| Una luce bianca si diffuse per la stanza, annegandola con i suoi bagliori e riflessi scintillanti. Si riversò come un fiume in piena portando il suo riverbero negli angoli più remoti. Arthemisia alzò le braccia per non farsi accecare da quella forte luminescenza, ma quando, pian piano si affievolì, vide, finalmente, il corpo di colui che aveva sognato la voce e finora avvertita la presenza. Ammirò le divina vestigia blu mare che brillavano di una sinistra luce. Erano sì luminose, ma un che di oscuro si annidava in loro. Un brivido scese lungo la spina dorsale di Arthemisia, ma cercò di non darlo a vedere. Intanto, il suo sguardo si posava sulla divinità e sui suoi occhi blu, profondi come l'abisso dell'oceano. Lentamente, fece qualche passo verso di lui per poterlo meglio osservare. Era incredibile di come si fosse cacciata in quella strana situazione...più ci pensava e più le sembrava di trovarsi in un sogno. Non può essere vero!! Sicuramente, mi trovo ancora nel mio letto intenta a dormire!! Quando la divinità parlò, Arthemisia sentì il nervosismo e la tensione giungere ai massimi livelli, eppure, cercava in tutti i modi di sembrare calma. Si schiarì la gola e sempre fissando dritti negli occhi il dio, aprì bocca. Pensi veramente cjhe lo farei? Neanche con Athena ero poi così gentile! Scoppiò a ridere, ma era una risata nervosa, anche se non mascherava un certo divertimento. Qualcosa in quella situazione la faceva ridere. E non sapeva se era lui, la divinità o tutto quello che stava accadendo. No, sul serio, mi devi spiegare cosa vuoi da me. Perché non credo che tu mi abbia fatto venire così, solo per puro e semplice divertimento...avanti, sono curiosa, parla! Arthemisia continuava a fissarlo e a sostenere quello sguardo. Sembrava che nessuna paura provasse, invece, temeva l'essere che aveva dinanzi. Era pure da sciocchi non farlo. Un dio si teme con lo stesso modo con cui si venera. La sua collera poteva esplodere in qualsiasi momento e riversarsi su di lei, eppure, Arthemisia continuava a porgli domande irritanti, ponendosi stesso lei come un irritante insetto. Con gli occhi puntati su quel volto che non sembrava avere età, Arthemisia aspettava la sua risposta che sembrava non arrivare mai. Non credo che abbiamo tutta la sera...mio sommo dio! disse pronunciando le ultime parole con sarcasmo. Gli si avvicina, quasi a voler eliminare la distanza fra di loro, ma per di più, far perdere al dio la propria grandezza, ponendola a quella di un umana come lei. Ora poteva ammirarlo non più dal basso verso l'alto, ma da una lunghezza uguale. Scoppiò a ridere divertita questa volta, trovandoci tutto il gusto e il divertimento possibile.
|