kcalB & revliS, † Amen & Arthemisia

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{Violet
view post Posted on 7/9/2009, 01:22




Post 7 - The Black Hole

Arthemisia rimase attonita nel fissare quell'oscurità senza fine, pozzo di follia, alito gelido dell'inferno. Una brezza calda le lisciò i capelli ed alcune ciocche, sfuggite dal fermaglio, le ricaddero sulla fronte, addolcendo il suo volto.
Arretrò di un passo, cercando di creare una distanza maggiore tra lei e quella fitta tenebra. Anche solo guardarla, sembrava ingoiarla, avvolgerla e trascinarla verso di sé. Come una calamita con un pezzo di ferro.
Fece altri due passi e fissò Amen con sgomento, mentre, cercava di trovare la calma e di ritornare in sé.
Cos'è questo?
Chiese e cercò di calmare anche il suo respiro, che in quel breve tempo era diventato più veloce, come il battere del suo cuore. Ma l'aria, calda, rovente, dal sapore dolce delle cose che marciscono e che si decompongono, le bruciò in gola. Sentì la bile, che dalla bocca dello stomaco, le salì alle labbra.
Calmati Misia...potrebbe essere solo un'illusione generata dal suo cosmo.
Pensò, mentre si appoggiava al muro di mattoni rossi.
Non fatti prendere dal panico, sennò la vince il mostro! Puoi farcela!
Si ripeté, prima di staccarsi dalla parete e ritornare a fissare Amen.
Spiegami almeno cosa hai intenzione di fare!
In silenzio, attese la sua risposta.
 
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REdeiDESIDERI
view post Posted on 7/9/2009, 01:37




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Post 8 - The Wormhole

Amen la osservò quasi indietreggiare dinanzi allo spettacolo offerto da Golconda. Lievemente sorrise, quasi divertito pensando a quali potevano essere le emozioni che ella stava provando in quei frangenti: paura? Terrore? Dubbio?
Mise una mano in Golconda, ed essa sparì inghiottita nel buio, poi la ritirò fuori, e la mosse davanti a se per mostrare alla donna che tutto era in ordine, che non c’era alcun trucco e che, nel caso si dovesse attraversare quel buio fitto e tenebroso, non vi era pericolo alcuno.

“Una volta qualcuno che non è di questo mondo disse: esistono infinite porte, e con esse infiniti Mondi. Direi che in questo contesto la frase è più che calzante! Quello che hai davanti è un fenomeno fisico chiamato Wormhole. È una sorta di ascensore gravitazionale, un mezzo di trasporto veloce che collega questo mondo a varie realtà ed a vari luoghi. Come l’ho trovato non è interessante, quel che ci interessa è dove esso ci condurrà.

Devi sapere che oltre questa porta, in questo momento, è aperto un passaggio che ci condurrà in una chiesa. Li, forse, c’è qualcosa che potrebbe interessarti: la libertà!”


Detto ciò Amen tacque ed attese che la ragazza parlasse o si facesse avanti. Non la riteneva fondamentale, come in passato aveva considerato Gabriel Faust o Ben Marzius, tuttavia credeva che il Ka si fosse adoperato per metterlo di nuovo sui passi della torre e di Wonderland. Se c’era un rito, un modo o anche solo un trucco per scoprire cosa ne era stato del suo Regno, Amen lo avrebbe scoperto e lo avrebbe studiato. Credere nel Ka voleva dire credere nella possibilità che con la sua rinascita fosse vivo anche il meraviglioso “Paese delle Meraviglie”. Credere che Wonderland fosse ancora in piedi voleva dire credere nella Torre Nera. Credere nella Torre Nera voleva dire poterla raggiungere. Raggiungerla significava poterne attingere l’infinito potere e tornare ad essere Re!
 
