Addestramento nei Sette Mari, Hope

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Sheva07
view post Posted on 20/8/2009, 20:43




Allora, si inizia l'avventura nei Sette Mari!
Vi trovate nei pressi dell'ingresso del Regno di Poseidone ed una strana forza vi attira al suo interno.
Descrivete il luogo che vi circonda, le vostre sensazioni.

N.B.: per ora non conoscete affatto il cosmo e le sue fattezze. Postaggio libero!

Buon Gioco!!!! ^_^

CITAZIONE
Ti illustro i miei metodi di valutazione che verranno aggiornati man mano che l'addestramento procede nel totale della durata.

Interpretazione:
Descrizione:
Fedeltà di trama:
Capacità personali:

Ogni singolo punto viene valutato con un voto da 1 a 8, dove:

1. n.g.
2. insufficiente
3. scarso
4. mediocre
5. sufficiente
6. discreto
7. buono
8. ottimo


Quindi ci sarà un totale massimo di punti 32 per post. Per il raggiungimento dell'Energia Rossa secondo il mio criterio di valutazione bisogna raggiungere almeno quota 190 punti totali dopo 8 post. La ruolata si può concludere anche prima della sua naturale fine se il raggiungimento della quota avviene prima della conclusione. Se il punteggio non viene raggiunto dopo gli 8 fatidici post la Quest viene portata avanti ad oltranza fino a che i candidati al raggiungimento dell'Energia Rossa non raggiungano l'obbiettivo predisposto dal Quest Master.
Un'altra cosa: al raggiungimento dei 90 punti si ottiene automaticamente l'Energia Gialla. Al raggiungimento dei 140 punti si ottiene automaticamente l'Energia Verde.

 
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^Hope^
view post Posted on 20/8/2009, 22:45




[Acqua, schiuma, rocce e la corrente, mai sentita tanta corrente abbattersi su di lei. Hope è piccola, leggera, troppo piccola e leggera, non doveva uscire con quelle cavolo di onde a fare surf, non ha la forza per contrastare o resistere ad onde che superano i tre metri, ma l'hanno sfidata, i maschi, i ragazzi, l'hanno presa in giro e lei doveva far vedere che non è da meno di nessuno. Cazzata e ora paga. Mentre l'acqua le cade addosso, le ruba l'ossigeno dai polmoni, cercando disperatamente di entrarle in bocca dischiudendole le labbra. sente il mondo girarsi più volte, il giù e il su confondersi ai suoi sensi e le rocce lacerarle la pelle e graffiare ed è l'istinto a suggerirle i ripiegarsi, portare la testa fra le braccia proteggere il capo, ma l'ossigeno manca e lei non sa in che direzione cercare la salvezza.
Le conoscenze, ciò che sa, le suggeriscono che fra un'onda e la seguente, dovrebbe esserci un periodo morto, di risacca, un momento in cui l'oscillare delle particelle d'acqua dovrebbe diminuire, ma lo ha atteso e la corrente si è solo intensificata, aumentando, trascinandola sempre nella stessa direzione.] "strano" [è lapidario il pensiero che le attraversa la mente e lentamente le fa aprire gli occhi, quasi il bisogno di vedere, cercare qualcosa, una consapevolezza qualciasi attraverso il senso primario degli uomini. Ma c'è acqua ovunque e i polmoni bruciano in maniera angosciante. Piccoli spilli che le distruggono il torace e la incitano a inspirare...presto perderà i sensi lo sa, è il meccanismo di difesa del suo corpo e inspirerà acqua, morendo soffocata, deve lottare, rimanere cosciente, concentrarsi. guarda attenta davanti a se, è tutto scuro, troppo scuro, non capisce dove siano i pesci, dove sia la luce, non capisce dove si trovi] "una grotta" [il pensiero si è fatto più lento, sonnacchioso quasi, segno che l'ossigeno scarseggia alle cellule ormai, ma la consapevolezza che la raggiunge le fa gelare il sangue nelle vene. Si volta lentamente, cercando intorno a se l'entrata della grotta, la luce che potrebbe segnalargliela, un qualcosa, una cosa qualsiasi che le indichi la via, ma la corrente si fa più forte e la trascina ancora. Troppa corrente e troppi metri percorsi perchè si trovi realmente in una grotta, ma come può sapere, capire?
Lo sguardo lentamente si tinge di rosso e sa cosa sta accadendo, i capillari collassano e non le resta molto tempo. Morirà lì, sottacqua senza aver dimostrato nulla a nessuno, senza l'approvazione del nonno. La disperazione si manifesta in modi strani e sente i sensi venir meno il corpo rilassarsi, non sopportando più la contrattura muscolare, il tatto venir meno. Galleggia nel vuoto e alla fine la vista diviene nera e il vuoto si concretizza. solo il rombo dell'acqua rimane...ma ora che sta morendo, non le sembra più un rombo, non le sembra più il fragore assordante dell'onda, ma diviene un canto leggero, dolcissimo, qualcosa di sublime che le penetra dentro e l'accmpagna e forse è sempre stato un canto, ma prima lei non riusciva a sentirlo, spaventata e distratta com'era dalla paura.
Il canto le parla, lo sa, v'è una voce lì in mezzo, fra le onde, potrebbe sentirla se solo si concentrasse abbastanza è certa che riuscirebbe a capirla, ma ha così poco da vivere ormai e nulla ha più importanza alla sua mente. Eppur il canto la chiama, come ossigeno le alimenta il corpo, lo sente diffondersi nel sangue, in un'ondata di calore, lo sente giungere fino alle mani, alle spalle e infine alla testa e alla gola, risalire lento e culminare sulle labbra in un bacio senza tocco e può capire, comprende finalmente quell'incitamento a lottare ancora, a non darsi per vinta, a radunare le energie e darsi da fare. La sua mente orgogliosa, reagisce all'istante e l'animo si infiamma, dando ai muscoli quell'energia che solo l'ossigeno potrebbe donare. L'adrenalina viene lasciata fluire nel corpo e così tutte le riserve di eneregia ancora utili, fruttate fino infondo e quando gli occhi si abituano al buio è facile rendersi conto che il nulla non è poi così vuoto e che lì giù, non troppo lontano c'è qualcosa, qualcosa che sa di luce e aria, qualcosa che sa di salvezza ed è lì che la corrente la porta, ma la corrente è lenta e lei non ha tutto quel tempo, deve lottare, pinneggiare, aiutarla o sarà morta. La corrente può volerla salvare, ma deve volersi salvare anche lei o sarà tutto inutile e lei lo vuole questo è certo. Così incitata dalla voce e aiutata dal fluire liquido dell'acqua, si sospinge verso la salvezza, verso quella che la sua mente ha identificato come vita, cercando di strapparsi alla morte, di scampare da quelle mani gelide che la stavano artigliando per portarla via.]

