Sulle rive del Tamigi..

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view post Posted on 11/1/2010, 23:34
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Londra sulle rive del Tamigi, ore 14:09 di Domenica 10 Gennaio 2009



In attesa che gli venisse comunicato l'esito del combattimento, l'Officiante di Odino gli aveva concesso una breve vacanza, affinché potesse rilassarsi un pò e ristabilirsi dalle ferite riportate nel duello. Fortunatamente il dolore delle ustioni, provocate dalla pioggia nera di Andromeda, non era più così lancinante, benché la maggior parte di esse su braccia e gambe fossero ancora bendate, assieme ai vari tagli disseminati qua e là.

*Non c'è che dire.. questa volta mi ha conciato ben bene..*

Pensò il God Warrior guardandosi la mano seduto su una panchina, poi il suo sguardo si perse a guardare le torbide acque del fiume, probabilmente ingrossato dalle piogge dei giorni precedenti. Con lo sguardo che ora fissava un punto non definito, come a voler vedere oltre l'acqua che scorreva, tornò a ripensare allo scontro, era stato un bel duello, anche se gli dispiaceva di aver ferito la sua amica, una delle ultime immagini che si ricordava ello scontro era Andromeda con la gamba piegata a terra, quasi fosse rotta. Inoltre non aveva avuto nemmeno modo di chiederle scusa, ne di farsi perdonare, nonostante quello scontro fosse stato voluto dalle loro divinità.

«Chissà ora come stà?»

Sospirò Anubis, poi raccolse uno dei tanti sassi che erano a terra, lo soppesò con mano, poi apparentemente senza difficoltà lo scagliò quasi sull'altra riva, quindi volgendo lo sguardo verso il cielo

«Odino, concedimi d'incontrare nuovamente Andromeda, cosicché io possa assincesarmi delle sue condizioni!!»

Ma Odino non rispose a quella richiesta, chissà che il destino non avesse qualcosa di simile già in mente, assecondando la richiesta del God Warrior, chissà, eppure lui ancora sperava che Odino lo ascoltasse e lo accontentasse.


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Edited by Anubis_44 - 15/1/2010, 23:04
 
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_Shannon_
view post Posted on 17/1/2010, 18:09




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Il fiume scorreva placido riflettendo la luce del pallido sole sulle sue increspature. L'acqua era torbida, come smossa da piogge insistenti ormai passate per lasciare il posto ad un'aria frizzante che giocava con i capelli ebanini della ragazza appoggiata all'argine del fiume. Era sola e non badava a niente, troppo intenta a contemplare la propria immagine offuscata sullo specchio naturale. Era distratta, pensava ad altro. La sua mente vagava da Orochi all'ultimo combattimento intrapreso con Anubis del quale non aveva più avuto notizie. L'esile corpo di lei era fasciato da candide bende sotto ai vestiti, a ricordo dello scontro consumatosi in riva al mare.
Una folata di vento la investì e lei si strinse nel cappotto grigio, nascondendo il naso nella sciarpa di colore simile. Malediva i pantacollant troppo leggeri che spiccavano dal punto finale della sua gonna corta fino a scomparire negli stivali neri. Si staccò dall'argine iniziando a camminare lentamente superando un ponticello quando, d'un tratto, le parve di vedere l'amico God Warrior sulla sponda oppsta del Tamigi.

No è impossibile, me lo sarò sognato...

Non si fermò ma continuò ad avanzare, tenendo sotto controllo con la coda dell'occhio, il ragazzo che le ricordava Anubis. Però più lo osservava e più si convinceva del fatto che potesse essere realmente lui, così decise di girare i tacchi ed attraversare il ponticello per assicurarsi che la figura fosse quella di un estraneo. Voleva evitare scocche figure salutando un perfetto sconosciuto; spesso poi quelli attaccavano bottone e tentavano di trascinarla in un bar, e Andromeda voleva evitare a tutti i costi l'inconveniente. Stava tentando di vivere quel poco tempo libero come una persona normale e, da quando aveva trovato Orochi, le avances indesiderate la faceva imbestialire.
 