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{Violet
view post Posted on 7/9/2009, 02:05




Post 8 - A hard decision

Arthemisia sospirò, mentre il panico lasciava posto alla rabbia. Sentiva qualcosa trasformarsi in lei. Che Violet provasse ad uscire dal suo corpo? No, doveva porvare a tenerla buona e sottocontrollo. Non doveva uscire e soprattutto non in quel momento.
Strinse le mani a pugno, finquando non sentì le unghia entrare dentro la pelle, poi nella carne. Il dolore, spesso, era l'unico modo per far zittire quella voce nella sua testa, per rimandare la sua trasformazione.
Violet...ti prego, non è il momento! Non davanti a costui!
Respirò con più calma e scosse piano la testa, facendo sballottare la lunga treccia violacea. Aprì gli occhi -che li aveva chiusi per potersi concentrarsi sul mondo esterno e non su quella voce crudele che la controllava da dentro il suo essere- e fissò nuovamente l'oscurità dentro la porta.
D'accordo, mi fiderò di te!
Disse e sentì la voce chiamarla stupida più e più volte.
Spesso nella vita, Violet, ci sono scelte che bisogna prendere. Alcune non prevedono cosa comportano e queste sono quelle più difficili.
Continuò ad osservare il buco senza fondo e il sudore, condensato sulla fronte e sul petto, si gelò in minute goccioline, simili a perle argentate.
Riportò lo sguardo su Amen, che le sorrideva diverito.
Ti piace torturare la gente a te, eh?
Si avvicinò di più al black saint e quindi, anche alla porta, che la sovrastava come un gigante.
Senti, Amen, o andiamo insieme o entri prima te...a te la scelta, mio caro.
Gli pose una mano pallida dalle dita affusolate, mentre lo osservava con i suoi occhi grigi come ghiaccio, ma erano privi di espressione...vacui e gelidi come una mattina invernale, una mattina di Londra.
 
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REdeiDESIDERI
view post Posted on 7/9/2009, 11:36




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Post 9 – The Jump!

Amen scansò la mano di lei, si girò di spalle e si gettò nel Wormhole che, non appena lo avvolse con la sua oscurità, lo fece sparire di colpo. Golconda a quel punto restava in attesa che qualcun altro varcasse la sua soglia.




Oltre quel varco dimensionale, Amen atterrò su un duro pavimento di vecchie pietre, perfettamente levigate dall’uomo che le aveva costruite, e dal tempo che ora cercava di distruggerle. Come annunciato dal Crociato, Golconda aveva aperto le spire del viaggio spaziale su di una vecchia chiesa abbandonata. Lo stile con il quale era stata costruita sembrava richiamare un tardo gotico. Ovunque statue di pietra facevano da sostegni per le ampie ed alte volte. Le mura, cadenti, offrivano scorci del brullo paesaggio esterno fatto di rocce nere e rosse e di frastagliate montagne.
Al centro della chiesa, sull’altare di pietra scura, vi era uno specchio alto e scuro, sulla cui superficie ci si specchiava quasi con difficoltà tanto era sporco e scuro. Ai lati, nelle navate, si percepivano invece diverse e distinte energie oscure come la notte.
Amen si alzò in piedi e si recò verso lo specchio, guardò in terra e, dove si aspettava di trovare “il marchio”, non trovò null’altro che polvere. Attese dunque che arrivasse la sua compagna di viaggio, per mostrarle quello che le aveva promesso. La libertà ha un prezzo ragionevole, se si è disposti a sacrificare qualcosa….

SPOILER (click to view)
Una sola nota cocca: ti avviso che i primi viaggi nel Wormhole possono essere scombussolati e portare nausea e vomito.

 
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{Violet
view post Posted on 7/9/2009, 12:30




Post 9 - The Great Jump

Arthemisia alzò un sopracciglio dal secco rifiuto dell'uomo. Tutta la sua presunzione l'irritava, facendole formicolare le mani. Avrebbe tanto voluto dargli un bel pugno su quel bel volto levigato, ma sapeva che quel gesto l'avrebbe spedita, sicuramente, all'altro mondo.
Sospirò, mentre vedeva l'uomo sparire oltre l'oscurità. Qul viaggio oscuro, ora attendava solo lei.
Prendendo un bel respiro e chiudendo gli occhi, corse verso la porta e quasi lanciandosi, oltrepassò la fitta tenda di tenebra.
Come se fosse stata risucchiata, Arthemisia, vorticò per un bel po' prima di atterrare su un pavimento di pietra.
Aprì lentamente le palpebre, mentre osservava il soffitto. Un dolore alla testa iniziò a pulsare, forte e potente, creando dinanzi ai suoi occhi una danza di luci rossastre. Cercò di sollevarsi ed un capogiro la sorprese, facendo girare ogni cosa che la circondava.
Un senso di nausea le riempì la bocca dello stomaco, prima di salire alle labbra. Cercò di ricacciarlo indietro, ma non ci riuscì, vomitando quel poco di birra che aveva bevuto al pub.
Pulendosi la bocca e presp grandi boccate d'aria fresca, cercò di alzarsi. Appoggiò etrambe le mani e le ginocchia sul pavimento freddo e facendo pressione, riuscì a sollevarsi.
Guardò Amen, le cui labbra erano increspaate dal fantasma di un sorriso crudele.
La ragazza scrollò le spalle, mentre, con tutta la forza che aveva, cercava di ritornare in se stessa. Ma il mal di testa persisteva.
Maledizione!
Esclamò e portò una mano alle tempie, massaggiandole.
Potevi avvertirmi che sarebbe stato così traumatico!
Disse con calma, avvicinandosi ad Amen.
Ora, cosa accadra?

