un tenero sorriso le affiorò di nuovo sulle labbra:*
§Alexander.§*Mormorò:*
§Maestro.§*Con quel ragazzo dalla voce allegra, il carattere giocoso ed il temperamento infuocato Antares non aveva passato che il periodo del suo addestramento come Saint d’Athena; quando ancora pensava che quella dea infame l’avrebbe davvero aiutata a salvare i suoi amici. Eppure lo ricordava ancora perfettamente, era stato il suo punto di riferimento per tantissimo tempo. Lo aveva visto come un fratello maggiore, forse addirittura come un padre. Anche lui avrebbe dovuto trovarsi da qualche parte nel’Oltretomba, probabilmente nei campi Elisi, ed era morto anni addietro in missione per Athena.*
°Bastarda di una dea!°*Pensò Antares stringendo i suoi pugni talmente forte da arrivare a sentire le sue unghie premere contro la carne scura delle proprie mani. La giovane allentò la presa. Dopo la morte di Alexander vi era stato un periodo abbastanza incasinato che si confondeva in sensazioni provocate dall’alcool e dalla droga. Poi era tornata a servire Athena, inizialmente con l’ideale di proseguire ciò che avrebbe voluto il suo maestro, poi come semplice metodo di guadagnarsi un tetto e da vivere. Il ghiaccio già presente nel suo cuore si era allargato tornando a congelarglielo in uno stato di freddezza ed indifferenza. Ogni tanto però, anche in quel periodo, il passato bussava ancora alla sua porta e lo faceva con forza finché lei non andava ad aprire. Adesso che era passato svariato tempo il ricordo di quei volti riusciva anche a farla sorridere o le provocava moti di rabbia; ma al tempo la separazione dal suo ideale era stata fin troppo brusca e troppo ravvicinata alla morte dei suoi amici.
Ma anche quel periodo nero era finito. Era successo una sera, sulle rive del mare di Grecia, vicino ad Atene. Era ancora una Saint di quella dea di falsa giustizia a quel tempo. E lì aveva incontrato un giovane di qualche anno più grande di lei. Egli era uno Spectre devoto al dio dei morti, il più grande nemico di Athena. Ma questo per Antares non aveva importanza, lei stessa odiava Athena. In quel ragazzo dello schieramento opposto al suo Antares aveva dapprima trovato una somiglianza, poi un’attrazione, infine un amore. Si erano incontrati più volte i due giovani, e in quegli incontri Antares aveva riscoperto il contatto fisico e aveva scoperto la musica. Kamuro suonava la Lyra Spectre a quei tempi e con quello strumento era capace di creare attacchi devastanti o dolci melodie. Ne era rimasta affascinata e aveva deciso di seguirlo, di prendere lei quella stessa armatura che al momento lui aveva lasciato. Era stata grata a Lord Hades come mai lo era stata ad Athena, lui le aveva donato una nuova vita, una vita che fino a qualche tempo prima aveva adorato.
Era cambiato tutto una mattina, quando lui se ne era andato portandosi dietro la stessa Surplice della Lyra. Nonostante questo Antares non voleva credere che non ci fosse un motivo. Se Kamuro se ne era andato senza dir nulla e non era più tornato un motivo avrebbe dovuto esserci. Eppure per quanto il tempo passasse egli non tornava.*
§Ma... Dove sono?§*Si chiese la giovane, ad alta voce, notando di trovarsi sulle rive di un fiume. Aveva camminato soprapensiero, con la mente rivolta al proprio passato. Il posto in cui si trovava ora era pieno di bambini che stavano impilando sassi l’uno sull’altro. Antares strinse le labbra, ricordava di aver già sentito parlare di quel posto, era quello dove si recavano gli orfani a rimpiangere i propri genitori.*
°Probabilmente sono venuta qui in questo momento perché adesso anche tu mi hai abbandonata...° *Pensò la giovane, rivolta a Kamuro, in un moto di rabbia e frustrazione. Scosse la testa e formulò un nuovo pensiero, come a voler correggere quello precedente:*
°Ma cosa penso... C'è un motivo se te ne sei andato e se hai dovuto persino portare la Surplice di Lyra Spectre con te... Un motivo deve esserci di sicuro.°*A distoglierla da quei pensieri furono le voci di alcuni bambini che stavano giocando a palla tra di loro. Voci che Antares conosceva bene. Rimase per qualche istante impietrita, guardando in quella direzione. Sentì le lacrime salirle agli occhi, e si costrinse a non piangere, trattenendole con la forza. Si aggiustò il tono con un colpo di tosse. Lei era sempre stata il loro capo, perché era più veloce, più scafata, meno paurosa. O forse per molti altri motivi che lei non sapeva, ad ogni modo con loro aveva una reputazione ed un ruolo: la leader.*
§Lyra, Sirya, Zephir, Roy! Presto facciamo le squadre, gioco anch'io! Zephir, con me! Voi altri contro, portiere volante, si gioca!§*Gridò correndo nella loro direzione e, prima che potessero vederla, si asciugò quelle lacrime che premevano contro i suoi occhi con una manica della maglia.*
Allora che dici Kamuro, è stato un buon post? Merito di andare a giocare a calcio coi miei amichetti? XDXD
Edited by White Gundam - 31/8/2009, 16:04