..Spectre..non comprendo il vostro scopo..<
Il mio scopo è qualsiasi compito mi sia offerto, questo è ciò che conta per un sicario, la professione e la propria vita > pronunciò automaticamente, freddo, gelido, come gli era stato insegnato; alla fine tuttavia, ci credeva realmente in quella spontanea definizione, la quale era divenuta parte del suo essere <
per l'esattezza in questo momento sarei di pattuglia >
Prese al volo il piccolo pacchetto di sigarette che gli veniva lanciato, l’osservo attentamente, dunque anch’egli tolse un accendino, blu scuro ma ormai vecchio e logoro, cui però vi era affezionato, dall’interno della sua surplice, una minuscola vampa si levò, indi replicò il gesto dell’altro, mentre una folata di fumo era esalata da entrambi gli interlocutori.
La mia identità non vi è data a conoscere..non esiste il motivo per il quale io debba
rivelare la mia storia..
non mi interessa chi tu sia, non mi interessa la vostra storia, non mi interessa la vostra curiosità, non mi interessa parlare, non mi interessa ottenere una simpatia, non mi interessa un amico..nulla di ciò..la vita è solo sofferenza e voi stolto avete scelto di riviverla per una seconda volta.
Il vostro comportamento non mi rivela nulla di nuovo..voi siete schiavi di questa società
Voi siete ancora immaturi..non avete ancora compreso nulla della vita..Si voltò sdegnato verso il cavaliere, penetrandolo e trafiggendolo con le sue iridi di falco ambrate, ardendo il cupo cosmo, leggero da provocare, ma potente e rapido come un’Arpia.
Era tornato feroce, spietato, riapparsa la sua reale e ordinaria personalità, le permetteva di tuonare laddove gli occorresse; i cristallini incandescenti, unica parte del corpo che tradiva qualsivoglia emozione, bensì le includeva tutte, la contorta e oscura personalità di Orochi s’esprimeva unicamente con gli occhi, talvolta d’uomo, d’arma o da fiera.
L’aria intorno a lui era divenuta carica di tensione elettrica, persino il declino pareva intimorito da codesto repentino cambiamento dello specter.
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Tu invece ti mostri passivo alla vita, hai perso la tua voglia di lottare, l’onore, l’orgoglio, la tenacia, ti lasci manovrare dal corso degli eventi, indifferente al tempo che corre, lo dimostri con le tue stesse parole, credi che la vita sia solo ciò, dolore, ma ti sbagli, perché se conosci e comprendi la sofferenza sai anche cos’è la gioia..mpf..mi sembra che tu, ad ogni modo, della vita sappia meno di me..le emozioni, la differenza stessa tra vita e morte..certo la vita è bella e dura un effimero pago istante..ma forse non sono la persona più consona a fare tali affermazioni..d’altronde.. > aveva parlato con impeto e furore, lui che più di un uomo era un utensile, la sopita tenacia di vivere e raggiunger la gratificazione s’era destata, detestava la noncuranza del saint.
Io in questo stesso istante vorrei morire ma non mi è purtroppo concesso..che tragico scherzo del destino..Rise sarcasticamente, schernitore alla sorte, che aveva consegnato a lui la morte e all’altro un’ancora prospera ed estesa vita, due personalità diverse, incatenate dall’amara mano del fato, contro cui i mortali nulla possono, pure era più crudele di lui il fato, che reclamava con vigore il fio.
non ho altro motivo per rimanere qui con voi....Il saint d’Atena stava tornando sui propri passi, quando lui con un’improvvisa mutazione, si levò in piedi e con un semplice fruscio di foglie sinistro gli si parò dinanzi; erano molto simili, particolarmente nel fisico, ambedue la chioma argentea, che alla venuta delle stelle, rifulgeva di lunari bagliori.
La mano mancina dello specter era immobile, in ubicazione d’attacco, gli artigli acuminati e aguzzi in direzione del ventre del nemico, un solo gesto e ogni cosa sarebbe stata conclusa per l’ennesima e infinta volta, un eterno istante scorse tra i due.
Il sicario abbassò il capo, nascondendo fra le ombre il suo volto <
Ti potrei concedere la morte se è ciò cui aspiri, ma sappi che laggiù non troverai colei che cerchi, il tuo spirito si estinguerà inesorabile come una frivola brace lenita dai poderosi venti di cui io stesso sono signore..forse è meglio vivere bramando ancora una seppur tanto remota, persa, assente, speranza..>
Si scostò quel tanto che occorreva per cedere il cammino all'altro.
perdona ma il viola non si vedeva..-.-!..uffi..beh adesso vediamo che mi rispondi dopo la lezioncina filosofica che ti ho rifilato^^