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view post Posted on 27/1/2010, 16:38
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Anubis continuava ad avere lo sguardo perso nel vuoto, con la mente che vagava altrove, continuando a ripensare allo scontro avuto con la sua amica solo qualche giorno prima. Era buffo come fosse nata la loro amicizia, eppure ad Anubis quella ragazza freddolina era stata subito simpatica, sebbene tra le loro caste non corresse buon sangue, prima di incontrarla aveva udito e letto molte cose negative sugli Specter, tuttavia non si era fatto un'opinione a riguardo, dato che non gli piaceva giudicare a priori. Ed aveva fatto bene, infatti Andromeda gli aveva dimostrato tutt'altro, facendogli capire che non erano cose veritiere, quantomeno non valevano per tutti gli Specter, senza trascurare il fatto che fosse un'abile cavaliere. Eppure da quando si era accorto di averla ferita più di quanto volesse, l'esito della prova era passato in secondo piano, era più importante la salute della ragazza, piuttosto che uno sciocco test. Il suo sguardo si posò su uno dei tanti ponti che attraversavano il Tamigi, una ragazza avvolta in un pesante cappotto grigio lo stava attraversando, ed a breve sarebbe giunta sula stessa riva del Cavaliere di Asgard, più la guardava e più non riusciva a credere ai suoi occhi, rimanendo interdetto per qualche istante

*Eppure sono convinto che sia lei..*

A guanto pare Odino doveva averne udito le parole dall'alto del Valhalla, decidendo di esaudire la richiesta del suo fedele God Warrior. Provò un'enorme piacere nel notare che la ragazzza non sembrava risentire della ferita alla gamba provocatale dalla sua Supernova, il ragazzo si alzò di scatto in piedi per andarla a salutare.

«Ciao Andromeda, come s..»

s'interruppe bruscamente, voleva chiederle come stava, ma aveva ancora davanti agli occhi le immagini dello scontro, e si sentiva terribilmente in colpa per averla ferita, non poteva fare finta di niente, quindi abbassò lo sguardo e assumendo un'espressione seria

«..ti chiedo scusa, io non volevo ferirti.. mi sono lasciato prendere un pò troppo la mano e me ne dispiace..»

Esitò un'attimo prima di proseguire, poi finalmente lo fece

«..come stai?»

Continuava a gurdare a terra, evitando di incrociare lo sguardo della Specter, la mente di Anubis era percorsa da mille domande, domande che potevano trovare una risposta solo dalle parole dell'amica, se ancora voleva esserlo dopo quanto accaduto. Il Cavaliere del Nord non era abituato a ferire i suoi amici e le sue amiche, di solito faceva di tutto per proteggerli/e, ed anche se ciò era stato involontario era comunque successo ed ora voleva rimediare, anche se non sapeva come.


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_Shannon_
view post Posted on 1/2/2010, 19:11




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A quanto pareva, non si era sbagliata affatto: quel ragazzo era davvero Anubis. Gli si avvicinò senza tradire alcuna emozione, mentre lui la salutava e si scusava, al chè, lei abbassò la testa squotendola prima di rialzare il viso sorridendo.

Ti preoccupi troppo, noi Specter abbiamo la pelle dura!

Rise, ringraziando il fatto che i vestiti coprissero interamente le bende ad eccezione di quella che spuntava dalla manica sinistra avvolgendo il pollice. Decise di sfruttare questo fatto a proprio vantaggio, con l'intenzione di smentire le preoccupazioni dell'amico.

Ho solo un dito rotto, ma presto si sistemerà.

Alzò la mano in questione facendola oscillare da destra a sinistra come se stesse salutando qualcuno oltre la spalla del God Warrior.

Tu invece? Guarda, mi spiace di aver usato la Pioggia, ma volevo risparmiarti la mia tecnica finale...

Effettivamente gli aveva fatto un favore, quella tecnica era abbastanza inquietante e poteva condurre addirittura nel baratro della follia.
Lo guardò attentamente per vedere come stesse, sperando di non avergli fatto male come durante il loro primo incontro. Quando combatteva non si riusciva proprio a controllare, era più forte di lei. Fin da piccola aveva dimostrato una certa inclinazione per la morte e il sangue che gli anni di terapia in manicomio avevano sedato, ma la ragazza poteva solo contenere il suo vero essere, non eliminarlo.

Tu stai bene?
 
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view post Posted on 12/2/2010, 22:32
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La ragazza cercò di smentire le preoccupazioni dell'amico, asserendo di essersi fatta poco o niente, mostrando come prova in supporto alle sue parole appena un dito fasciato, aiutata in questo dai vestiti che probabilmente nascondevano il resto delle bende.

*Grazie Andromeda, sei un'amica..*

Pensò il God Warrior, lasciando che sul può volto si dipingesse uno strano sorriso di gratitudine, era consapevole che la Specter gli stava mentendo, però apprezzava quel gesto d'amicizia per tentare di non farlo sentire in colpa, ed in parte stava funzionando. Poi Andromeda gli chiese come stava, gli abiti più leggeri indossati da Anubis, abituato a ben più rigidi climi, lasciavano intravvedere molte più bende, a fasciare rispettivamente ustioni e tagli nelle braccia e nelle mani, tuttavia la maggior parte dei danni gli erano stati risparmiati dalla sua Robe.