Edited by ^Hope^ - 21/8/2009, 01:13
 
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Kyle_Wilson
view post Posted on 21/8/2009, 01:19




Lo sapeva, Cazzo.
Gli avevano detto di non arrivare lì, a quel punto di profondità e non vicino a quella barriera corallina.
Però voleva arrivarci, credeva di aver avvistato qualcosa... quel qualcosa che gli sarebbe servito per portare avanti il suo tirocinio dall'Università.
Doveva solo scendere di qualche Atmosfera ancora, e il gioco era fatto.

Ma no, al solito lui è sfigato. E non sà quale dannatissimo spruzzo di Gayser deve aver beccato, per sentirsi sbalzato in quel modo in acqua. All'inizio, ha semplicemente incrociato le braccia sul petto, cercando di stringere il Gav, per cercare di pinneggiare più ampiamente e cercare di scostarsi da quel getto.
Solo che quel dannatissimo getto, ha fatto qualcosa che in 3 anni di università e uno di questi di tirocinio, non aveva mai studiato.. una specie di Vortice, dopo l'uscita di quello spruzzo forte d'acqua calda e bollente.
Stava quasi per scommettere che il Respiratore e la maschera gli si sarebbero fusi sul volto.
Ma almeno su quello, un minimo, ha avuto fortuna.
E comunque, dopo quello spruzzo che l'aveva completamente fatto sbalzare verso il largo del Rif, qualcosa l'ha tirato in basso. E troppo velocemente.
Rischiava un embolo, lo sapeva.
Ma gonfiare il Gav era l'unica soluzione che gli era venuta in mente, anche se avrebbe rischiato ugualmente pari. Ma almeno non avrebbe rischiato di finire in mare aperto, trascinato via da quella corrente impressionante.
Altrochè gayser... peccato non avere con s'è il misuratore di pressione... forse registrandolo avrebbe anche battuto qualche record per la sua violenza.

...
Non riusciva neanche a premere quel maledettissimo bottone.
Oramai aveva perso il senso del sopra e del sotto. E quando succede, giù, puoi quasi scommetterci che non tornerai aggalla.
Almeno aveva ancora le bombole e l'ossigeno.

Una corrente, ancora più forte... quasi gli faceva girare il volto di novanta gradi netti. E lì sarebbe stato meglio, almeno sarebbe morto per quel colpo netto alla base della nuca, senza dover passare per emboli e soffocamenti vari... invece no, pare il destino voleva alquanto accanirsi su di lui.
Il respiratore... andato, sentiva quello spruzzo di bolle in faccia, nel mezzo di quel casino di flutti e corrente.
La Maschera... aveva sentito l'elastico di plastica grossa spezzarsi. Uno schiocco, attutito dall'acqua, e poi quella frustata.

Bene Kyle, sei nel bel mezzo di non si sà quale diamine di corrente... ascensionale, discenzionale... boh, non riesci a muoverti... non riesci neanche ad afferrare il Manometro. Nulla. Senza Maschera, il che poi non sarebbe un problema... avevi imparato ad andarci senza sott'acqua... il problema reale? E' che forse ti stai inabissandoti senza il respiratore dell'ossigeno. Le bombole sono ancora sulle spalle... puoi sentirle. Sono ingombranti e pesanti, ancora di più, mentre continui a vorticare e vanno dandoti quelle botte sulla schiena.