Edited by {Violet - 8/9/2009, 13:37
 
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REdeiDESIDERI
view post Posted on 8/9/2009, 00:53




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Post 10 – Harab Seraphel

La ragazza fu sputata fuori dal Wormhole quasi fosse un boccone indigesto. Un boccone indigesto, d’altro canto, doveva essere stato per lei quel viaggio che le stava causando in quegli stessi frangenti intrattabili conati di vomito.
La ragazza inveì proprio per quello contro di Amen che, laconicamente, si girò verso di lei sorridendole.

“ed anche se te lo avessi detto non avresti ugualmente vomitato? Non ti ho tolto il gusto della sorpresa!”

Fu un sorriso macabro, quasi folle più che solare. Un po’ come veder sorridere il diavolo o un demonio. Un po’ come veder sorridere un mostro!

“Benvenuta! Questa è la chiesa in cui, ina dimensione diversa da questa, io ho formato il mio esercito ed ho eretto il mio regno! Questa è una chiesa sconsacrata dedita al male che io ho trasformato in un luogo dedito all’uomo! Qui c’è uno specchio, uno specchio magico! Lo chiamavamo “Lo Specchio dei Sogni Infranti” ed è un ammennicolo niente male. Vorrò mostrarti come funziona, ma qui sta il bello! Non posso farlo senza che tu voglia che io lo faccia!”

Amen intanto si era avvicinato alla ragazza, perché i due potessero guardarsi negli occhi. L’araldo del Nulla voleva che ella capisse che lui non era uno come tanti, che non era uno che faceva le cose giusto perché gradiva farle. Amen voleva che la Sacerdotessa capisse che la strada su cui viaggiava non aveva che un solo senso di marcia. Quello in avanti!

“Adesso viene il bello, voglio che tu mi dia la mano, voglio che tu mi dia il palmo della tua mano e mi aiuti a scoprire il volere del Ka. Dovremmo evocare il fato perché ci mostri il futuro, ma per farlo ho bisogno che tu mi presti un po’ del tuo sangue…”

E mentre diceva ciò, vagava per la chiesa sconsacrata con passo evangelico e firero, quasi fosse un prete che camminando per le navate si prepara a servire messa. Ed in fondo cos’era Amen se non un uomo di fede? Una fede nera, una fede che non crede nell’idolo o nell’ideale,quanto piuttosto nel potere dell’uomo! Questo era Amen: un profeta del culto dell’uomo libero!
I suoi passi furono brevi, e terminarono quando la richiesta fu conclusa. Si fermò dinanzi all’altare ove si trovava l’enorme e vecchio specchio. Lo sfiorò con una mano e questi vibrò profondamente di un’intensa energia cosmica.
Poi andò verso la ragazza e le tese la mano sinistra, mentre nella destra aveva appena generato un piccolo ma affilatissimo coltello di ghiaccio.

“da adesso in poi non si tornerà indietro, per cui rifletti bene su quel che vuoi perché potrei mostrarti una verità di cui non sei a conoscenza o, peggio ancora, qualcosa che non vorresti affatto conoscere!”
 
