Alexander Corvinus |
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| Ritorno Inaspettato Capitolo 5
Erano dunque finiti quei nefasti tempi in cui Zeus, sommo dio padre, con il furore e l'ira che era riuscito a dimostrare fin dall'epoca del mito, aveva inviato i suoi emissari sulla terra. Forti quegli angeli e dotati di immensi poteri per sconfiggere Ade e riportare il suo dominio sulla terra.
Con il fuoco e con le fiamme verrà riportata la purezza in questo mondo di tenebre che acciecato da tanta bramosia e cupidigia aveva osato sfidare persino gli dei.
Azrael, fu il prescelto, ed insieme a lui schiere di Angeli Demoniaci che fuggirono dall'inferno dopo la riconquista da parte dei seguaci del dio dei morti. Troppi erano gli avversari e sopravvalutato il potere dello stesso, la fuga fu l'unica via di scampo e delle sue schiere fu cancellato persino il ricordo.
Persino su Atene i domini del padre si stesero come un manto notturno in una giornata di spargimenti di sangue e morte. Pochi i cavalieri rimasti e della loro antica forza soltanto un barlume acceso nell'oscurità della notte. Un unico messaggero, uno soltanto sarebbe bastato a valutare così l'effettiva potenza di quegli uomini cari ad una defunta dea e che cercavano, protetti solo dalla speranza , di salvaguardare il mondo da ciò che di li a poco sarebbe piombato senza il minimo preavviso.
Persino il mare sembra agitarsi, ormai pure gli dei saranno messi alle strette e gli uomini saranno per loro l'unica via di scampo. Riporre in essi l'unica salvezza, riporre in essi l'unica speranza di vittoria.
«E' giunto il momento, Risvegliati ... Crono»
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