Insomma, stà volta siamo arrivati al capolinea. Mh?

" Dio santo, No.
Non è possibile. "

... Certo, non che ora il poterti ribellare possa aiutarti. Incapace di fare qualsiasi cosa, ora, come sei.

Però dai... guarda il lato positivo - sempre se ce ne siano - puoi dire che sei morto come un lupo di mare.
Uno fesso, per carità. Ma almeno sei in mare. L'unico elemento che nella tua vita hai sempre tollerato... ci hai praticamente vissuto. Non dentro, è ovvio. Ma sempre vicino, anche nel cuore.

... Confortante bara d'acqua?
... Almeno, puoi pensarlo.

" ... Quanto sarà passato però? "

Continua a fargli male anche l'anima, sente che non respira. E' ovvio, l'acqua fa da tappo ai polmoni.
Però il cuore continua a pulsare... un pò accellerato, chiaro.
... ma.

Stasi.

< Sei arrivato, finalmente >

" Che? "

Bloccato.
L'acqua gli è attorno. Ma ora non gli fa più male. I flutti, sono fermi. Quasi in una prigione per il suo corpo.
La cosa ancora più strana è che ora respira...

" ... "

C'è una spiegazione logica a tutto questo? No.

Vedi acqua in cielo. Evidentemente sei morto e non te ne sei reso conto. " Meno male, almeno non ho sofferto come un cane. "

E' chiaro, la situazione era alquanto confusa. Almeno, sino a quel finale tonfo a terra. Una botta secca, contro il Marmo di quella specie di spiazzale.

" Marmo?! "

Dai, è assurdo. No, è più assurdo il dolore che senti sulle costole, oltre che sulla schiena. Grande e grosso come sei, ce le hai prese peggio di quando andavi a Kick Boxing.
Complimenti, e tutto questo solo per una corrente.
Però sapeva di doversi togliere il Gav, le bombole e quell'intreccio di tubi di plastica. Velocemente anche, il torace gli stava alquanto facendo male.
Un tonfo a terra di tutta quella roba... cosa di cui anche si stupisce. Gravita, sott'acqua?

" Sei morto, che diamine te ne frega? "

Beh, oddio. Da morti non si dovrebbe sentire dolore. O no?
Prosegue, per togliersi la muta e il cappuccio. I capelli bianchi come la neve, rimangono quasi appiccicati al volto. Gli occhi azzurri, ancora confusi da quelle che crede solo visioni.
Ma il dolore è forte.

" Fortunato.. anche da morto becchi le visioni sfigate. Grande! "

Alla fine rimane in ginocchio, con quei bermuda come unico indumento, neanche fosse realmente uscito dalla spiaggia. Se non fosse per quel dolore al costato. Deve aver sbattuto, perchè le costole gli fanno male.
Gli occhi si aprono...

< Non sei felice? >

"..."

Senza parole, più che altro.
Cos'è tutto questo?
...

Colonne.
Un Tempio, lì infondo.
...

" Atlantide? "
...
" ... no. "

Perchè sò che non lo è?
... C'è qualcosa. Lo sento. E' la stessa cosa che sentivo da piccolo, quando guardavo l'orizzonte del Mare. Lo stesso magnetico richiamo.
Non sono morto.
Ora ne sono più che sicuro.
 
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Sheva07
view post Posted on 21/8/2009, 03:58




Post che superano ogni aspettativa per un primo addestramento, complimenti.

^Hope^ : 32/32

Kyle_Wilson: 32/32


Continuate così!

Proseguendo: vi addentrate nei luoghi per voi sconosciuti sempre spinti da questa forza mistica, vi troverete nel Regno dei Sette Mari. Descrivete il luogo che vi circonda. Fatto questo dirigetevi verso il Palazzo posto oltre la settima colonna degli Oceani e dinanzi ad esso vi incontrerete: interagite fra di voi con 2 post consecutivi prima di entrare nel Palazzo di Poseidone.

Ordine di postaggio libero.

Buon Gioco!!!!
^_^
 
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^Hope^
view post Posted on 21/8/2009, 12:32




[soffice, c'è qualcosa di soffic sotto il suo volto, soffice e caldo e il respiro, ora regolare le porta l'odore noto dei mari dell'est, odore di casa. Per un istante non ricorda nulla, la mente ancora intorpidita elabora un pensiero sonnacchioso e banale]
"Devo smetterla di addormentarmi al sole...mi scotterò..."
[lo sente è allungata a pancia in giù sulla sabbia e al di là delle palpebre v'è una luce, un chiarore che fintanto che tiene gli occhi chiusi, dona a tutto un colorito rossastro.
Allunga la mancina a cercare la tavola, innanzi al suo volto. Non c'è. Di scatto apre glii occhi e alza il busto, movimenti troppo eloci che le fanno girare la testa e dolere i muscoli, è allora che ricorda. L'onda, la caduta, l'acqua e tutto il resto e con sguardo penetrante, mn mano che gli oggetti riprendono una forma definita innanzi a se s'osserva intorno.
E' su una spiaggia bianca, di quelle che in oriente sono all'ordine del giorno, l'aria è pregna dell'odore salmastro del mare e intorno a se vi sono sparse pietre, rocce...no a guardarle meglio sembrano più lavorate per essere naturali, come fossero troppo squadrate e quelle scalanature troppo regolari per essere opera dell'erosione.]