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{Violet
view post Posted on 8/9/2009, 12:27




Post 10 - Thoughts

Arthemisia soppesò le parole del Black Saint, mentre ci rimurginava sopra. In fondo, un senso di curiosità c'era, anche se tutto quello era molto pericoloso.
Farlo o non farlo?
Si ripeteva e fissava attenta Amen che camminava su e giù per la chiesa. Abbassò per un attimo il volto e contrasse la mascella, mel momento in cui avvertiva un altro capogiro sorprenderla. Si portò una mano alla testa, scostandosi le ciocche di capelli, poi alla fine optò nel sciogliere definitivamente la treccia. Una fluente cascata viola scivolò lungo le sue spalle e ricadde morbida sul seno, incorniciandolo. Ciò permise di attenuare il dolore pulsante alla testa.
Nascose in una tasca il fermaglio e tornò a fissare Amen, che impaziente attendeva una risposta.
Farlo o non farlo?
Continuò a ripetere la voce nella sua mente, come una lenta e ipnotica litania, una nenia fastidiosa ed irritante.
Guardare o restare sempre sul dubbio? Ormai, indietro non si può più ritornare.
Sospirò, sentendosi molto stanca e, lentamente, alzò una mano e si massaggiò la base del collo, poi ritornò a portare lo sguardo su quello di Amen, fissando il nero vuoto dei suoi occhi.
D'accordo, facciamolo!
Disse e si avvicinò a lui, offrendogli il polso con le quatto vene che pulsavano di quel caldo, laido ed intenso sangue.
 
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REdeiDESIDERI
view post Posted on 10/9/2009, 20:26




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Post 11 – Harab Seraphel (Part 2)

Le offrì il polso, ove la tensione era visibile per mezzo di vene gonfie e pulsanti. Lui lo ignorò, se l’avesse tagliata proprio li l’avrebbe dissanguata a morte. Piuttosto prese il palmo di lei, e con il suo coltello di ghiaccio le fece un taglio sulla mano, un taglio a forma di croce. Il contatto con quella lama sarebbe stato tanto freddo da sembrare quasi rovente. La ferità sarebbe pulsata con molto dolore, e da quel pulsare sanguinolento, Amen attinse il sangue di lei che usò prima per scrivere, poi per tracciare un marchio.
In terra scrisse a grossi caratteri: Herab Seraphel, mentre sullo specchio compose una sorta di disegno che, non appena fu concluso, cominciò a brillare di una energia cupa e magica. Oscura come la notte ed antica come il tempo.

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Il cosmo di Amen cominciò a bruciare con un impeto indicibile, tanto che tutto il suo corpo ne fu avvolto ed esso stesso sembrò mutare in pura essenza cosmica! E mentre i suoi occhi rigurgitavano ovunque saette ghiacciate, le sue labbra cominciarono a pronunciare parole incomprensibile: “진실 온다 저희에게, 운명 계시할 것이다 하기로 하거든 아닙니다, 밤은 저희를 포함할 것이다, 그래서 영은 저희를 가지고 갈 수 있다. 거울, 나의 것의 거울은 욕망, 나의 왕국에 통행을 연다!”

Il marchio allora brillò per un ultimo intenso istante, poi lo specchio si spaccò di colpo ed al suo posto comparve una superficie liscia e cupa, continuamente gorgogliante di energia.
Amen cadde al suolo stremato, il suo corpo tornò “normale”,seppur stremato dallo sforzo disumano compiuto per l’evocazione.

Edited by REdeiDESIDERI - 17/9/2009, 21:35
 
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{Violet
view post Posted on 10/9/2009, 22:05




Post 11 - The Black Mirror

Arthemisia sentì il freddo pungente del coltello sulla sua pelle. Penetrò nella sua carne, arrivando ai vasi sanguigni. Il sangue sgorgò rosso e denso, fluendo lungo il palmo, lungo le dita, cadendo in piccole gocce al suolo.
Trattenne i gemiti, nel sentire quel ghiaccio bruciarle come fuoco. Strinse forte i denti, mentre osservava l'incisione con occhi attenti.
Poi osservò tutto il rituale, il pronunciare di quelle parole senza senso, come una dolce litania, una triste nenia antica più del mondo stesso.
Poi sentì il cosmo di Amen avvampare come una piccola stella oscura, simile ad un fuoco fatuo che fuoriusce dal cadavere di un morto.
Quasi le venne da ridere nel formulare quel pensiero, ma fece tacere la sua pazzia, mentre il mal di testa per la botta riprense a pulsare, insieme alla nuova ferita a forma di croce.
Oddio...potrei passare per un vampiro!
Pensò ed un sorriso si formò sulle labbra carnose, ma subitò, quel sorriso si frantumò appena lo specchio si spaccò ed Amen cadde al suolo senza forza.
Gli corse vicino per vedere come stava e lentamente si abbassa accanto a lui, facendo attenzione a non toccarlo. Temeva una reazione esagerata dell'uomo. In fondo era pazzo quanto lei, o di più...ma questo non importava.
Tutto bene, Amen?
Chiese, ma girò il volto ad osservare i frammenti di specchio sparsi ovunque. Era come se vibrassero, era come se fossero vivi.
Ma che razza di magia era quella?
 
