Arthemisia dormiva in camera sua. Abbandonata ad un dolce sonno e tranquillamente sognava.
Nel sogno si trovava in un bosco ed anche lì era notte. Davanti a lei un'enorme distesa d'acqua, solo che sotto il cielo notturno, era densa e scura come inchiostro. Le stelle ci nuotavano dentro e della luna si scorgeva solo una falce tremolante. Infatti, piccole ombre, create dal soffio del vento, incresparono la superficie.
Arrivò alla riva ed immerse i piedi nell'acqua gelida. Ma, improvvisamente, avvertì una presenza. Alzò il capo di scatto e sotto la luce degli astri, scorse l'esile figura della dea Atena, che poi scomparve in una piccola scia dorata.
Come un lampo a ciel sereno, parole pronunciate da una voce solenne, riempirono le sue orecchie.
Presto Presto...
Raggiungetemi...
Appena quella voce si spense, Arthemisia cadde al suolo e quando spalancò gli occhi, si trovava ansante e sudata nel suo letto. Sentiva il cuore battere come un forsennato.
Si mise a sedere e cercava di dare un senso a tutto quello. Un brivido gelido percorse la sua schiena facendola tremare, appena arrivò alla conclusione di quel sogno.
Oh! Athena!, pensò e si alzò.
Aprì l'armadio alla ricerca di pochi abiti da indossare e senza pensare a più nulla, uscì di casa e prese a correre a perdifiato.
Superò le Dodici Case che sembravano enormi giganti addormentati da chissà quanto tempo.
Ad un certo punto, sentì l'esigenza di fermarsi. Trasse un profondo respiro. L'aria le bruciò in gola, ma a lei non importò, aveva altro a cui pensare.
Trasse un altro respiro e riprese la sua corsa, che sembrava non finire mai.
Ma, quando la sua meta appariva anni luce lontana, la tredicesima casa, quella del Gran Sacerdote, apparì all'orizzonte.
Varcò la soglia e in breve tempo si trovò dinanzi ad esso. Accennò ad un goffo inchino, prima di proseguire oltre.
Arrivò alla statua e notò che già due saint erano arrivati. Fece un breve cenno di saluto, prima di trarre un altro respiro profondo, cercando di placare il battito ansante del suo cuore e con voce ferma pronunciò le seguenti parole.
Eccomi, Athena, Arthemisia della Corona Boreale è qui per servirti.