Dove?

[e per la prima volta la sua voce si avverte, bella, melodiosa in quel luogo e si sorprende di quanto in realtà a lei paia roca e bassa, così diversa dal canto dolcissimo che aveva sentito poco prima...poco prima di perdere i sensi. Si volta a guardarsi intorno ed è allora che lo nota, la luce si diffonde nell'aria senza scottarla e il mare...beh il mare è il cielo ed è ovunque a circondarla. Un brivido di terrore puro le scorre lungo la schiena, la fisica direbbe che tutto questo è impossibile a meno che non sia morta, ma i muscoli tirano e i capelli bagnati appiccicati lungo la schiena nuda confermano che è acora viva.]

C'è Nessuno?

[Lo urla e ora v'è panico in quella voce, paura lecita ed umanissima di ciò che non si conosce, e torna a risponderle quella musica una musica dolce che già una volta l'ha salvata e si fa strada nel terrore spingendola ad alzarsi a seguire un percorso preciso fra le macerie ed ignorare i dolori. Indossa un costume a due pezzi e un mutino infilato solo alle gambe, come fanno molti surfisti incoscienti come lei, che si credono Dio sceso in terra e si stupisce di non aver freddo lì sotto, quasi cercasse di capire dove sia.]

Chi sei? Chi è che suona?

[ma avanza, gli occhi candidi come quelli di uno spettro raccolgono la visione di capitelli e muri e lentamente perimetri di stanze e strutture più definite si fanno vedere man mano che si sposta seguendo quella musica e ora il mare è solo in alto, sulla sua testa, e da nessun altra parte intorno a lei. Nota strutture in lontananza, come ciminiere altissime, ma sono lontane...apparte per una imponente che è la più vicina di tutte e che sembra annessa a una struttura più bassa, quasi un palazzo.
E' la curiosità, la musica e forze la pazzia a farla muovere verso quel luogo e senza accorgersene la paura lentamente sta svanendo sostituita da altro, forse gratitudine, per chiunque la stia chiamando e l'abbia salvata.]
 
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Kyle_Wilson
view post Posted on 21/8/2009, 15:50




Il costato continua a fargli male. Una serie di piccoli spilli, tutti conficcati sulla sinistra che continua a reggersi con la mano.
E' in piedi.
Ed è come se svettasse una piccola montagna, alto com'è quel mezzosangue Neozelandese. I suoi occhi, leggermente più allungati rispetto alla fisionomia caucasica, sono ancora chiusi e negano l'azzurro dei suoi occhi a quell'ambiente per lui, logicamente, assurdo.

Ansima un pò.
Stress, dolore. Spavento no. Cazzo, quello mai.
Forse Paura. Ma ogni paura va affrontata, per essere dominata.

Insegnamenti assurdi di suo padre... lo sà da sè che sono strambi, ma sentirsi quelle parole dense di significato nella mente, quasi gli danno forza.
Conforto forse... se non fosse per quella presenza costante. Come se lo circondasse, in un abbraccio tumultuoso. Al pari di quei flutti, di prima.
E' strano, sà di essere chissà dove, ma sente al contempo che quel posto non gli è avverso.

Solleva il mento, aprendo gli occhi, per tornare a guardarsi attorno.
Cielo d'acqua, quei colonnati sullo sfondo, un tempio e quei rif corallini che costituiscono uno strano e alterato panorama. Al posto di dolci colline, o aspri monti.

E' tutto così ... sottosopra.
Però gli piace, nonostante sia fuori dalla logica. Non che ora sia allegro, spensierato e sicuro di sè.
No, per nulla. Sentire quella sensazione, da un lato, lo spaventa anche.
... è che però...

C'è qualcosa, una ragione a tutto.
Deve solo capire da cosa provenga quella sensazione.
Guarda atterra, dove ha lasciato la sua roba. Si è tenuto gli stivaletti della muta, seppure il resto sia tutto lì a terra.
E' in mare, e non gli serviranno nè le pinne e nè altro.
Pare quasi comico, vero?
Scuote il capo, decidendo d'allontanarsi da lì. Forse fa male. Ma rimanere lì servirebbe a qualcosa? Come disperarsi?
Non molto.
Per questo, come un fedele che s'addentra nella cappella, ecco che il suo passo si sussegue in quel luogo con lo stesso mistico rispetto.
E' colpa di quella sensazione, se non urla e continua a camminare tenendosi il fianco.

Ad ogni passo, torna a guardarsi attorno. Non sà dove diamine lo stiano portando quei passi e quel medesimo sentiero.
O forse, almeno può immaginarlo. Visto che il Tempio centrale, diventi semre più vicino. Quelle colline di corallo, sempre più basso.
Una voce, ma stà volta pare sia femminile. Inarca le sopracciglia, stupito.