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REdeiDESIDERI
view post Posted on 17/9/2009, 20:34




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Post 12 - Through the Looking-Glass

Amen se ne stava a metà tra lo stordito e lo stanco, reggendosi in piedi a malapena si avvicinava allo specchio scansando qualunque contatto fisico potesse verificarsi tra lui e la ragazza.
Claudicante e affannato, arrivò infine allo specchio, pronto a rispondere alla domanda incuriosita di lei, non prima però di aver messo mano allo specchio bagnandone la cornice con il poco sangue che ancora gli sporcava le mani.

“Questo specchio è magico, ci mostra quello che potrebbe essere di noi, quello che vorremmo che fosse, e talvolta addirittura quello che sarà. Alcune vecchie favole lo hanno descritto come un artefatto ingannatore e profano, e forse è proprio questa la verità, tuttavia se immergerai la tua mente nel suo riflesso sfaccettato, permetterai a me ed a te stessa di conoscere il tuo sogno più profondo, la tua essenza più nascosta. Potrai finalmente scoprire cosa il tuo Io brama di più al mondo.”

E detto ciò Amen si sedette a terra, in attesa che la ragazza prendesse coraggio e si specchiasse tra i colori multiformi del misterioso artefatto.

SPOILER (click to view)
CITAZIONE

Lo Specchio dei Sogni Infranti ti mostrerà quello che più desideri, e ti darà una visione di come ti sentirseti e di quello che faresti se ottenessi questa cosa, qualunque essa sia

 
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{Violet
view post Posted on 21/9/2009, 14:02




Post 12 - Illusions and nightmares

Arthemisia avanzò con passo sicuro verso lo specchio, l'osservò ma con la coda dell'occhio, mentre pensava sul da farsi. Aveva paura di vedere cosa che l'avessero spaventata, facendola impazzire di più.
Ma, la stessa forza che l'aveva attirata ad oltreppassare quella tenda di tenebra, ora la spingeva ad osservare lo specchio. Sospirò e si passò una mano nei capelli, mentre si voltava.
Spalancò gli occhi e fissò quella marea di colori che sembravano investirla, ingoiarla, divorarla. Qualcosa di nero e di oscurò fuoriuscì dalla massa variopinta e sembrò stringerla, avvilupparla in una stretta di ghiaccio, facendola tremare e rabbrividire per il freddo.
Il respiro divenne ansante, portandola sulla soglia dell'iperventilazione, mentre quella creatura la stringeva e stritolava.
Arthemisia chiuse di scatto gli occhi e la voce di Violet risuonò nella sua testa.
Stupida, perché ti sei fidata di un essere del genere?
Ma quella voce fu sostituita da un grido e dinanzi a lei comparvero pareti bianche macchiate di sangue, così rosso e denso da sembrare quasi nero. E l'ombra, che la stava stritolando, in quell'oscuro incubo prese una forma, un'immagine che la povera ragazza aveva cercato di dimenticare.
Non può essere vero, è solo un'illusione generata dallo specchio.
Pensò e cercò di aprire gli occhi, solo che i suoi occhi erano già aperti, segno che non li aveva mai chiusi. Ingoiò rumorosamente, mentre concentrava il suo cosmo al centro della mano creando una grossa sfera di ghiaccio.
Non mi avrai.
Sussurrò e gettò quella sfera contro il vetro, frantumandolo in mille pezzetti, che caddero sul suolo di pietra, portando fine all'illusione.
Arthemisia si inginocchiò sul suolo della chiesa sconsacrata e rimase a fissare dinanzi a sé, con lo sguardo perso nel vuoto. Aveva le spalle scosse dai brividi e quelle immagini ancora dinanzi agli occhi.
 
