| [Lentamente il sorriso si forma sulle labbra di Hope al complimento di Kein, un gesto dolce e caldo, che sa di soddisfaione e gratitudine al contempo. ascolta le parole del maestro e gli occhi si riaprono a cercare il corallo, mentre la mano scivola via da quella dell'altro e lei si muove verso la formazione morente.]
Ci riuscirò.
[in una sola volta, intende farcela in un solo tentativo. E' nella sua indole, gli yacuza non possono riprovare, o escono vincitori o sconfitti e il disonore solitamente si paga caro. Essere troppo buoni con qualcuno, significa non considerarlo all'altezza e lei vuole essere pari agli altri. Le mani si portano attorno al germoglio, come a volerlo avvolgere, proteggere, ma poi ne ritrae una, lasciano solo la destra a carezzarlo leggermente, quasi ripensandoci. Ricorda la voce, ricorda quello che è successo nel tempio e prova a seguire il suo istinto. Torna a chiudere gli occhi, cercando dentro se quell'energia che come onda si abatte nel suo corpo cercando di squassarlo e la direziona verso le labbra e la gola, più facile, decisamente più facile quel percorso a quello fatto fare prima quasi fosse più naturale. La voce, così, inizia a trovare note mei conosciute, un canto da prima leggero e dolce, rilassante, che segue il ritmo delle piccole correnti delle pacifiche onde di costa, leggere e ritmiche, carezze fatte di parole e note, in cui l'energia del potere della Mermaid si infonde con grazia, poi la musica lentamente diviene più ritmata, veloce, e gioiosa, come la danza dei delfini e il volo delle mante, salti e spruzzi di energia, cerca di dirizionare tutta quella vitalità, quella energia al corallo, di ridargli forza, vita, prova a dare forma alle onde sonore, così come aveva fatto nel suo corpo, concentrandosi su quel singolo elemento morente e dimenticando Kein per un po'. Dedizione totale la sua a ciò che sta facendo.]
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