" Chi è? "

Grida, a sua volta. Quel timbro profondo, pesante del ragazzo che rieccheggia un pò a vuoto.
Si blocca, guardandosi attorno. - Forse hai le visioni, Kyle. Indubbiamente le hai -.
Si blocca, ride nervosamente tra sè e sè a quel pensiero.
Riprendendo a camminare.

< Ti attendo. >

Torna a fermarsi. Una voce differente da quelle di prima, differente anche da quella femminile che ha sentito rieccheggiare. Pur sempre femminile, anche questa. Ma più suadente.

" ... Chi è? "

Stà volta, non lo urla. Torna solo a ripeterlo attorno a sè, come se si sentisse solo addosso quegli occhi. Troppi occhi.
C'è qualcuno, lo sapeva già da prima. Ma ora, ne ha l'ossessiva sicurezza.

< Chi Siamo? >

Un'altra voce ancora, ancora differente. Sgrana gli occhi. Tornando a girarsi.

" Chi Diavolo Siete? "

Stà volta lo urla, con rabbia. Quasi ringhiasse. Ma quello che sente, è una risata. Poi un'altra. Ed un'altra ancora.
L'ansia sale. Ma sente che non può rimanere fermo lì.

< Bravo, prosegui. >

Ora sì che prosegue, e corre pure. Cercando di dimenticare il dolore al costato. Corre, quasi a perdifiato. Seppure, dopo un pò, per forza di cose. Debba fermarsi.
E lo fa, quasi in un ruzzolone.
Il dolore è troppo forte, quelle risate troppo forti.
Le ginocchia cedono.

" Cazzo... "

L'impatto del marmo, lì difronte al tempio. Cerca di cadere sulla spalla, più che sul fianco, per poi scivolare di schiena. Tenendosi stretto il fianco. Digringa i denti, sibilando qualche impropero.
E cerca di rialzarsi, lentamente.
 
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Sheva07
view post Posted on 22/8/2009, 00:53




Inutile dire che per me sono altri 2 post eccellenti.

^Hope^: 32/32 [64]
Kyle_Wilson: 32/32 [64]


Ora vi incontrate ed entrate nel Palazzo di Poseidone, descrivete il luogo. Noterete che in fondo alla sala accanto al Trono di Poseidone ci sono 2 scatole cubiche ed un'armatura vuota che assomiglia proprio al dio dei Mari, descrivete le vostre impressioni.

Ordine di postaggio libero.
 
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^Hope^
view post Posted on 23/8/2009, 13:00




[V'è dell'immenso in quel luogo, misto ad altro, qualcosa di troppo grande per essere definito con un'unica parola, ma che lascia attonita Hope in quel suo incedere verso l'ingresso del palazzo. La struttura è sana, intatta, al contrario di ciò che la circonda, sembra quasi essere appena stata costuita e gli occhi candidi della giovane vi rimangono incollati sopra, scivolando sulla superficie di pietra lavorata, con silenziosa sottomisione. Si sente piccola, come quando da bambina entrava nella villa del nonno aveva paura di tutti quegli uomini che la chiamavano "signorina" e al tempo stesso gustava a miccoli morsi il potere che quella loro dedizione le offriva. Un potere riflesso certo, ma all'epoca non poteva comprenderlo.
Così ora, seppur la parte del potere viene a mancare quasi completamente, si sente fortunata, eletta, per la possibilità di trovarsi lì e la paura lentamente è scivolata via, seppur resti in agguato non troppo lontano dalle porte della coscienza, tanto che basta una voce, un richiamo e lei torna prepotente ad imporsi.
La testa si volta di scatto e i capelli lunghissimi e neri come la notte più scura, frustano l'aria mentre gli occhi bianchi si fermano sul giovane che ha innanzi.]

Chi sei tu?

[fredda la voce, autoritaria, reazione automatica alla sua stessa paura. Non le importa chi sia colui che ha innanzi, le importa solo fargli capire immediatamente che seppur lei sia femmina, con un forte problema di bassezza e apparentemente innocua come una fresia a primavera, quello è solo un aspetto ingannevole dell'esterno. Dettagli non abbia le sue armi con se ora, certo nessun dettaglio che sia perfettamente allenata alle basi delle arti marziali. Una delle tante imposizioni del nuovo tutore.]

Non sei tu a cantare...perchè sei qui?

[la prima è un costatazione, la seconda nuovamente un informazione che pretende, vuole capirci qualcosa, vuole sapere dove si trova, ma non ammetterebbe mai con uno sconosciuto che si è persa o peggio, che ha rischiato la vita arrivando lì. Certo le iridi sono bianche, ma l'azzurro non si nota per un motivo ben preciso, il resto dell'occhio, la parte che solitamente è bianca, ora lei l'ha tinta di rosso carmino. Sangue che si è disperso intorno al bulbo quando i capillari hanno iniziato a collassare per la mancanza di ossigeno. Leggermente inquietante, per quanto decisamente bellissima la piccola yakuza, resta a fissare lo sconosciuto, senza però perdere o distrarsi da quella dolcissima musica, che come un richiamo ancora la invita a entrare nell'edificio.]
 
