| [Acqua, schiuma, rocce e la corrente, mai sentita tanta corrente abbattersi su di lei. Hope è piccola, leggera, troppo piccola e leggera, non doveva uscire con quelle cavolo di onde a fare surf, non ha la forza per contrastare o resistere ad onde che superano i tre metri, ma l'hanno sfidata, i maschi, i ragazzi, l'hanno presa in giro e lei doveva far vedere che non è da meno di nessuno. Cazzata e ora paga. Mentre l'acqua le cade addosso, le ruba l'ossigeno dai polmoni, cercando disperatamente di entrarle in bocca dischiudendole le labbra. sente il mondo girarsi più volte, il giù e il su confondersi ai suoi sensi e le rocce lacerarle la pelle e graffiare ed è l'istinto a suggerirle i ripiegarsi, portare la testa fra le braccia proteggere il capo, ma l'ossigeno manca e lei non sa in che direzione cercare la salvezza. Le conoscenze, ciò che sa, le suggeriscono che fra un'onda e la seguente, dovrebbe esserci un periodo morto, di risacca, un momento in cui l'oscillare delle particelle d'acqua dovrebbe diminuire, ma lo ha atteso e la corrente si è solo intensificata, aumentando, trascinandola sempre nella stessa direzione.] "strano" [è lapidario il pensiero che le attraversa la mente e lentamente le fa aprire gli occhi, quasi il bisogno di vedere, cercare qualcosa, una consapevolezza qualciasi attraverso il senso primario degli uomini. Ma c'è acqua ovunque e i polmoni bruciano in maniera angosciante. Piccoli spilli che le distruggono il torace e la incitano a inspirare...presto perderà i sensi lo sa, è il meccanismo di difesa del suo corpo e inspirerà acqua, morendo soffocata, deve lottare, rimanere cosciente, concentrarsi. guarda attenta davanti a se, è tutto scuro, troppo scuro, non capisce dove siano i pesci, dove sia la luce, non capisce dove si trovi] "una grotta" [il pensiero si è fatto più lento, sonnacchioso quasi, segno che l'ossigeno scarseggia alle cellule ormai, ma la consapevolezza che la raggiunge le fa gelare il sangue nelle vene. Si volta lentamente, cercando intorno a se l'entrata della grotta, la luce che potrebbe segnalargliela, un qualcosa, una cosa qualsiasi che le indichi la via, ma la corrente si fa più forte e la trascina ancora. Troppa corrente e troppi metri percorsi perchè si trovi realmente in una grotta, ma come può sapere, capire? Lo sguardo lentamente si tinge di rosso e sa cosa sta accadendo, i capillari collassano e non le resta molto tempo. Morirà lì, sottacqua senza aver dimostrato nulla a nessuno, senza l'approvazione del nonno. La disperazione si manifesta in modi strani e sente i sensi venir meno il corpo rilassarsi, non sopportando più la contrattura muscolare, il tatto venir meno. Galleggia nel vuoto e alla fine la vista diviene nera e il vuoto si concretizza. solo il rombo dell'acqua rimane...ma ora che sta morendo, non le sembra più un rombo, non le sembra più il fragore assordante dell'onda, ma diviene un canto leggero, dolcissimo, qualcosa di sublime che le penetra dentro e l'accmpagna e forse è sempre stato un canto, ma prima lei non riusciva a sentirlo, spaventata e distratta com'era dalla paura. Il canto le parla, lo sa, v'è una voce lì in mezzo, fra le onde, potrebbe sentirla se solo si concentrasse abbastanza è certa che riuscirebbe a capirla, ma ha così poco da vivere ormai e nulla ha più importanza alla sua mente. Eppur il canto la chiama, come ossigeno le alimenta il corpo, lo sente diffondersi nel sangue, in un'ondata di calore, lo sente giungere fino alle mani, alle spalle e infine alla testa e alla gola, risalire lento e culminare sulle labbra in un bacio senza tocco e può capire, comprende finalmente quell'incitamento a lottare ancora, a non darsi per vinta, a radunare le energie e darsi da fare. La sua mente orgogliosa, reagisce all'istante e l'animo si infiamma, dando ai muscoli quell'energia che solo l'ossigeno potrebbe donare. L'adrenalina viene lasciata fluire nel corpo e così tutte le riserve di eneregia ancora utili, fruttate fino infondo e quando gli occhi si abituano al buio è facile rendersi conto che il nulla non è poi così vuoto e che lì giù, non troppo lontano c'è qualcosa, qualcosa che sa di luce e aria, qualcosa che sa di salvezza ed è lì che la corrente la porta, ma la corrente è lenta e lei non ha tutto quel tempo, deve lottare, pinneggiare, aiutarla o sarà morta. La corrente può volerla salvare, ma deve volersi salvare anche lei o sarà tutto inutile e lei lo vuole questo è certo. Così incitata dalla voce e aiutata dal fluire liquido dell'acqua, si sospinge verso la salvezza, verso quella che la sua mente ha identificato come vita, cercando di strapparsi alla morte, di scampare da quelle mani gelide che la stavano artigliando per portarla via.]
Edited by ^Hope^ - 21/8/2009, 01:13
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