«Io stò bene, non ti lasciar impressionare da queste bende, anche noi guerrieri di Asgard abbiamo la pelle dura..»

Si fermò un'istante, andando brevemente con la memoria al ricordo della sua investitura, nella fredda grotta di Fafnir

«..inoltre la mia è stata resa ancora più resistente dal sangue del Drago..»

Fece un sorriso per tranquillizzare l'amica sulle sue condizioni, non voleva farla preoccupare. Poi notò che la ragazza sembrava infreddolita, non era così temprata al freddo come lui, che nonostante tutto girava in maniche corte nonostante il clima non fosse caldo e soleggito, ma bensì freddo e a tratti piovoso, così decise di proporle una cosa che avrebbe potuto riscaldarla, senza bisogno di combattere questa volta

«Perché non ci prendiamo qualcosa da bere di caldo? Ho saputo che qui vicino c'è un pub in cui servono una torta eccezionale, potremmo andare lì? Ovviamente offro io..»

Era questa la proposta del God Warrior, poi attese la risposta dell'amica a riguardo.


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_Shannon_
view post Posted on 16/2/2010, 16:57




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Le bende sotto ai vestiti di Anubis erano palesemente esposte, le dispiaceva davvero. Tuttavia, era risaputo quanto l'Inferno cambiasse le persone e, se già da viva Andromeda aveva una certa affinità con la morte, da Specter faticava a controllarsi combattendo.

Mi sono fatta prendere troppo la mano, spero non si ripeterà più.

Conosceva la leggenda di Fafnir, se ne era pure servita in duello e aveva constatato che il ragazzo aveva davvero la pelle dura. Probabilmente non c'era davvero motivo di preoccuparsi, le spiaceva solo di saper portare unicamente dolore (fatta eccezione di Orochi). Tuttavia, quello era ciò che aveva scelto di essere, e non valeva la pena di struggersi per un prezzo tanto insignificante in confronto alla vita eterna che aveva guadagnato, ai poteri e alla rinascita sotto il volere di Hades.
Quando si accorse dello sguardo di Anubis, Andromeda tentò di nascondere il freddo che aveva, sapeva bene che lui la osservava appunto per quello e non le andava.

Ci incontriamo sempre in giornate gelide io e te! Comunque accetto l'invito, anche se io posso permettermi di non pagare comunque.

Gli strizzò l'occhio: con le illusioni, i soldi non le servivano. Lo seguì, camminando in fianco all'argine del fiume mentre guardava la propria immagine riflessa nell'acqua. Il suo aspetto era identico, non sembrava mai morta, tuttavia riconosceva in sé quell'aura malvagia che attraeva gli uomini privi di cosmo... poveri idioti. Voltandosi verso Anubis, gli occhi neri di lei tornarono di nuovo tranquilli, senza parvenza spettrale.

Almeno questa volta ci scalderemo senza scannarci!

Rise e a quel suono una donna si voltò guardandola bonariamente. Lei certo non poteva immaginare cosa in realtà quella ragazza in apparenza tanto allegra, celasse nella propria anima.
 
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view post Posted on 27/5/2010, 01:21
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Anche Anubis sorrise all'affermazione dell'amica, anche se dopotutto era la verità, in quanto nei loro incontri precedenti avevano sempre duellato, anche se l'ultima volta era per compiacere le rispettive divinità, che li avevano spinti a scontrarsi per valutare se erano degni ad avere accesso ad un nuovo potere. Inutile dire che ancora non gli avevano comunicato nulla a riguardo, anche se era una singolare coinciderza che si fossero incontrati così lontano dai loro rispettivi luoghi di provenienza, certo, parte del merito andava ad Odino che aveva accolto la sua richiesta, ma se ci fosse un'ulteriore scopo sotto? Al momento il God Warrior non se ne curò, la cosa importante era vedere che Andromeda stava bene, anche se con qualche ferita, quindi i due si diressero verso il pub citato da Anubis. Per un breve tratto continuarono a costeggiare il Tamigi, per poi svoltare in una via laterale, dopo un ventina di metri si trovarono dinnanzi al locale.

«Eccoci, siamo arrivati!!»

Disse Anubis con il sorriso sulle labbra, voltandosi in direzione di Andromeda quindi le aprì la porta invitandola ad entrare per prima, quindi la seguì lasciando che la porta si richiudesse dietro di loro, poi tornò a rivolgersi all'amica.

«Dove ci sediamo?»

Chiese notando che la maggior parte dei tavolini era occupata, eccezion fatta per due di loro, uno vicino alla finestra mentre l'altro vicino alla cucina, quindi attese la risposta di Andromeda.


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