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Kyle_Wilson
view post Posted on 23/8/2009, 13:27




Faticosamente, si rimette in piedi, il Neozelandese. La mano che preme ancora sul costato, facendo più forza col palmo della mano per cercare in qualche modo di far cessare il dolore.
Ma non è un medico, per quanto di botte del genere ne abbia già prese... sà solo che non potrà muoversi come prima, il che - visto il luogo dov'è - potrebbe alquanto risultargli fatale.

I suoi occhi azzurri, rimangono ancora chiusi per qualche attimo, sino a quando non tente quella voce.

" ... no, ti prego... "

Mormora, credendo che sia ancora qualche illusione... per quello, non le risponde subito. Raddrizza lentamente le spalle, sollevando appena il mento e osservare davanti a sè.
Rimane un pò sopreso, dal vedere che effettivamente c'è qualcuno. Una ragazzina, forse più piccola di lui - non solo di statura, per lui non sarebbe una novità -, del suo stesso lignaggio. Anche se più puro, visto che lui è un incrocio di razze.
Quegli occhi leggermente allungati, i capelli bianchissimi e corti che ricadono sul suo volto appesantiti dall'acqua che ancora scivola come una patina lucente sul suo corpo indubbiamente abituato a sopportare molto, forse anche un combattimento, la carnagione scura e abbronzata, in netto chiasmo col candore dei capelli stessi.
E' un pò appeso sul fianco, le spalle un pò sbilenche anche se si impone di rimanere dritto e di non mostrare neanche una sola oncia del dolore che sente.

" ... non sei un'illusione? "

Tant'è che cammina, nella direzione della Nipponica, per osservarla più da vicino. Assottiglia gli occhi. Cercando di capire. Sente il suo respiro, ne percepisce quasi l'odore... anche se indietreggi appena col capo a vederne gli occhi.
Lì, ha un ripensamento.
Fa un passo all'indietro, scettico.

< No, lei non c'entra. >

Sussulta, sollevando gli occhi verso destra, illuso di aver sentito da lì quella voce. Ed è lì, che intravede l'ingresso del tempio.
S'acciglia.

< Vai. >

Nuovamente, una di quelle voci femminili di prima. Le sopracciglia si avvicinano al setto nasale, assumendo quell'aria perplessa e indubbiamente non poco preoccupato della propria sorte. Però, sà che dovrà entrare lì.

" ... c'è qualcosa, lì dentro... "

Mormora, forse illuso che quella ragazzina sia effettivamrnte vera. O forse, stà veramente impazzendo. Tuttavia, non la guarda ulteriormente, ma prosegue indirezione del tempio. Il passo impostatamente lento, per quanto una delle sue falcate sia indubbiamente lunga. S'avvicina al tempio, andando a superare quei colonnati esterni per avvicinarsi verso l'interno.

< Lo vedi? >

" Sì, vedo. "

Ora rispondi anche, Kyle?
Complimenti, stai uscendo di testa.
- è possibile. -

Il suo passo, leggermente attutito dagli stivaletti della muta, prosegue verso l'interno del tempio. Non sà se la ragazzina lo seguirà o meno, non sà neanche se è effettivamente vera o un principio della sua confusione.

Ma c'è qualcosa... lì infondo.

" E' una statua? "

< No, lo sai che non lo è. >

... non è vero, non lo sà. O almeno, così crede. Mentre a molti metri di distanza da quel box e quell'immagine che rievoca nella sua testa Poseidon, rimane immobile.

< Che fai? >

< ... è così che ci si comporta, stolto? >

Iniziano ad alzare la voce, gridano. Si agitano. Graffiano le pareti della sua stessa mente.
Mugola, portando la mano sinistra sulla testa.

" ... sì sì, perdono, perdono... "

E così, va ad inginocchiarsi. Innanzi a quella visione della Scales di Poseidon. Non sà, non capisce.
Sà solo che deve farlo... sà solo che se è vivo, è grazie a lui.

Sei uscito pazzo, oramai.
Oppure, stai riuscendo finalmente a vedere la realtà delle cose?
 
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^Hope^
view post Posted on 23/8/2009, 15:31




[lui non le risponde, anzi da quel poco che sente pronunciare al ragazzo ha una buona idea che sia totalmente andato con il cervello. così lo lascia totalmente perdere.]

No, non lo sono...ma un'illusione ti direbbe di si?

[o meglio lo lascerebbe perdere, se non fosse una fottutissima stronza e ci provasse gusto a infierire su chi le è intorno.]

Beh a meno che una voce si possa generare dal nulla, chiunque sta cantando si trova li dentro Eistein!