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REdeiDESIDERI
view post Posted on 21/9/2009, 14:54




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Post 13 - The Power

Amen osservò le illusioni dello specchio, proiettate dall’artefatto direttamente dalla mente di lei. Osservò figure turbinanti, ricordi probabilmente, generati dalla paura, dalla sofferenza e dal battesimo del sangue. La ragazza si avventò su quelle immagini dapprima con un poco nascosto senso di timore poi, con nuovo e ritrovato vi si scaraventò contro quasi provasse dentro di se un dolore amaro ed incontenibile, tanto che, con una sferzata di ghiaccio, scagliò la sua depressione contro lo specchio, infrangendo le immagini come se fossero di vetro.

“Il passato…. Tu hai timore del tuo passato…”

Amen si alzò dal muro sul quale si era malamente accasciato, la sua voce era stana e sfatta ed attestava ancora l’enorme sforzo impegnato nell’evocare il potere dello specchio magico.

“Il passato è uno spettro potente, a volte può distruggere il ben più debole fantasma del futuro, ma sta a noi prenderlo per le palle e metterlo al suo posto.”

Il crociato nero palesò tra le sue mani una nuova ed affilata lama di ghiaccio, e con essa si incise profondamente la mano destra cui, adesso, grondava sangue a fiotti.

“anche io sono stato schiavo del passato, un passato che una persona normale non potrebbe mai capire. Poi un giorno ho deciso che sarei stato Re della mia vita, ed il Karma per questo mi ha punito. Quel sogno che ci accomuna, essere liberi dai propri spettri, non è poi una blasfemia…”

Tracciò sullo specchio alcuni simboli arcani, riaprendo dinanzi a se il portale dello specchio dei sogni infranti. “Herab Seraphel” disse Amen con una voce alterata dalla stanchezza, poi lo specchio proiettò un film lungo e veloce allo stesso tempo, come fosse un riassunto rapido ma esaustivo di un lungo, lunghissimo racconto. E difatti così era, lo specchio mostrò ai due la vita di Amen, quel che ne era stato dalla sua nascita sino al momento in cui aveva aperto il passaggio nello specchio. Una vita amara, cruda, dura e sanguinosa, fatta di pochissime gioie e di innumerabili dolori.
Poi, dopo che ella potè vedere se stessa ed Amen guardare lo specchio (tale era difatti l’ultima immagine della vita del Crociato Nero), comparve un’immagine nuova. Mostrava il figuro on la cicatrice seduto su di un trono oscuro come la notte, rivestito di una armatura scintillante, che tanto somigliava alle vestigia dorate di Athena, ma che brillava di una scintilla oscura e crudele. Attorno ad Amen erano poi seduti in concilio altri undici cavalieri, i cui volti erano coperti dall’oscurità più nera. Tra questi però c’era un volto noto. Era il volto della stessa Arthemisia, che nel sogno di Amen era, adesso, una delel 12 “Bestie Nere”.

“Sogno un mondo in cui potrò fare quello che voglio, tu sogni invece la tua libertà. Non c’è libero arbitrio in chi deve seguire gli ordini di una volontà che gli si pone come “superiore”, non c’è gloria nel vincere una guerra che non è la propria.”

E detto ciò lo specchio si “chiuse” tornando a mostrare solo un riflesso vitreo della realtà. La magia era finita…
Amen cadde al suolo stremato.
 
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{Violet
view post Posted on 22/9/2009, 14:37




Post 13 - Freewill

Arthemisia sobbalzò nel vedersi tra i Black Saint. Era come una sorte di presa in giro. Era come se tutto quello che avesse fatto fin'ora, non fosse che uno sbaglio, quando invece, la sua strada le era stata sempre davanti, senza che lei potesse vederla.
Si alzò con gambe tremanti e si avvicinò allo specchio per vedere meglio. Era bellissima ricoperta da quell'armatura, che brillava di una luce nera più della notte. Scintillava come un piccolo buco nero nello spazio. Rise, quasi beffarda a quel piccolo filmato.
Quando lo specchio ritornò un normalissimo specchio, Arthemisia si ritirò, ma continuò a fissare la superfice liscia, che rifletteva il suo riflesso.
Cosa devo fare?
Chiese a se stessa, mentre continuava ad osservare la sua immagine. Sapeva che se avesse preso quella strada, sarebbe stata lei stessa, avrebbe avuto la libertà tanto agognata. Più nessun dio da servire e riverire.
Niente più inchini, finte lacrime e sorrisi di gioia nei quali si nasconde rabbia repressa.
Quel nefasto filmato le faceva gola, ma qualcosa la fermava. Forse era la paura, l'incertezza o, il semplice fatto, di iniziare tutto dal principio.
Si avvicinò ad Amen che era steso per terra, col respiro ansante, mentre prendeva fiato. Si inginocchiò accanto a lui e l'osservò con occhi freddi e vacui.
Cosa potrebbe accadere se io diventassi una Black Saint? Se io accettassi di divenatre libera?
Chiese ed attese una risposta.
 
