LA CACCIATA DEGLI ANGELI, MEGA QUEST

Grande Tempio, Atene

Quella notte pioveva fortemente nel santuario, l'acqua scendeva giù senza fermarsi, bagnando tutto. Un giovane cavaliere stando nella sua dimora riparato vedeva la scena. Preso dai suoi pensieri e dal tempo, girava in casa senza un motivo, sperando che quella tempesta finisse il più presto possibile.
Era ancora preso nei suoi pensieri,quando sentì un cosmo e udì una voce che risuonava nella testa

CITAZIONE

Presto....Presto...

Raggiungetemi...

Il Cosmo che sentiva e la voce che udiva provenivano dalla sua dea, la Dea Athena. Egli il quel momento smisse ciò che faceva, e si concentrò su quelle parole.
La Dea Athena mi stà chiamando devo fare in fretta
Senza pensarci due volte indosso la cloth che lo rappresentava , un lampo di luce lo avvolse non appena tirò la catena che sporgeva dalla Pandora's Box.
Athena .......
Urlò con voce possente, ultimato di indossare la cloth, uscì di corsa dalla casa e mentre pioveva si dirigeva al santuario.
Giunse a piedi delle dodici case e salì la scalinata velocemente, mentre saliva notava che le dimore dei dodici al momento erano prive del loro custode, ciò significava che la chiamata della Dea era rivolta anche a loro e che era seria. Notato la situazione corse ancora velocemente, anche saltando qualche scalino.
Arrivò nei presi della piana dove era situata la statua raffigurante la Dea, lì trovo anche altri cavalieri che avevano risposto alla chiamata. Avvanzando tra i cavalieri pronunciò
Dea Athena, anche il cavaliere del Centauro, è qui. Pronto a seguire i vostri ordini

Edited by dragonmaster76 - 21/7/2009, 13:38

Al sentire quelle parole il giovane Ryoma, ricordò il giorno in cui le sentì per la prima volta, in quanto divenne cavaliere nello stesso giorno. Da allora non le aveva mai più sentite nominare da nessuno. Il ragazzo preso coraggio si avvicinò e disse.

Dea Atena, come cavaliere sono pronto a seguire ogni vostro ordine. Se mi permettete vorrei porle una domanda; " Se noi tutti partiamo, chi resta qui a proteggervi, in quanto siete sola. ? Quei pochi che rimangono saranno sconfitti, se non rimane nessuno ad aiutarli.

Finito di parlare si allontanò e si mise accanto agli altri cavalieri aspettando la probabile risposta più ovvia e saggia da parte della dea. Nel frattempo sentiva o era la sua impressione, come se ci fosse un cosmo ostile nel Grande Tempio intendo a spiarli.

Manako guardò rapito la sua Dea, che commossa li ringraziava.
*E' mio dovere accorrere per lei...mia signora*
Bisbigliò timidamente, in un modo tale che non era neppure sicuro che lei fosse riuscita a sentirlo.
Tuttavia, le parole di lei e la sua fierezza colmarono il suo cuore di fiducia riguardo al suo compito.
Sperava sinceramente di non deludere la sua signora coi suoi soliti modi infantili e mettendo nei guai ogni suo compagno.
Si alzò in piedi, subito dopo aver chinato un'ultima volta il capo in un gesto di rispetto e cominciò a scendere le scale, sicuro che i compagni lo avrebbero seguito.
Giunto alla dodicesima Casa, vide con immenso stupore molte rose.
Adorava quei fiori profumati e bellissimi.
I suoi occhi si riempirono di meraviglia, mentre si avvicinava.
Non sembravano pericolosi, eppure l'istinto gli diceva di non fidarsi totalmente, così prima di toccare uno solo di quei fiori decise di agire in modo prudente.
Le catene di Andromeda eran in grado di percepire il nemico anche all'interno di un'illusione e quindi avrebbero potuto avvisarlo e lui avrebbe potuto proteggere i suoi compagni da un crudele destino.
Con il cuore pieno di speranza, decise di provare.
*Trovate il nemico...catene di Andromeda*
Sussurrò, prima di toccare con un dito candido il petalo di una rosa.

Edited by Ricklee - 23/7/2009, 14:10

Dopo aver salutato la Dea e la loro compagna d'arme Artemisia ( l'unica a rimanere insieme alla dea), il cavaliere del Centauro e i suoi compagni entrarono nella casa dei Pesci. Scedendo la scalinata che collegava la statua all'entrata della casa.
Alcuni appena messo piede all'interno si missero subito a controllare se la dimora non conteneva trappole. Ad attenderli era stata creata una distesa di rose che formavano un pavimento roseo. Non solo tutta la casa ne era immersa, le pareti, il soffitto erano coperti da quelle rose. Un enorme corridoio formato da rose rosse era ciò che essi avevano trovato davanti ai loro occhi.

Il cavaliere che dominava le catene andò per primo, usando le proprie armi per cercare il responsabile di ciò, a seguirlo il cavaliere dell'Idra che li faceva compagnia.

Mentre vedeva ciò il Centauro sentì le parole che un compagno stava dicendo, dovevano estirpare quelle rose, altrimenti le stesse sarebbero state la loro rovina e la loro morte.

Saggie parole, cavaliere. E sia, io e chi come me possiede la padronanza del fuoco si metterà subito al lavoro ad estirpare le rose. Faremo un pò di giardinaggio.

Detto ciò emanò il suo cosmo infuocato intendo a seguire i due cavalieri a lui davanti. Aspettava però che gli altri si raddunassero accanto ad egli e chi possedeva il fuoco potesse dargli una mano.

Incomiciamo