† Nime † |
|
| Nude e spoglie le mura della casa dell'ariete, mentre l'oscurità incombeva su quel luogo angusto e tetro. La luce della luna filtrava appena dalle due entrate immense poste una di fronte all'altra ma distanti a tal punto da non far toccare le loro ombre opalescenti. Le fiaccole spente, come a segno di lutto, era stato questo il volere del cavaliere d'oro che la governava e custodiva, i grandi braceri di brace fumante erano ridotti a miseri cumuli di cenere e carbone da cui a tratti saliva del fumo grigiastro proiettato sulle pareti da qualche piccolo raggio lunare per sembrare simile ad ombre cinesi. Uomini, donne, strane figure contorte, questi erano i segni che Mephis riusciva a scorgere da quei dipinti momentanei che adornavano per brevi attimi le sue spoglie pareti.
Forte e possente, in quelle tenebre assopite, era seduto sul suo scranno il cavaliere d'oro. Gli occhi argentei che scrutavano infaticabili ogni angolo di quell'enorme sala, mentre le sue membra riposavano e si rinvigorivano come se di li a poco avrebbero dovuto affrontare chissà quale atroce destino.
Solo il tenue bagliore di una sigaretta appena accesa per rendere più sopportabile quell'attesa ormai diventata estenuante. Mephis era li da ore e dei suoi compagni non c'era neanche una minima presenza, intanto la meridiana dello zodiaco aveva iniziato a brillare proprio e le ultime due fiaccole erano ormai morenti, forse un segno che nella casa dell'Acquario stava succedendo qualcosa.
Era il suo destino, custodire la prima casa, e di certo lui non si sarebbe tirato indietro. Aveva deciso di diventare un cavaliere ed esserlo comportava anche alcuni sacrifici. Atena stessa aveva voluto che lui rimanesse rinchiuso nella sua casa come primo ed unico baluardo in difesa del Sacro Tempio, un compito assai ingrato visto che gli altri avevano la possibilità di divertirsi un pò, mentre lui era costretto a rimanere li in solitudine a riflettere su cosa fare. Gli ordini sono ordini e vanno rispettati, soprattutto se è un Dio a comandarli, però ...
Lo sconforto si impadroniva di lui, mentre le ore passavano e la lama lucente della sua katana, posata su un braccio del trono di marmo, richiamava, riflettendo la poca luce, la sua attenzione su una colonna ...
Ecco cosa mi resta per far passare il tempo, solitudine e pazzia, essere un Cavaliere d'oro ha più svantaggi che vantaggi, e chissà dove sarà finito Gemini, sarebbe dovuto già essere qui quell' inutile pezzo di ferraglia ambulante.
|
| |