[e la seconda risposta che gli da è anche più dolce della prima. scuote la testa, sospirae prende a seguirlo verso l'interno. non può sapere che stanno avvertendo qualcosa di differente l'una dall'altro a seconda della risonanza esercitata dal loro animo con quel posto.
Ad ogni modo, avverte il freddo delle stanze umide sulla pelle quando entra nell'edificio e si avvia verso la fonte di quel suono. ammaliata, quasi dimentica dello schizzofrenico con allucinazioni che ha innanzi e continua a parlare da solo.
Mai dare contro ai pazzi, è una perdita di tempo.
Quando giunge alla sala però qualcosa la blocca e la paura torna di nuovo a danzare nella sua mente. Quell'armatura vuota e la voce disincarnata...lei è giapponese, conosce pochissimo dei miti greci, ma rimane a fissare quel corpo di metallo vagamente persa fra l'infatuato per la perfezione dell'ornamento e dei dettagli, e l'impaurito per la oggezione che le mette addosso, ma mentre uno si inchina, lei supera quel momento di perplessione e si muove, avvicinandosi ulteriormente. Chiara l'attrazione che prova, la curiosità di scoprire da dove venga la voce e la destra si allungua quasi volesse sfiorare il metallo dell'armatura e saggiarne la consistezza. dei due cesti si rende conto, ma non sa cosa siano dopo tutto.]
 
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Kyle_Wilson
view post Posted on 23/8/2009, 15:44




Si ritiene abbastanza andato, per poter rispondere a quella ragazzina. Seppure...

" ... come non lo farebbe con te. "

Semplicemente replica, per poi svolger tutto. Per ritrovarsi lì in ginocchio. Con il costato dolorante, ma quelle voci che finalmente l'hanno lasciato in pace. Almeno, sino a quando l'altra non va ad avvicinarsi a quell'Imago di Poseidon.
Certo, non è ferratissimo quanto un Europeo sui miti greci, sà solo quello che si deve sapere... però , quel trindente sà bene a chi dovrebbe appartenere. Sempre secondo l'usanza...

< Come OSA? >

Una donna, grida letteralmente, quando Hope va a toccare l'armatura vuota del Dio.

< Come si permette di TOCCARLO! >

Un'altra, più acuta e vibrante. Stà anche iniziando a notare le differenze.

< Richiamala! Richiamala! >

Lui mugola per il dolore al capo, stringendo appena i denti. Stà cercando di alzarsi, puntellandosi prima sul ginocchio e poi portandosi del tutto in piedi.

< Fallo! >

Sibila. " Smettetela... "

Per poi aprire gli occhi. Sì, quei box li nota. Ma non sà cosa siano. Sà solo che deve accontentare quelle illusioni, prima che gli facciano scoppiare la testa.

" ... inchinati, davanti a lui... non vogliono che tu lo tocchi. Non sò chi sono... ma non vogliono. "

Mormora, muovendo qualche passo verso la ragazzina, seppure con qualche reticenza nell'andare ad osservare quella parte alta dell'Armatura, lì dove c'è il volto. Quasi un bambino, reo di qualcosa, che abbia timore di sollevare gli occhi e guardare in viso suo Padre.

Rimane distante, sempre col capo un pò chino. Non riuscendo a dire altro, seppure senta quelle due voci lamentarsi. Meno violentemente, rispetto a prima... ma quasi lo dicessero per gelosia.
 
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^Hope^
view post Posted on 23/8/2009, 16:20




[Lei neanche fa caso ai lamenti dell'altro, non sembra particolarmente propensa ad interessarsia chi le sta intorno. Più abituata ad un mondo dove ognuno bada a se stesso.]

"Già, ma non sono io quella che va chiedendo agli altri se sono illusioni..."

[lo mormora incosciente di ciò che dice, quasi neanche fosse più in quel corpo la parte che si stava relazionando con il ragazzo. Le dita sfiorno l'armatura e si ritraggono immediatamente con una contrazione della mano a sentire che le scaglie metalliche sono calde e non fredde come si aspettava, ma il canto è un invito morbidissimo e lei torna a distendere la punta della mani fino ora a posare totalmente il palmo su quel petto di metallo, mentre la mancina resta piegata a pugno contro il proprio di petto quasi collegamento fra i due cuori. Lei lo fissa senza timore quel volto, sa di poterlo fare, solo quando l'altro parla e la richiama si irrita notevolmente a doversi voltare.]

A me non sembra, visto che mi ha condotta fin qui...forse tu non puoi, ma io si.

[Lei può, non s'azzarderebbe mai a toccare il tricente, neanche le interessa a dire il vero, l'unico suo interesse è la statua e quel suono che continua a sentire non la rimprovera per la dolcezza con cui si accosta al padre dei mari, certo non è che tutto ciò le spieghi perchè si trova lì...forse tutti quelli che annegano finiscono lì? è un ipotesi a cui non sa trovare conferma o altro]

Edited by ^Hope^ - 23/8/2009, 18:46
 
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Kyle_Wilson
view post Posted on 23/8/2009, 16:37




Graffiano le pareti, lui abbassa di un tocco il capo, chiudendo gli occhi in quel moto - più che di dolore - infastidito.

" Dannazione ... "

Quelle voci, si lamentano, continuano a dargli fastidio. Gelose, gelossissime di quello che stà facendo la Nipponica. Preme il palmo contro la fronte, per tergersi acqua e sudore che ne imperlano la fronte.

" ... è vero ... "

Mormora, sentendone le parole irritate di lei.