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REdeiDESIDERI
view post Posted on 22/9/2009, 14:51




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Post 13 - The Future

“E come potrei mai dirtelo”

Rispose Amen ansimante, mentre il peso dello sforzo provava il suo debole corpo “umano”.

“Il cavalierato oscuro è sinonimo di libertà, antitesi perfetta di tutto quello che sei adesso: una schiava”.

Si rialzò a forza sulle gambe, scrollandosi da dosso la polvere di Golconda con una innaturale compostezza, quasi non soffrisse più dello sforzo di poc’anzi, ma con il volto ancora visibilmente provato.

“Il bello è forse proprio questo. Come hai visto io sono nato dall’idea di un uomo. Non sono di sangue e carne come sei tu. Sono poco più che il riflesso di un sogno, eppure sono stato un messaggero, un apostolo, un profeta, un Re e quasi un Dio. Tutto perché ho scelto i miei passi nella più completa ed assoluta libertà.”

Il suo corpo vibrante di Kosmos fece quasi risuonare l’intera palazzina diroccata di una sorta di silenzioso boato. Tutta l’isola stava adesso entrando in risonanza con il suo araldo, quasi lo avesse atteso assopita in un sonno letargico, quasi fosse viva ed ora cosciente.

“Cosa accadrà? No… non è la domanda giusta. Domandati piuttosto “cosa potrò fare?”. Questo posso risponderti con semplicità: tutto! O se preferisci: nulla! Il bello sta tutto qui, ogni uomo nasce libero e padrone del libero arbitrio, una volta compresa questa fondamentale verità, non ci sono vincoli al potenziale dell’essere umano. Una volta libera, come dissi ai miei fratelli neri tanto tempo fa, “sopravvivi, o tendi al Nulla!”.

E fu la luce, una luce accecante di un nero profondo, quasi l’oscurità stesse brillando! “Impossibile!” avrebbe detto la mente di qualsiasi essere umano. Impossibile che l’oscurità posa emettere luce!

“Anche l’oscurità ha la sua dignità”

Disse Amen quasi volesse rispondere ai possibili pensieri di lei. Poi, come per magia, il buio avvolse tutto e la chiesa con il suo specchio magico, sparì. Il Wormhole aveva deciso che il tempo di permanenza li era finito.
 
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{Violet
view post Posted on 26/9/2009, 15:07




Post 14 -The Twelfth Beast

Ritornarono nel vicoletto scuro e maleodorante che avevano lasciato solo qualche oretta fa. Ma, ad Arthemisia sembrò un'eternità. Si avvicinò al muro di mattoni rossi, il volto abbassato e in penombra, mentre tanti pensieri le attraversavano la mente. Li sentiva quasi pulsare come se fossero vivi, ma, in fin dei conti, lo erano. Rise sottovoce. Non voleva che Amen se ne accorgesse. Scrollò le spalle, come se avesse voluto allontanare l'uomo che le era accanto. Desiderò con tutta se stessa di essere da sola in quel momento.
Si voltò ed osservò Amen, che stava fissando un punto lontano, dinanzi a lui.
Non siamo poi tanto diversi! pensò. Oh sì?
Sospirò, senza mai smettere di pensare a quello che aveva visto, a quel cosmo nero che brillava intorno alla sua armatura.
E' questa la strada che dovrò percorrere?
Si avvicinò ad Amen strappandolo dalle sue riflessioni e quasi le dispiacque. Tenne lo sguardo fisso sui suoi occhi neri come una notte senza stelle, una vasta prigione umida. Erano per lei così belli che non riusciva a smettere di guardarli.
Non devo fare altro che voltare le spalle ad Athena ed ai miei compagni, giusto?
Chiese ed un sorriso crudele le comparve sulle labbra scarlatte.
Perché sono pronta a farlo!
 
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32 replies since 2/9/2009, 22:37   302 views
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