" ... sei quella che va chiedendo se si sentono musiche inesistenti nell'aria ... "

Apre gli occhi azzurri, limpidissimi. Un contrasto netto, come quei capelli bianchi su quella carnagione scura.
Ed ecco, il primo trafilato sorrisetto che nasce sulle sue labbra. Che si spegne, non appena nuovamente quelle due tornano a far raschiare la loro gelosia nella sua mente.

<< Non è cosa che mi riguardi, ora. Quindi, smettetela. Ovunque voi siate! >>

Pensa, sperando che lo sentino.

< ... Come non ti riguarda? COME OSI SOLO PENSARLO? >

Eccola, quella voce più acuta delle due.

<< ... lo penso, perchè la vostra Gelosia non mi riguarda... voi lo siete, io no. Fatti suoi, fatti vostri. Io ho fatto quanto dovevo... ma se siete gelose di quello che stà facendo, beh... vedetevela da sole con lei. >>

Abbastanza secco e ripiccato, in questo suo silenzioso discorso mentale. Quelle urlano, quasi indispettite. Lui, torna a sorridere. Almeno le ha azzittite.

Gli occhi tornano ad aprirsi, per posare l'attenzione su quei due scrigni. Capire cosa ci facciano lì, cosa siano.
Ma non si move ancora. Non ora almeno, rimanendo pur sempre ad un metro abbondante di distanza da Hope e da quegli oggetti strani.

Mentre quelle voci... continuano a far da sottofondo.
Per ora, come se parlassero tra di loro.

<< almeno, dite qualcosa di utile... >>

Commenta, sarcastico. E anche abbastanza innervosito da tutto quel parlare per enigmi.
Vuole delle risposte decenti, dannazione.

" Comunque... non mi hanno detto che non posso toccarlo, non lo farei perchè... ho riverenza, nei suoi confronti "

Mormora, alle parole della ragazzina, tornando a guardare la statua. Poco dopo.

Edited by Kyle_Wilson - 23/8/2009, 19:14
 
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Sheva07
view post Posted on 30/8/2009, 10:40




Allora... Cosa dire? Per me l'allenamento per raggiungere l'Energia Verde si conclude qui.

^Hope^: 3x 32/32 [160]
Kyle_Wilson 3x 32/32 [160]

Per concludere e dare un senso logico all'addestramento vi scrivo questo:

Nettuno si accorge del vostro potenziale enorme e senza pronunciar parola innalza il suo cosmo ed accende le forze cosmiche insite in voi. Vi consegna i due scrigni e vi nomina:

^Hope^: Silver Scale della Sirena
Kyle_Wilson: Marine Shogun di Scylla

Ma ancora una prova vi attende per raggiungere l'obbiettivo dell'Energia Rossa: infatti dopo la vostra investitura si presenta al vostro cospetto un certo Marine Shogun di Sea Dragon.

"Ora che il nostro Signore vi ha proclamato Cavalieri di Nettuno dovete provare di esserne degni! Vi scontrerete con me!"

Così disse ed innalzò il suo cosmo offensivo.

IL CAVALIERE CHE AVETE DI FRONTE E' PARI AD UN GOLD SAINT, QUINDI ENERGIA BLU, NON SARA' SEMPLICE, BUON GIOCO! :D

POSTAGGIO DI RISPOSTA: LIBERO. INTERAGIREMO NOI TRE SENZA UN ORDINE PRECISO.

 
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^Hope^
view post Posted on 18/9/2009, 19:30




[compi quel mezzo passo, sollevandosi sulle punte per andare a posare le labbra contro quelle della maschera del padre dei mari. un desiderio che viene acuito in lei da quella voce che avverte, un gioco che non può far male a nessuno dopo tutto. Le labbra si dischiudono appena in un tocco morbido e delicato contro quelle metalliche, calore umano che viene a contatto con il freddo eppure è piacere he prova, quasi quel bacio fosse stato ricambiato. Dalle sue labbra è un calore inesorabile che inizia a scivolarle giù per il corpo, invadendole l'anima e visceri come un'onda che tutto riempie travolge e quando questa è passata qualcosa in lei è mutato, la voce non è più fuori, non è più nella statua, ma ora è dentro il suo petto che pulsa di energia pura.
Così, quando va a staccarsi dal suo amante di metallo, rimane confusa a guardarlo e poi a guardarsi, mentre una voce le risuona dentro la mente. La voce del padre che le spiega cosa è divenuta, cosa deve fare ora per lui. Mare, lei è legata al mare, divenuta serva del dio delle acque con il titolo di mermaid.]

Mio Signore....

[non si rende neanche conto delle parole che pronuncia con grazia e dedizione, mentre china appena il capo e poi il busto in un gesto tipicamente giapponese.]

...come desiderate...

[ma non riesce a terminare il suo dire, che uno sconosciuto appare innanzi a loro.
Occhi candidi che vanno a studiarlo, esaminarlo, mentre la mente elabora quelle parole.]

chi siete? Perchè dovremmo?

[ed è giusto per capire, visto che il suo signore non le ha ordinato nulla del genere ancora.]
 
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37 replies since 20/8/2009, 20:43   412 views
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